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sabato 25 aprile 2009

CATTOLICESIMO

La Chiesa cattolica è, nell'accezione più comune, la Chiesa cristiana che riconosce il primato di autorità al papa di Roma.
La Chiesa cattolica ritiene che in sé stessa sussista la Chiesa universale, fondata da Gesù Cristo, a cui appartengono tutti i cristiani battezzati, distinguendo fra coloro che sono in piena comunione con la Chiesa cattolica e le altre Chiese che da essa sono separate.
Il termine "cattolico" mutua il greco καθολικός (katholikòs), aggettivo che significa «universale, secondo il tutto». Il termine compare per la prima volta con Ignazio di Antiochia (sinistra) che si rivolge alla comunità di Smirne: «Là dove c'è Gesù Cristo ivi è la Chiesa cattolica» (Ad Smyrnaeos, 8).
Tra le Chiese cristiane, la Chiesa cattolica è quella che conta il maggior numero di fedeli a livello mondiale, con un'alta percentuale in Europa e in America meridionale.




Il termine cattolico
Tre sono i significati principali del termine "cattolico": etimologico, confessionale, teologico.
Come detto, il termine "cattolico" viene dal greco καθολικός, che significa "universale". È il riconoscimento che la Chiesa fondata da Gesù Cristo (sinistra), grazie alla sua opera missionaria, che ha origine da un preciso mandato del Suo Fondatore, è aperta, si rivolge al mondo intero, a tutti i popoli e a tutte le razze. Questo è il significato primo del termine, così come viene esplicitato nel Credo cristiano: "Credo la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica...".
Con le separazioni in seno alla Chiesa cristiana originaria, separazioni avvenute già nei primi secoli, ma poi inaspritesi con la separazione dall'Oriente cristiano (1054) e con le Riforme protestanti del XVI secolo, il termine "cattolico" ha assunto un significato "confessionale", ad indicare quella parte della Chiesa cristiana originaria, fedele al Vescovo e Papa di Roma, e che riconoscono in lui l'autorità suprema della Chiesa.
Ciò non toglie che, da un punto di vista strettamente teologico, tutte le "confessioni cristiane" sono "cattoliche", nel senso che tutte, su mandato del loro unico e medesimo Fondatore, Gesù Cristo, sono chiamate all'universalità della loro missione.
Panoramica
La Chiesa cattolica nella costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium, 8, del Concilio Vaticano II dichiara essere «l'unica Chiesa di Cristo, che nel Simbolo professiamo una, santa, cattolica e apostolica e che il Salvatore nostro, dopo la sua resurrezione, diede da pascere a Pietro (cfr. Gv 21,17), affidandone a lui e agli altri apostoli la diffusione e la guida» e dichiara che «Questa Chiesa, in questo mondo costituita e organizzata come società, sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui».
La Chiesa cattolica esiste in forma attuale nella chiesa retta dal vescovo di Roma, il papa, e da tutti i vescovi in comunione con lui, senza escludere quindi che la Chiesa cattolica possa egualmente sussistere, in gradi differenti, anche in altre chiese non in comunione con il vescovo di Roma.
Informazioni sugli insegnamenti e l'organizzazione della Chiesa cattolica possono essere reperite nel Catechismo della Chiesa cattolica, nell'Annuario pontificio, nel Codice di diritto canonico e nel Codice dei canoni delle Chiese Orientali.
La sua diffusione fu rapida e continua in numerose aree dell'Impero romano, anche se venne riconosciuta come lecita solo nel IV secolo con l'editto di Milano di Costantino I.
Dottrina
Una moderna sintesi di tutta la dottrina cattolica può essere trovata nel Catechismo della Chiesa cattolica, la cui ultima versione è stata redatta nel 1992 sotto papa Giovanni Paolo II da una commissione con a capo il cardinale Joseph Ratzinger, dal 2005 papa Benedetto XVI.
La Chiesa cattolica insegna che è stata istituita da Dio per la salvezza di tutte le genti e che questo scopo viene raggiunto con gli insegnamenti e l'amministrazione dei sacramenti attraverso cui Dio garantisce la grazia.
Sono considerate fonti della rivelazione la Bibbia e la Tradizione. Vengono considerati autorevoli i canoni di 21 Concili ecumenici, di cui i primi sette in comune con le Chiese orientali, e gli scritti dei Padri della Chiesa.

Organizzazione ecclesiastica
Suddivisioni territoriali
La Chiesa cattolica è composta da tutti i suoi battezzati, e da un punto di vista territoriale è suddivisa in sedi o chiese particolari, chiamate diocesi nella Chiesa latina ed eparchie nelle Chiese orientali. Alla fine del 2004 il numero delle sedi era 2.755 (Annuario Pontificio del 2005). Le diocesi sono affidate ad un vescovo (eparca per le eparchie), che è considerato il successore degli apostoli. A capo del collegio dei vescovi sta il vescovo di Roma, il papa, che è considerato il successore dell'apostolo Pietro.
Le diocesi sono a loro volta suddivise in parrocchie, rette dai parroci. Col Concilio di Trento (XVI secolo) venne data grande importanza anche alle parrocchie rurali, mentre più anticamente erano state le pievi, raggruppamenti di paesi intorno al centro più grande della zona, a segnare la divisione delle diocesi.
Chiese e riti cattolici
Diversamente dalle "famiglie" o "federazioni" di Chiese formate dal riconoscimento mutuo di corpi ecclesiali distinti, la Chiesa cattolica si considera un'unica chiesa incarnata in una pluralità di chiese locali o particolari, in quanto "realtà ontologicamente e temporalmente preesistente ad ogni chiesa individuale particolare".
La Chiesa cattolica riconosce grande importanza alle chiese particolari, la cui importanza teologica è stata evidenziata dal Concilio Vaticano II; il termine chiesa particolare ha due usi distinti:
può riferirsi ad una diocesi, che nel Decreto sulla pastorale dei vescovi Christus Dominus viene descritta come: "una porzione del popolo di Dio affidata alle cure pastorali del vescovo, coadiuvato dal suo presbiterio, in modo che, aderendo al suo pastore, e da questi radunata nello Spirito Santo per mezzo del Vangelo e della eucaristia, costituisca una Chiesa particolare nella quale è presente e opera la Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica e apostolica."
oppure ad una chiesa sui iuris che si differenzia per una maggiore autonomia come riconosciuto dal Concilio Vaticano II nel decreto sulle chiese cattoliche orientali Orientalium Ecclesiarum che riconosce le chiese o riti particolari.
L'Ordine sacro
La struttura ecclesiastica cattolica è organizzata secondo una gerarchia di livelli dell'ordine sacro. In ordine decrescente essi sono:
Vescovo, che è il successore dei dodici apostoli.
Presbitero
Diacono
Questi ordini (insieme, in passato, agli ordini minori) costituiscono nel complesso il clero.
Il Papa
La Chiesa cattolica insegna che Gesù conferì all'apostolo Pietro l'autorità ultima su tutta la comunità dei suoi discepoli: secondo l'interpretazione cattolica Cristo conferì a Pietro nei pressi di Cesarea di Filippo il primato sugli altri apostoli e su tutta la Chiesa (Matteo 16,13-20) e lo riconfermò dopo la resurrezione nell'apparizione presso il lago di Tiberiade (Giovanni 21,15-19).
Il contesto del primo episodio è quello della domanda di Gesù ai discepoli riguardo alla sua identità. Alla risposta di Pietro «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente», Gesù replica: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli.»
Nel secondo episodio invece Gesù chiede per tre volte a Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami?», e ogni volta alla sua risposta affermativa replica: «Pasci le mie pecorelle.»
Tali passi sono interpretati dalla Chiesa cattolica nel senso forte di un primato di insegnamento e giurisdizione su tutta la Chiesa, e sono la base della dottrina del primato papale.
Il ruolo del papa è andato crescendo nel II millennio, fino a raggiungere il suo apice nel XIX secolo con la dichiarazione sull'infallibilità papale del Concilio Vaticano I.
Secondo questa dottrina il Papa può esercitare il diritto di dare insegnamenti riguardo alla fede ed alla morale da ritenere parte del deposito della fede o sviluppi con essa compatibili, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il "suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani" e "definisce una dottrina circa la fede e i costumi".
Comunque, a partire dalla definizione dell'infallibilità del 1870, quest'ultima è stata chiamata in causa una sola volta da papa Pio XII nel 1950, nella promulgazione del dogma dell'Assunzione di Maria.
La procedura per l'elezione del Papa e la nomina dei vescovi ha subito numerosi cambiamenti nel corso dei secoli: dai tempi moderni il Papa viene eletto in conclave dai cardinali, i Principi della Chiesa; a lui compete invece nominare direttamente i membri del clero di gerarchia più elevata di rito latino, a partire dai vescovi (normalmente dopo consultazione con gli altri prelati). Nelle Chiese cattoliche orientali i vescovi vengono nominati dai rispettivi patriarchi, secondo gli usi locali.
Il Papa è assistito nei suoi compiti dai cardinali. Tutti i membri della gerarchia ecclesiastica rispondono a lui ed alla Curia Romana nel suo insieme. Ogni Papa continua il suo servizio fino alla morte (ciò valeva anche per gli altri vescovi fino a non molto tempo fa) o rinuncia (che è avvenuta due volte in tutta la storia del papato).
Il Papa risiede attualmente nella Città del Vaticano, stato indipendente situato nel centro di Roma e riconosciuto dalla diplomazia internazionale come Santa Sede.
Istituti di Vita consacrata
Nel corso dei secoli si sono sviluppate esperienze comunitarie al di fuori della diocesi, soprattutto configurate in Monachesimo, Ordini mendicanti e Congregazioni religiose. I primi, a cui si può dare la nascita in occidente con la Regola benedettina, si svilupparono in un momento di crisi (VIII - XII secolo) come tentativo di instaurare un particolare e più intimo legame con Dio. I secondi, nati durante la riforma del XII sec. si caratterizzano nelle loro diversità per la ricerca di attualizzare il messaggio cristiano nella società, tra questi ricordiamo i Francescani e i Domenicani. Non sono mancate, dal XIX secolo, le Congregazioni religiose maggiormente attente ai bisogni dei giovani, degli anziani e di altre categorie sociali svantaggiate. Tra esse spiccano le comunità missionarie, con lo scopo precipuo di diffondere la fede cattolica in tutto il mondo.
Movimenti ecclesiali
Nel XX secolo ha preso avvio il fenomeno dei movimenti ecclesiali: questi sono associazioni di fedeli ispirate da un carisma particolare e che si organizzano autonomamente dalla normale gerarchia (vescovi e parroci). Tra i movimenti riconosciuti dalla Chiesa cattolica vi sono:
Azione Cattolica (riconosciuta come la più importante associazione laicale dalla C.E.I.)
Comunione e Liberazione
Comunità di Sant'Egidio
Focolarini
Cammino neocatecumenale
Rinnovamento nello Spirito
AGESCI Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani
Nota: L'Opus Dei (che precisamente dal punto di vista canonico è una "prelatura personale") non è un movimento, bensì è una istituzione della Chiesa cattolica facente parte integrante della struttura gerarchica ed apostolica della Chiesa stessa.
Liturgia
La liturgia è il culto pubblico della Chiesa. Essa consiste nei sacramenti e nella preghiera pubblica, secondo le feste dell'anno liturgico. Le forme sono molto variate nel corso dei secoli e, fino agli anni '60 del XX secolo, nelle Chiese cattoliche di rito romano e ambrosiano essa era celebrata in latino, ragione per cui la Chiesa cattolica occidentale era anche detta Chiesa latina.
Le liturgia varia in base ai riti e alle famiglie liturgiche: il più diffuso, specialmente in occidente, è il rito latino (il più seguito in Italia).
La Chiesa cattolica celebra la Eucaristia (o Messa) in modo particolare la domenica e gli altri giorni festivi come celebrazione solenne e festosa della "resurrezione di Cristo", considerata conseguenza diretta del suo sacrificio sul Calvario. Messe feriali sono celebrate tutti i giorni a parte il Venerdì Santo e il Sabato Santo (giorni aliturgici).
Altro pilastro della preghiera liturgica è la Liturgia delle ore (o ufficio divino), che consiste nella "consacrazione" del corso del giorno e della notte, le ore canoniche Le principali ore sono Lodi e Vespri (Preghiera del mattino e della sera). Le preghiere consistono principalmente in salmi. Possono essere aggiunti da uno a tre periodi di preghiera intermedi (Terza, Sesta e Nona) e un'altra preghiera dopo il tramonto (Compieta), ed un altro periodo variabile dedicato principalmente a letture dalla Bibbia o a padri della Chiesa. Come per la messa, la liturgia delle ore ha ispirato importanti composizioni musicali dal canto gregoriano alla polifonia, fino alle complesse orchestrazioni dell'età barocca.
Storia della Chiesa
Si è soliti distinguere 4 fasi della storia della Chiesa:
storia della Chiesa in epoca Antica: dalla nascita, con Gesù Cristo, fino al sorgere del Sacro Romano Impero Germanico con Carlo Magno (I-VIII secolo);
storia della Chiesa in epoca Medievale: da Carlomagno fino alla nascita degli Stati nazionali assolutistici nel XIV-XV secolo (soprattutto Francia e Spagna);
storia della Chiesa in epoca Moderna: è l'epoca dei grandi Concili del XV e XVI secolo, della rottura dell'unità religiosa dell'Europa Occidentale, con la nascita del movimento luterano; il periodo termina con la rivoluzione francese;
infine la storia della Chiesa in epoca Contemporanea: dalla Rivoluzione Francese ai nostri giorni.
La denominazione Chiesa cattolica
Anticamente per Chiesa cattolica si intendevano tutti i cristiani la cui dottrina era considerata ortodossa; Agostino d'Ippona (sinistra) scrisse nel 397 riguardo ad alcune Chiese che considerava eretiche:
« [...] lo stesso nome di Cattolica, che, non senza un motivo, solo questa Chiesa ha ottenuto in mezzo a numerosissime eresie, per cui, benché tutti gli eretici vogliano dirsi cattolici, tuttavia se uno domanda a qualche straniero dove si riunisca la Cattolica, nessuno degli eretici ha l'ardire di mostrare la sua basilica o la sua casa. »
(Agostino d'Ippona, Contro la lettera di Mani, verso 4 )
Fino all'anno Mille, prima dello scisma d'Oriente (1054), con il termine Chiesa cattolica si identificava l'intera Chiesa orientale e occidentale, e prima della Riforma protestante il termine "cattolico" non aveva assunto anche il significato confessionale che ha avuto dal Concilio di Trento, che può essere considerato l'evento che ha formato la fisionomia moderna della Chiesa, anche in rapporto alle altre confessioni cristiane.
Tutte le Chiese cristiane si professano parte dell'una, santa, cattolica ed apostolica chiesa dichiarata nel simbolo niceno-costantinopolitano, non intendendo con questo la chiesa cattolica come confessione. In conseguenza del significato odierno del termine cattolico alcune chiese protestanti preferiscono la dizione Chiesa universale ed aggiungono l'attributo romana alla dizione della Chiesa cattolica.

La denominazione Chiesa cattolica apostolica romana
Storia del nome "Chiesa cattolica romana"
Recentemente si è diffuso l'anglicismo Chiesa cattolica romana, derivato dall'inglese Roman Catholic Church. Questa denominazione aveva originariamente un significato polemico ed era intesa come un ossimoro dichiarante la limitazione geografica alla pretesa di universalità della Chiesa cattolica, oltre che essere analoga alla denominazione geografica di alcune chiese di stato protestanti. In realtà il termine è improprio, poiché la Chiesa cattolica è formata dalla Chiesa di Roma più altre chiese orientali e occidentali.
L''Oxford English Dictionary, autorità in fatto di lingua inglese, dava la seguente spiegazione della locuzione «Roman Catholic» nella sua versione dell'inizio del XX secolo:
« L'uso di questo termine composto in luogo di Romano, Romanista o Romista, che hanno acquisito un significato spregiativo, sembra essere comparsa nei primi anni del XVII secolo. Per ragioni diplomatiche è stato usato nei negoziati con Spanish Match (1618-1624) ed appare in documenti formali legati a questo stampati da Rushworth (I, 85-89). Dopo quella data fu adottato generalmente come un termine non controverso ed è stato riconosciuto legalmente anche in designazioni ufficiali, sebbene nell'uso ordinario il singolo termine "Cattolico" sia utilizzato molto di frequente. »
(New Oxford Dict., VIII, 766)
L'uso della definizione "cattolici romani" ha in realtà un'origine più antica; uno scrittore di simpatie puritane, Percival Wiburn, usò il termine «Roman Catholic» ripetutamente nel suo articolo Checke or Reproofe of M. Howlet (in risposta ad un gesuita che aveva scritto sotto lo pseudonimo di Howlet); scrisse ad esempio «voi cattolici romani che chiedete tolleranza» (p. 140), «parlous dilemma or streicht in cui voi cattolici romani siete stati portati» (p. 44).
Robert Crowley, anglicano, nel suo libro A Deliberat Answere, pubblicato nel 1588, pur adottando in preferenza termini quali «cattolici romisti» o «cattolici papisti», scrisse anche al riguardo: «who wander with the Romane Catholiques in the uncertayne hypathes of Popish devises» (p. 86).
Altri scritti simili risalenti al periodo poco successivo alla riforma protestante mostrano come termini quali «romano» fossero usati indifferentemente insieme a «papista» da parte di protestanti che rifiutavano l'uso del termine «cattolico» per definire i soli cristiani che riconoscevano l'autorità del papa.
Uso odierno della denominazione "Romana"
La Chiesa cattolica accetta la denominazione «romana» nelle relazioni con le altre chiese cristiane, alcuni utilizzano il termine limitatamente alle Chiese cattoliche di rito latino.
Alcune Chiese cristiane utilizzano comunque il nome Chiesa cattolica anche in discorsi formali e in documenti da esse sottoscritti, ad esempio i documenti scritti in comune dalla Chiesa Cattolica e dalla Federazione Mondiale delle Chiese Luterane e nelle "Comuni dichiarazioni cristologiche tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa assira orientale"
Altre Chiese cattoliche
Molte altre chiese cristiane si definiscono «Chiesa cattolica» o una sua parte, tra queste la Chiesa ortodossa d'oriente, la Chiesa ortodossa d'occidente, le Chiese luterane e anglicane, la Chiesa cattolica tradizionalista e altre confessioni religiose cristiane.
Altri nomi usati solo dai fedeli
Al suo interno la Chiesa cattolica utilizza anche gli appellativi Corpo mistico di Cristo, Popolo di Dio, Sacramento universale di salvezza (cf. Catechismo della Chiesa cattolica, 748-810).
Relazioni con i cristiani di altre Chiese
Dei 21 concili ecumenici riconosciuti dalla Chiesa cattolica i primi sette sono accettati dalle Chiese ortodosse di tradizione bizantina, la famiglia delle Chiese ortodosse "pre-Calcedoniane" riconosce i primi tre e i cristiani di tradizione nestoriana solo i primi due.
Il dialogo ha mostrato che benché la separazione sia avvenuta molti secoli fa, rispettivamente in coincidenza con i concili di Costantinopoli nel 1054, Calcedonia nel 451 e Concilio di Efeso nel 431, le differenze nella dottrina concernono più spesso formule e riti che elementi sostanziali.
Emblematica è la Dichiarazione Cristologia Comune tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Assira Orientale sottoscritta da «Sua Santità papa Giovanni Paolo II, vescovo di Roma e Papa della Chiesa Cattolica, e Sua Santità Mar Dinkha IV, Patriarca Cattolico della Chiesa Assira Orientale» l'11 novembre 1994.
La differenza tra le due chiese ruota intorno a questioni antiche quali la disputa sulla legittimità dell'espressione «Madre di Dio» o di «Madre di Cristo» riguardo a Maria che emerse nel concilio di Efeso nel 431. Mentre la tradizione della Chiesa cattolica utilizza entrambe le espressioni, la Chiesa Assira si riferisce a Maria come «Madre di Cristo nostro Dio e Salvatore». La dichiarazione enuncia che entrambe le chiese riconoscono la natura sia umana che divina di Gesù e che «Entrambi riconosciamo la legittimità e correttezza di queste espressioni della stessa fede e rispettiamo le preferenze di ciascuna Chiesa nella sua vita liturgica».
Le controversie maggiori riguardano il riconoscimento del primato papale e il timore che l'unione ecclesiale si risolva in un assorbimento delle chiese di minore dimensione da parte della numericamente maggiore componente latina della Chiesa cattolica e l'accantonamento o l'abbandono di antiche e ricche eredità teologiche, liturgiche e culturali.
Sussistono differenze molto maggiori con le dottrine delle Chiese Riformate, che i cattolici ritengono avere rotto con la tradizione del passato mentre esse, per parte loro, dichiarano di averlo fatto per meglio rispondere ai veri insegnamenti degli apostoli. Tuttavia anche con questi gruppi il dialogo ha quantomeno contribuito a chiarire alcuni fraintendimenti delle altrui dottrine.
Critiche alla Chiesa cattolica
Nel corso dei secoli alla Chiesa cattolica sono stati mosse accuse di vario tipo, sia dal punto di vista religioso che politico. Le accuse che si susseguirono negli anni furono: nei primi secoli del Cristianesimo, provenienti dagli ambienti popolari della religione tradizionale greco-romana, di infanticidio e incesto; nel Medioevo, provenienti da gruppi pauperistici eretici, di avere abbandonato la presunta povertà di Gesù; con il protestantesimo di avere pervertito le pure dottrine dei tempi antichi e della Bibbia (centro dell'attività dei riformatori); con l'illuminismo e il positivismo di oscurantismo, cioè di voler ostacolare il trionfo della ragione prima e della scienza poi, esemplificato in istituzioni e episodi come l'inquisizione, il processo a Galileo Galilei e a Giordano Bruno. Il comunista russo Trockij, citando il liberale inglese Lloyd George, definì la Chiesa "la centrale elettrica del conservatorismo". La Chiesa è stata anche accusata, ad esempio dai nazisti, di essere un'organizzazione omosessuale, soprattutto per quanto riguarda la vita monastica, mentre dalla seconda metà del XX secolo fra le accuse più comuni sono da ricordare quelle relative alla storia del rapporto con l'ebraismo, l'omofobia e il maschilismo delle istituzioni cattoliche.
Mentre da parte ecclesiastica si ribatte tuttora non esiste accordo sull'entità di queste colpe e la loro sussistenza è un tema molto dibattuto. Attualmente comportamenti da parte di alcuni ecclesiastici punibili per legge hanno condotto allo scoppiare dello scandalo dei preti pedofili, che dagli Stati Uniti si è propagato anche nel nostro Paese.
Papa Giovanni Paolo II ha riconosciuto pubblicamente che ci sono stati membri sia tra i fedeli laici che tra il clero (inclusi vescovi e papi) che si sono macchiati di colpe. Sebbene abbia invocato il perdono di Dio e degli uomini per i peccati «dei figli e delle figlie della Chiesa», sia riguardo alle azioni che alle omissioni, questo papa non ha chiesto perdono alle stesse vittime. Ma, sempre secondo Giovanni Paolo II, i peccati degli uomini di Chiesa non implicano che la Chiesa in sé ne sia colpevole in quanto ad essa sono attribuibili altrettanti meriti.
Esistono infine ricorrenti critiche che riguardano i rapporti tra Stato e Chiesa: in particolare, ci sono filoni culturali, ideologici e politici che contestano l'influenza esercitata dalle gerarchie cattoliche sui governi di vari paesi nelle scelte di ordine etico - morale. E da queste la Chiesa è spesso ritenuta il principale ostacolo allo sviluppo scientifico in alcuni campi come le ricerche che richiedono cellule staminali embrionali e sperimentazioni su embrioni umani; anche se la difesa dell'integrità dell'embrione umano non è battaglia univoca di ambienti clericali.

Diffusione nel mondo
Numero di appartenenti
Si stima appartengano alla Chiesa cattolica oltre un miliardo di persone rappresentanti circa la metà dei 2,1 miliardi di cristiani nel mondo. Questo numero deriva da statistiche e riguarda il numero di effettivi fedeli che si dichiarano cattolici, non il numero di battezzati; le statistiche sul numero di fedeli della Chiesa cattolica sono effettuate con le stesse metodologie previste per le altre chiese.
L'Annuario pontificio del 2003, basato sui dati forniti dalle diocesi cattoliche, indica la cifra di 1.085.557.000 fedeli battezzati senza includere i cattolici in Cina ed in alcuni altri paesi in cui sussistono ostacoli a contatti regolari con Roma. Secondo la legge canonica sono considerati membri tutti coloro che sono stati battezzati o ricevuti all'interno della Chiesa cattolica avendo fatto una professione di fede, esclusi coloro che hanno formalmente rinunciato ad essere membri.
Tendenze
Il numero di cattolici nel mondo è attualmente in crescita particolarmente in Africa ed Asia mentre è declinato in Europa; l'incremento tra il 1978 ed il 2000 è stato di 288 milioni. Chiese Riformate ed evangelici hanno avuto successo tra la popolazione dell'America del sud in cui sono diventate una importante minoranza. In molti paesi industrializzati la pratica religiosa ha subito un declino dal XIX secolo (secolarizzazione), ma rimane più alta all'interno della Chiesa cattolica che in altre chiese maggiori. Il numero di cattolici è attualmente in declino in tutto il mondo, e particolarmente in Europa e America settentrionale. A dispetto di una ingente crescita registrata nell'America latina dei secoli scorsi, recenti statistiche del US Pew Forum on Religion and Public life stimano che anche lì il numero dei cattolici è in discesa.Dal 2000, quando i dati dimostravano circa 125 milioni di fedeli in Brasile, il numero dei cattolici ha proseguito con la diminuzione che tra gli anni Settanta e Ottanta portò ad un calo del 4.1%, mentre nei vent'anni successivi a una diminuzione il triplo più rapida di quella precedente, pari al 12.3%; per un totale di 16.4% dagli anni Settanta al 2000. Il crollo nel numero dei cattolici è da calcolare tenendo presente l'ascesa del numero dei gruppi protestanti in particolare calvinisti ed evangelici — del 2.8% tra gli anni Settanta e Ottanta, e tre volte tanto nel ventennio successivo —, e delle religioni sincretiche afroamericane quali l'Umbandismo, il Candomblé e il Vudù.
L'incremento di fedeli tra il 1978 ed il 2000 è stato di 288 milioni. Nei Paesi industrializzati la religione cattolica è in declino dal XIX secolo nel solco della crescente secolarizzazione.
Risorse economiche
Occorre distinguere tra lo Stato della Città del Vaticano e le singole Chiese locali (chiamate anche Conferenze episcopali).
Lo Stato della Città del Vaticano è amministrato dalla Prefettura per gli Affari Economici, che si occupa della gestione finanziaria dello Stato sovrano più piccolo al mondo. Le fonti di reddito principali sono:
L'Obolo di san Pietro, costituito dalle elemosine offerte al papa dai fedeli in tutto il mondo: nel 2002 il gettito è stato di 52,8 milioni di euro.
Gli incassi dei Musei Vaticani (circa 4 milioni di visitatori all'anno).
I profitti realizzati dall'Istituto per le Opere di Religione (IOR), istituto bancario incaricato di investire il patrimonio della Santa Sede.
Le Conferenze episcopali nazionali gestiscono autonomamente il bilancio della Chiesa nei vari Paesi, raccogliendo le offerte dei fedeli e, in alcuni Paesi, godendo di finanziamenti dallo Stato. In Italia, in base al Concordato del 1983, ogni fedele può scegliere di versare l'8 per mille dell’Irpef alla Chiesa Italiana (936,5 milioni di Euro nel 2004).
Di seguito le entrate relative ad alcuni paesi:
Italia 981 milioni di euro
Stati Uniti d’America 5000 milioni di euro
Francia 446,5 milioni di euro
Si consideri però che lo stato italiano oltre all'8 per mille spende altri 10 miliardi di euro per la chiesa cattolica, a partire da esenzioni fiscali, sovvenzioni per istituti ecclesiastici e molto altro.


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