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lunedì 27 aprile 2009

ZOROASTRISMO

Zoroastrismo è il nome dato ad una delle più antiche religioni e la più importante e meglio nota dell'Iran antico o preislamico. Prende il nome da quello del suo fondatore Zoroastro o Zarathustra(sinistra) vissuto in Persia approssimativamente tra il 1000 ed il VII-VI secolo a.C.. L'altro nome con il quale è conosciuto, Mazdeismo, deriva dal nome Zoroastriano del dio principale Ahura Mazda.
Lo Zoroastrismo è stato per secoli la religione dominante in quasi tutta l'Asia centrale, dal Pakistan all'Arabia Saudita. Il continuo declino degli ultimi secoli vide un brusco cambiamento di direzione negli anni Novanta, caratterizzati da un'inaspettata e repentina crescita della religione zoroastriana. Negli ultimi anni le tendenze hanno tuttavia nuovamente cambiato marcia: le ultime statistiche presentano un numero di 200.000 fedeli in continua discesa, ed è diffusa l'opinione secondo cui lo Zoroastrismo potrebbe estinguersi nel giro di pochi anni.
Caratteristiche
Lo Zoroastrismo combina elementi di monoteismo e dualismo. Molti studiosi moderni ritengono che questa religione abbia avuto una larga influenza sul Giudaismo, Mitraismo, Manicheismo, Mandeismo e Cristianesimo.
Il libro sacro dello Zoroastrismo è l'Avesta. Di questo testo solamente i Gathas (gli inni) sono attribuiti a Zoroastro.
Nodo centrale della religione è la costante lotta tra bene e male. Agli inizi della creazione, il Dio Supremo ("Ahura Mazda") (che significa ‘'Signore saggio ed è caratterizzato da luce infinita, onniscienza e bontà) è opposto ad Angra Mainyu (o Ahriman) uno spirito malvagio delle tenebre, violenza e morte.
Il conflitto cosmico risultante interessa l'intero universo, inclusa l'umanità, alla quale è richiesto di scegliere quali delle due vie seguire. La via del bene e della giustizia ("Asha") porterà alla felicità ("Ushta"), mentre la via del male apporterà infelicità, inimicizia e guerra.
Sono legati alla dualità di bene e male anche i concetti di Paradiso, Inferno e giorno del giudizio. Dopo la morte l'anima della persona passa un ponte ("Chinvato Peretu") sul quale le sue buone azioni sono pesate con quelle cattive. Il risultato decreta la destinazione dell'anima nel paradiso o nell'inferno. Quando alla fine dei giorni il male sarà definitivamente sconfitto, il mondo sarà purificato in un bagno di metallo fuso e le anime dei peccatori saranno riscattate dall'inferno.
Storia
Lo Zoroastrismo fu la religione favorita dalle due grandi dinastie dell'antica Persia, gli Achemenidi ed i Sasanidi. Comunque, poiché non sono sopravvissute fonti scritte persiane contemporanee di quel periodo, è difficile descrivere la natura dell'antico Zoroastrismo in dettaglio.
La descrizione di Erodoto della religione persiana include alcune caratteristiche proprie dello Zoroastrismo, come l'esposizione dei morti. I re achemenidi riconobbero la loro devozione ad Ahura Mazda nelle iscrizioni; comunque essi furono anche partecipi dei rituali religiosi locali a Babilonia e in Egitto, ed aiutarono gli Ebrei a ritornare nella loro terra natia, ricostruendo i loro templi, fatti che sembrano escludere che ci fosse stata da parte loro una imposizione dell'ortodossia religiosa sui sudditi. Secondo tradizioni tarde, molti dei sacri testi andarono perduti quando Alessandro Magno distrusse Persepoli e rovesciò il regno achemenide negli anni successivi al 330 a.C..
È opinione comune che i tre saggi che vennero dall'Impero persiano per portare doni a Gesù Cristo fossero Magi zoroastriani.
Quando la dinastia sassanide prese il potere in Iran nel 228, essi promossero l'utilizzo della loro religione zoroastriana. Molte fonti cristiane del periodo in questione informano che i re sassanidi perseguitarono i Cristiani in Persia. Comunque non sembra che il Cristianesimo sia stato proibito come religione nel periodo preso in esame. Molti storici credono che i Sassanidi in un primo momento si opposero al Cristianesimo, per i suoi vincoli con l'Impero romano, e perciò durante il periodo considerato la chiesa nestoriana fu tollerata e anche a volte favorita dalla dinastia imperante. Quando l'impero sassanide si impossessò delle province romane vi costruirono spesso templi di fuoco. Inoltre sempre nell'era sasanide divenne popolare la credenza che Ahura Mazda e Angra Mainyu fossero figli del dio del tempo Zurvan.
Una forma di Zoroastrismo fu apparentemente anche la religione di stato, o almeno la preminente, dell'Armenia precristiana.
Dal VI secolo lo Zoroastrismo si espanse nella Cina settentrionale, attraverso la via della seta, ottenendo uno status di ufficialità in alcuni stati cinesi.
Templi zoroastriani rimasero fino almeno al 1130 circa nelle regioni del Kaifeng e Zhenjiang, ma dal XIII secolo la religione gradatamente perse importanza nel panorama religioso cinese.
Nel VII secolo la dinastia Sassanide fu conquistata dagli Arabi Musulmani, e gli Zoroastriani ottennero lo status di ‘Popolo del Librò ( arabo Ahl al-Kitāb) da parte del Califfo Umar b. al-Khaṭṭāb. Comunque, l'uso dell'Avesta antico e delle lingue persiane fu proibito. I conquistatori islamici considerarono gli insegnamenti di Zoroastro come un culto politeistico. Lo Zoroastrismo, che una volta era stato una religione dominante in una regione che andava dall'Anatolia al Golfo Persico e all'Asia centrale, non ebbe un potente campione straniero, come lo fu l'Impero bizantino per il Cristianesimo, e lentamente perse la sua influenza.
Nell'VIII secolo un gran numero di iraniani devoti al culto zoroastriano emigrarono in India, dove trovarono rifugio presso Jadav Rana, un re Indù dell'attuale provincia di Gujarat, ma a condizione che si astenessero da attività missionarie e si sposassero tra loro. Anche se le restrizioni sono vecchie di secoli, ancora oggi i Parsi, così si chiamano in India i devoti dello Zoroastrismo, non fanno proselitismo e sono endogamici.

AHURA MAZDA
Ahura Mazda è la divinità principale della religione zoroastriana o Mazdeismo, raffigurata da un disco alato. Il nome significa "Dio supremo": Ahura corrisponde al sanscrito Asura, nome di alcune divinità indù, e mazda corrisponde al greco mégistos "il più grande") Da lui dipendono tutti gli Amesha Spenta.
Ahura Mazda e gli insegnamenti di Zoroastro
Zoroastro (o Zarathushtra), il principale profeta dello Zoroastrismo, predicò che tutto ciò che di benefico esiste per il genere umano è stato creato da Ahura Mazda, mentre tutto ciò che è malefico è opera di Ahriman (o "Angra Mainyu").
Secondo lo Zoroastrismo, Ahura Mazda creò il mondo in sei "periodi". Mashya e Mashyana furono il primo uomo e la prima donna creati dal dio. Ahura Mazda è inoltre considerato il protettore di tutte le creature: per esempio, secondo la tradizione mazdeista, durante il Diluvio egli costruì il palazzo 'Vara di Yima' al fine di proteggere tutte le creature.
I fedeli devono dimostrare una devozione costante verso Ahura Mazda, attraverso preghiere, genuflessioni e offerte.
Gli attributi
Nello zoroastrismo, Ahura Mazda è conosciuto come:
Il Supremo Signore Universale
Colui che pervade ogni cosa
La Sorgente e la Fontana della Vita
Il Brillante
Il Maestoso
Il Più Grande
Il Migliore
Il Più Bello
Il Più Forte
Il Più Saggio
Il Più Alto per Santità
Il Più Santo tra i Celesti che crearono il mondo
L'Immutabile
Il Potente
Il Giusto
Il Misericordioso
Il Più Benefico

AVESTA
L'Avesta è il testo sacro della religione Zoroastriana.
Composizione
L'Avesta non si presenta in una forma unitaria e omogenea, ma piuttosto come una raccolta di testi di varia origine; viene suddivisa in:
Yasna (Preghiera, culto): è una raccolta di invocazioni recitate durante il culto ed in particolar modo nella preparazione e nell'offerta della bevanda sacrificale, l'Haoma. Al suo interno possiamo trovare le Gatha, un complesso di componimenti raccolti che spiccano dal resto della letteratura avestica per l'arcaicità del lessico, a loro volta divise in cinque gruppi sulla base della loro struttura metrica. Le Gatha sono fatte risalire direttamente allo stesso Zoroastro ed in esse si riflette il messaggio più originale del riformatore religioso e vengono narrati episodi della sua vita.
Vispered (Tutti i giudici), raccolta di formule liturgiche che integra lo Yasna.
Vendidad (Legge contro i demoni), l'unica parte dell'Avesta che ci è giunta quasi integra. È una raccolta di descrizioni di pene per le diverse colpe, di prescrizioni religiose e di riti di purificazione.
Yasht (Preghiera, adorazione): inni in onore delle divinità, collegate ai singoli giorni del mese e ordinate secondo il calendario mazdeo.
Khordah Avesta (Piccola Avesta) un breve compendio dell'Avesta che raccoglie brevi preghiere per culto quotidiano ad uso dei laici.
Storia
Il testo, nella sua prima redazione, tra il IV e il VI secolo aC, è stato fissato dallo stesso protettore di Zoroastro, Vishtaspa e sembra fosse composto di 21 libri. Oltre alla tradizione scritta, che ha avuto una storia piuttosto travagliata, specie nel periodo alessandrino, ci è giunto grazie anche alla tradizione orale, sembra infatti che fosse già andato perduto nel III sec aC.
La parte più antica dell'Avesta è costituita dalle Gatha, cui si sono successivamente aggiunte quelle parti che attualmente chiamiamo Avesta recente. Dell'intera Avesta non ci rimane ormai che un quarto. Un testo mazdeo del IX secolo, il Dinkard, ci dà un'idea di quello che doveva essere il testo completo, essendo una compendio di tutta l'Avesta.
La prima traduzione in occidente dell'Avesta si deve all'orientalista francese Anquetil-Duperron, e risale al 1771.
Il libro di Arda Viraf
Il libro di Arda Viraf è un testo religioso zoroastriano che descrive il viaggio onirico di un devoto zoroastriano nell’aldilà. L’opera è stata più volte comparata alla Divina Commedia di Dante.
Non si conosce precisamente la data di stesura del testo, ma si ritiene risalga all’epoca sasanide, quando lo zoroastrismo conobbe un periodo di rinascita grazie al sostegno della corte imperiale. Inoltre, tale tesi è supportata dal fatto che il “malvagio” Alessandro Magno viene descritto come un romano, in un’epoca di forti rivalità tra l’impero romano e quello dei Parti.
Trama
Viraf viene scelto per la sua religiosità per intraprendere un viaggio nell’oltretomba al fine di provare la verità degli insegnamenti di Zoroastro, dopo un periodo in cui la Persia era stata sconvolta dalla presenza di molte religioni straniere (un probabile riferimento alla politica di stampo ellenista della precedente dinastia seleucide). Dopo aver bevuto una sostanza allucinogena, l’anima di Viraf raggiunge l’aldilà, dove viene accolta da una bellissima donna che rappresenta la fede e la virtù. Attraversato il ponte Chinvat, egli viene condotto da “Srosh il pio” e dall’angelo Adar attraverso il sentiero delle stelle, quello della luna e quello del sole, luoghi al di fuori del Paradiso riservati ai virtuosi che in vita non sono stati in grado di conformarsi agli insegnamenti di Zoroastro. Giunto in Paradiso, Viraf incontra il dio Ahura Mazda che gli mostra le anime dei beati. In questo luogo, ogni anima rivive una versione idealizzata della propria esistenza terrena.
Accompagnato dalle sue guide, Arda Viraf scende poi nell’Inferno. Le pene riservate ai dannati sono descritte nell’opera con grande effiacia: esattamente come nella Divina Commedia, anche qui i dannati patiscono un supplizio eterno che corrisponde ai peccati di cui si sono macchiati durante la loro esistenza terrena. Così, per esempio, una donna che in vita non riuscì a nutrire i suoi figli viene condannata a divorare le sue carni per l’eternità. Durante la narrazione, l’accento viene posto sui valori dell’obbedienza, del rispetto dell’autorità e dell’ordine.
Terminato il viaggio, Ahura Mazda rivela a Viraf che la fede zoroastriana è l’unica fonte di verità e che essa deve essere conservata tanto nella prosperità quanto nelle avversità.
Principi dello Zoroastrismo moderno
Alcuni fra i concetti maggiori zoroastriani:
La filosofia zoroastriana è simbolizzata da uno dei principali motti della religione: "Buoni pensieri, buone parole, buone opere".
Uguaglianza sessuale. Uomini e donne hanno uguali diritti all'interno della società.
Attenzione per l'ambiente. La natura svolge un ruolo centrale nella pratica dello Zoroastrismo. Le più importanti feste annuali zoroastriane riguardano celebrazioni della natura: il nuovo anno nel primo giorno di primavera, la festa dell'acqua in estate, la festa d'autunno alla fine della stagione, la festa del fuoco in mezzo all'inverno.Lavoro e carità. Pigrizia e lentezza sono malviste. La carità è vista come opera buona.Condanna dell'oppressione tra esseri umani, della crudeltà verso gli animali e del sacrificio degli animali. Punti nodali della religione sono l'eguaglianza di tutti gli esseri senza distinzione di razza o credo religioso e rispetto totale verso ogni cosa.
Liturgia. Nello Zoroastrismo l'energia del creatore è rappresentata dal fuoco. I devoti del culto solitamente pregano alla presenza di qualche forma di fuoco (o davanti a fonti di luce). Il fuoco comunque non è oggetto di venerazione, ma è utilizzato semplicemente come simbolo e punto centrale del culto zoroastriano. Anticamente la funzione principale del culto era lo 'Yasna', il sacrificio dell'haoma, pozione a base di erba, bevuta come liquido sacrificale mentre veniva compiuta una serie complessa di rituali. Tale pratica fu osteggiata da Zarathustra. I seguaci dello Zoroastrismo pregano cinque volte al giorno.
Altri concetti:
Matrimonio interreligioso e proselitismo. Gli Zoroastriani non hanno attività missionaria e non eseguono conversioni. In India, i Parsi, hanno l'abitudine di sposarsi tra consanguinei, in genere cugini. In Iran, a causa della discriminazione tuttora esistente, il matrimonio tra devoti di religioni diverse non è ufficialmente incoraggiato dalle autorità.
Morte e sepoltura. I rituali religiosi connessi con la morte sono concentrate sull'anima della persona e non sul corpo, considerato impuro. Alla morte, l'anima lascia il corpo dopo tre giorni. Nei tempi antichi il cadavere veniva esposto in luoghi aperti e sopraelevati, chiamati Torri del silenzio, dove l'avrebbero mangiato gli avvoltoi. La tradizione dell'esposizione dei cadaveri è attualmente seguita solamente dai Parsi. Gli Zoroastriani dell'Iran ricorrono alla cremazione elettrica o all'inumazione (in tal caso la bara è posta nel cemento per proteggere la purezza della terra).
Seguaci
Attualmente comunità zoroastriane si possono trovare soprattutto in India, Pakistan e Iran. La diaspora zoroastriana comprende due gruppi principali: i Parsi di ambiente sud-asiatico e gli Zoroastriani dell'Iran.
Questi ultimi sono sopravvissuti in Iran a secoli di persecuzioni, come altre minoranze religiose. Comunità zoroastriane esistono a Teheran, come anche a Yazd e Kerman, dove molti parlano ancora un dialetto diverso dalla lingua iranica. Essi chiamano la loro lingua Dari.
I Parsi nell'Asia meridionale hanno goduto, invece, di una relativa tolleranza. I Parsi sono famosi per le attività svolte nel campo dell'educazione e sono diventati una specie di casta economicamente forte all'interno della società indiana.
C'è inoltre un crescente interesse fra le popolazioni Curde, soprattutto quelle del Tajikistan e Kazakhstan, per l'antica eredità zoroastriana. Infatti, l'UNESCO (su pressione del governo del Tajikistan) ha proclamato il 2003 anno della celebrazione del "3000° anniversario della cultura zoroastriana" con manifestazioni speciali in tutto il mondo.
Piccole comunità zoroastriane esistono nei maggiori centri urbani degli Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Australia e in altri paesi.
La popolazione mondiale di Zoroastriani è stimata tra le 180.000 e le 250.000 unità. Di questi 70.000 circa sono i Parsi in India.


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