Questo BLOG è il risultato di una vasta ricerca sulle maggiori religioni diffuse nel mondo. Qui potrete trovare una spiegazione obbiettiva delle credenze, delle divinità e del pensiero dei vari culti.

domenica 26 aprile 2009

MORMONISMO

Il Mormonismo, di cui la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è la principale organizzazione, è una confessione religiosa che conta circa 12 milioni di fedeli.
Il soprannome di mormoni dato ai suoi sostenitori deriva dal Libro di Mormon, da essi riconosciuto come un altro testo sacro assieme alla Bibbia. A tale appellativo, per quanto non rifiutato dai fedeli della Chiesa di Gesù Cristo, è preferito santi degli ultimi giorni o semplicementi santi (nel Nuovo Testamento con il termine santo si indica colui che dopo essersi battezzato entra a far parte dell'assemblea dei credenti).
I santi degli ultimi giorni considerano la loro fede una religione di ispirazione cristiana, riconoscono in Gesù Cristo l’unico vero capo della loro Chiesa, e nella Sua espiazione, iniziata nel Getsemani e completata sulla croce, il solo ed unico salvatore del genere umano. Si definiscono la chiesa originale di Gesù Cristo, restaurata sulla Terra. Tale chiesa non è annoverata tra le confessioni cristiane del Consiglio Ecumenico, a causa delle differenze dottrinali sulla natura di Dio, sul Piano di Salvezza e per la Rivelazione Moderna.
Storia
La Chiesa fu fondata (o, secondo i mormoni, restaurata) da Joseph Smith (sinistra, 1805 - 1844).
Il giovane Smith dichiarò che in un mattina di primavera del 1820, dopo avere pregato in un bosco, gli sarebbero apparsi due personaggi gloriosi, rispettivamente Dio il Padre e il figlio Gesù Cristo. Smith affermò inoltre che, in seguito, nel 1823, gli sarebbe apparso ancora un messaggero mandato da Dio, di nome Moroni, che gli avrebbe indicato il luogo dove, in seguito, gli avrebbe consegnato un libro inciso su tavole d'oro in "egiziano riformato" dal profeta Mormon, nelle quali è indicata la sacra e secolare storia della sua gente. Joseph Smith avrebbe in seguito tradotto il libro, scritto dagli antichi abitanti dell'America e l'avrebbe pubblicato con il titolo Il Libro di Mormon, prima di riconsegnare le tavole.
Il Libro di Mormon venne stampato nel 1830, e divenne oggetto di serrate critiche da parte degli altri ambienti religiosi dell'epoca. La Chiesa fu restaurata il 6 aprile 1830 a Fayette nello stato di New York (USA) da Joseph Smith e, secondo le leggi vigenti, altre 5 persone. Nel tempo di un mese il numero di membri salì a quaranta. Il nucleo di Mormoni creatosi si spostò poi a Kirtland, Ohio, dove dopo sei anni il numero dei membri superò il migliaio. Chiamata in origine "Chiesa di Cristo", il 26 aprile 1838 divenne la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Inizialmente queste nuove idee religiose incontrarono l'ostilità della gente del loro paese d'origine e i Mormoni dovettero spesso cambiare sede a causa della chiusura del gruppo e della difficoltà di integrazione con i precedenti residenti dei luoghi nei quali si stanziavano e dei contrasti con le autorità locali. Si ebbero contrasti anche in seno alle più alte cariche della chiesa e alcuni componenti del gruppo iniziale se ne allontanarono, alcuni in modo non definitivo. Tale difficoltà di integrazione fu in gran parte superata quando fu abolita la poligamia, principale pietra dello scandalo, e i mormoni prestarono giuramento di fedeltà alla Costituzione degli Stati Uniti.
Nel 1844 Joseph e il fratello Hyrum furono assassinati mentre erano in prigione a Carthage, nell'Illinois, in quanto accusati di aver distrutto la tipografia di un giornale contrario. Si trattò di un vero e proprio linciaggio.
Il successore di Smith, Brigham Young guidò i Mormoni in una lunga marcia attraverso gli Stati Uniti. I mormoni infatti sono stati i primi colonizzatori del West. Dopo un lungo e faticoso viaggio arrivarono, nel luglio del 1847, nella valle del Grande Lago Salato nello Stato dell'Utah, un luogo arido e sperduto nel lontano ovest. Lì, costruirono la città di Salt Lake City, che ospita tuttora il quartiere generale della "Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni".
Il 24 settembre 1890 la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni rinunciò ufficialmente alla poligamia; esistono comunque ancora oggi alcune comunità fondamentaliste, formate da alcune migliaia di persone, non in comunione con la suddetta Chiesa, dove si continua a praticare la poligamia.
Nel 1978 venne estesa la possibilità del sacerdozio a tutti i fedeli maschi della Chiesa, il cui comportamento fosse degno di tale sacro ufficio.
Testi sacri
La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni poggia la propria dottrina e la pratica religiosa nella rivelazione continua. Da questa derivano i libri Sacri che, insieme alla Bibbia, formano l'insieme dei testi canonici.
Il primo Libro accettato quale parola di Dio al pari della Bibbia è stato il Libro di Mormon, che Joseph Smith dichiarò di avere semplicemente tradotto da tavole d'oro consegnategli da un angelo. Il libro parla della storia di alcune famiglie emigrate in America settentrionale dall'Asia ai tempi della Torre di Babele e successivamente, al tempo di Sedecia (ca. 600 a.C.), di due famiglie ebree provenienti da Gerusalemme. Successivamente le tavole originali sarebbero state riprese dall'angelo Moroni, figlio di Mormon, l'autore della gran parte di esse.
La religione mormone crede in una rivelazione che non è completata, e che il disvelamento della verità sia progressivo, ad opera di uomini che ricevono da Dio il dono della profezia, e, parlando sotto ispirazione divina, rivelano ulteriori porzioni di verità che non negano quelle dei precedenti profeti, ma ne integrano e arricchiscono i contenuti e la comprensione.
In virtù dell'accettazione della rivelazione continua, al primo libro se ne sono aggiunti altri.
Dottrina e Alleanze: contiene le rivelazioni ricevute direttamente dal fondatore Smith e da alcuni dei profeti successivi, oltre ad alcune dichiarazioni ufficiali sul matrimonio, sulla famiglia e sulle credenze fondamentali della Chiesa.
Perla di Gran Prezzo, che contiene:
il Libro di Abramo, considerato la traduzione di vecchi papiri venuti in possesso di Joseph Smith;
il Libro di Mosè, sempre secondo Joseph Smith, ricevuto per rivelazione;
gli Articoli di Fede, sintesi dei principi fondamentali della dottrina dei Mormoni.
La Bibbia Riveduta da JS, composta da stralci della revisione del testo biblico che J. Smith stava compiendo prima di essere assassinato, non fa parte delle opere canoniche.
Dottrina
La dottrina mormone è piuttosto fluida: ammette il dogma della "rivelazione continua" (ogni membro della chiesa può esserne soggetto, ma solo le rivelazioni del presidente assurgono a legge per tutti i fedeli), il battesimo per procura ai defunti, la risurrezione della carne; nega invece il peccato originale e quindi la necessità di battezzare i neonati.
Liturgia e riti
La liturgia è relativamente semplice e la stessa terminologia utilizzata ne vuole accentuare il carattere quasi laico.
La Riunione Sacramentale è il centro della liturgia domenicale e si compone essenzialmente di canti ("Inni Sacri"), preghiere (all'inizio e alla fine), discorsi dei membri e/o dirigenti e la parte rituale del "Sacramento" (o "Cena del Signore") dove si ricorda il sacrificio di Gesù Cristo a favore di ogni uomo. Solo le preghiere della benedizione del pane e dell'acqua (al posto del vino) hanno una formula fissa che deve essere rispettata parola per parola.
La domenica si svolgono altre riunioni sia di addestramento che di insegnamento. In particolare la "Scuola Domenicale" (con corsi di quattro anni) insegna i princìpi contenuti nelle opere canoniche. Le altre riunioni vengono tenute suddivise per età e uffici del sacerdozio.
Oltre al rito domenicale, aperto a tutte le persone, esistono altri riti che vengono celebrati nel tempio. A questi riti o "Ordinanze" possono partecipare solamente i membri che hanno dimostrato una buona fedeltà ai principi ed alle regole della Chiesa. Le "Ordinanze del Tempio" hanno un forte carattere simbolico. Esse non vengono in alcun modo spiegate o commentate (è lasciato ad ogni fedele comprenderne il significato applicandosi alla meditazione ed alla preghiera). Le ordinanze stesse, e la loro personale spiegazione, sono considerate sacre e quindi tenute riservate. Il loro ruolo centrale è quello di fornire, in maniera simbolica, le chiavi per conoscere il "Piano di Salvezza", la natura di Dio e dell'uomo secondo la dottrina mormone.
Un altro rito praticato dai Mormoni è il "Battesimo per i defunti": essi sanno che un membro della Chiesa può battezzarsi per procura a nome dei suoi antenati defunti, che sono considerati viventi spiritualmente nell'aldilà ("mondo degli spiriti"). Per esempio, se il nonno di un mormone non era di questa fede e il nipote si battezza in suo nome, anche lo spirito del nonno ha la possibilità di diventare mormone accettando l'ordinanza fatta per procura. Questa credenza ha spinto la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni a creare, a Salt Lake City, la più grande raccolta di nominativi di persone vissute nel mondo, con lo scopo di battezzarle tutte nella fede Mormone. Molti mormoni sono transumanisti.
Decima
Ad ogni membro ritenuto "degno" è richiesto di osservare l'antica legge della decima, cioè a versare la decima parte dei propri guadagni per "l'edificazione del Regno di Dio". Con l'utile di queste entrate, i Mormoni costruiscono templi e locali per i culti (cappelle). L'amministrazione è ufficialmente revisionata da società contabili indipendenti alla Chiesa stessa.
Digiuno
I mormoni digiunano usualmente per un intera giornata (24 ore), la prima domenica di ogni mese. Il digiuno è iniziato con un preghiera di dedicazione: per migliorare salute, per una persona che sta male, per l'aiuto nella realizzazione di obiettivi personali, per ricevere guida, o semplicemente per ringraziare Dio. Allo stesso modo il digiuno è chiuso con una preghiera di ringraziamento. La prima domenica del mese è detta di "digiuno e testimonianza" e durante la riunione sacramentale invece dei soliti discorsi le persone si recano al pulpito per portare la loro testimonianza. La stessa domenica viene versata un'offerta di digiuno equivalente almeno a quello che si sarebbe speso per i due pasti a cui si è rinunciato. I fondi ottenuti tramite queste offerte permettono attività caritatevoli della chiesa, rivolte sia ai membri bisognosi, sia a persone che non vi appartengono e che si rivolgono ad essa.
Diffusione
La chiesa principale è quella di Salt Lake City (a sinistra il tempio), posta sotto la direzione di un presidente ("profeta" e "rivelatore") e di dodici apostoli, la quale ha dato impulso ad una notevole attività missionaria. Gli uomini partono per la missione, che dura mediamente due anni, all'età di 19 anni, le donne all'età di 21 anni e possono essere inviati in qualunque parte del mondo. A volte si possono vedere, soprattutto nelle grandi città, anche coppie di marito e moglie in pensione che partono per la missione.
Diffusasi originariamente negli Stati Uniti e nel Canada, i missionari della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni si sono diffusi in altre nazioni, cominciando dall'Inghilterra fino al Sud America.
Nel mondo i Mormoni sono oltre 12 milioni (secondo le fonti ufficiali della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, stime del 2006), dei quali il 40% circa negli USA e 450 mila in Europa. Ogni anno, secondo la Chiesa stessa, si convertono circa 300.000 persone. Attualmente la Chiesa sarebbe presente in oltre 150 "Nazioni e Protettorati". I mormoni dichiarano di inviare i missionari e stabilire luoghi di culto fissi solo nei paesi che lo permettono, per rispetto delle leggi nazionali. In Israele la Chiesa mormone aveva aperto una sede staccata della Brigham Young University, per gli studi medio-orientali, attualmente (2007) non operativa. Non risulta che invece vi sia mai stata attività missionaria nel Paese.
In Italia
La storia della Chiesa in Italia inizia alla metà del XIX secolo, con una missione di "anziani" (tra cui Lorenzo Snow, a sinistra) giunta a Genova il 25 giugno 1850. Si recarono poi in Piemonte dove svolsero attività missionaria tra i Valdesi. Nelle valli valdesi i missionari mormoni operarono tuttavia con scarso successo e quindi nel 1857 si spostarono in Svizzera. Ci fu un tentativo di riaprire la missione nel 1900, ma il permesso fu negato dalle autorità. Solo nel 1965, dopo aver ottenuto l'autorizzazione, la Chiesa ricominciò le attività missionarie in Italia.
In Italia i Mormoni oggi sono circa 22mila (secondo stime interne).



Libro di Mormon

Il Libro di Mormon è uno dei principali testi sacri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, i cui membri sono comunemente chiamati mormoni. I Mormoni considerano il libro come parola di Dio al pari della Bibbia.
La traduzione dalle tavole d'oro
Fu pubblicato per la prima volta nel 1830 a Palmyra (stato di New York) da Joseph Smith, fondatore della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Secondo il racconto di Smith si tratterebbe di una traduzione di un antico testo riportato su delle tavole d'oro che aveva potuto rinvenire grazie a una visione del 1823 in cui gli era apparso il profeta Moroni. Moroni spiegava in questa visione il luogo in cui si trovavano le tavole cioè sulla collina di Cumora, presso Palmyra, dove la sua famiglia possedeva a quell'epoca una fattoria.. Dopo la traduzione le tavole gli sarebbero state riprese dallo stesso Moroni. Le tavole originali sarebbero state viste da 11 testimoni, la cui dichiarazione è premessa all'edizione a stampa del libro.
Le tavole d'oro sarebbero state scritte in "egiziano riformato", una lingua altrimenti ignota, e sarebbero state tradotte mediante l'aiuto di oggetti sacri (l'Urim e Tummim, le insegne sacerdotali ebraiche, citate nella Bibbia).
Contenuto
Il Libro di Mormon reca come sottotitolo: "Un altro Testamento di Gesù Cristo", ed è una raccolta di 15 libri. Il libro prende il titolo dal maggiore autore delle tavole che Smith dice di aver interpretato, il profeta Mormon, padre di Moroni, il quale avrebbe riassunto anche altre tavole dei suoi antenati.
Benché venga considerato come scritto molti secoli fa, il libro si rivolge alle generazioni odierne. Secondo i seguaci della Chiesa di Gesù dei Santi degli Ultimi giorni, "Le tesi affermate da Joseph Smith sono oggi comprovati da una serie di scoperte linguistiche, filologiche, archeologiche e geografiche sia in Medio Oriente dal quale Lehi e la sua famiglia provenivano che in Mesoamerica dove i Nefiti e i Lamaniti svilupparono le proprie civiltà". I massimi studiosi della questione della storicità del Libro di Mormon si trovano negli Stati Uniti e in America Latina. Alcuni nomi di studiosi di riferimento in questo campo sono John Welch, professore di legge alla J.R. Clark Law School di Brigham Young University, il deceduto Dr. Hugh Nibley.
Nel Libro di Mormon vi sono narrate le vicende delle civiltà che si svilupparono nell'America settentrionale, le quali sarebbero derivate da migrazioni, in tempi diversi, di popolazioni semitiche ed israelite.
La prima migrazione fu quella del popolo di Giared (Giarediti) il quale ottenne da Dio di essere risparmiato dalla dispersione delle lingue e dei popoli avvenuta secondo la Bibbia ai tempi della torre di Babele. Essi, guidati da Dio, attraversarono l'oceano Pacifico e si sarebbero stabiliti in America, dove prosperarono fino ad essere distrutti da guerre intestine intorno al 590 a.C.. Uno di loro, il loro profeta Ether, scrisse quindi la storia del popolo su ventiquattro tavole, che sarebbero state ritrovate poi dal popolo Nefita.
La seconda migrazione avvenne alla fine del VII secolo a.C.: per fuggire la prossima cattività babilonese l'ebreo Lehi si allontanò da Gerusalemme e si spostò in Arabia, da qui attraversò l'oceano Indiano e quindi il Pacifico e sbarcò, sempre intorno al 590 a.C. in America. Alla morte di Lehi il popolo si divise tra i Lamaniti, discendenti di Laman. il figlio maggiore, e i Nefiti, discendenti da Nefi, un altro figlio di Lehi, scelto dal Signore per la sua rettitudine. I due popoli vissero fino al 400 d.C. alternando periodi di guerre e di pace. Mentre i Nefiti tennero degli annali, che proseguivano le tavole che avevano portato con loro da Gerusalemme, e continuarono gli usi e costumi ebraici, i Lamaniti ne persero ogni ricordo e Dio li avrebbe puniti scurendo la loro pelle. Dai Lamaniti discenderebbero gli Indiani d'America che conosciamo. Un altro popolo, emigrato sempre da Israele pochi anni dopo Lehi (Amucheliti), si fuse con i Nefiti sotto il re Mosia.
Gesù Cristo poco dopo la sua Resurrezione (34 d.C.) avrebbe fatto visita per alcuni giorni ai Nefiti, che si sarebbero convertiti al cristianesimo, e avrebbe fondato una Chiesa. Il popolo visse quindi in pace per quatto generazioni, ma in seguiito iniziò a diventare malvagio (interessante notare il sorgere di società segrete per l'ottenimento del potere) e Dio smise di favorirli. Alcuni profeti di quel periodo andarono a predicare ai Lamaniti ottenendo un discreto successo e alcuni Lamaniti in quel periodo divennero più zelanti dei Nefiti stessi. Infine si riaccese la guerra e i Nefiti furono distrutti intorno al 400 d.C. Il profeta Mormon avrebbe lasciato le tavole a suo figlio Moroni, che dopo aver scritto qualcosa di suo pugno le avrebbe nascoste per conservare la memoria delle vicende del suo popolo.
Elenco delle tavole d'oro
Joseph Smith affermava di aver tradotto le tavole d'oro che sarebbero state incise dal profeta Mormon. Lo stesso Mormon avrebbe inoltre riassunto altre tavole, menzionate nel Libro stesso:
le Tavole di Nefi, che sarebbero state di due tipi: le Piccole Tavole e le Grandi Tavole: le prime erano più particolarmente dedicate alle questioni spirituali e al ministero e agli insegnamenti dei profeti, mentre le seconde contenevano per la maggior parte la storia secolare dei popoli interessati (1 Nefi 9:2-4). Tuttavia, dal tempo di Mosia in poi, le "Grandi Tavole" avrebbero incluso anche importanti questioni spirituali.
Le Tavole di Mormon, che avrebbero contenuto un riassunto fatto da Mormon delle "Grandi Tavole" di Nefi, con molti commenti, ed inoltre la continuazione della storia di Mormon e le aggiunte di suo figlio Moroni.
Le Tavole di Ether, che avrebbero contenuto la storia dei Giarediti. Questi annali sarebbero stati riassunti da Moroni, con l'aggiunta di commenti personali, e inseriti nella storia generale sotto il titolo "Libro di Ether".
Le Tavole di Bronzo, sarebbero state quelle portate dal popolo di Lehi da Gerusalemme nel 600 a.C. Di queste tavole avrebbero inoltre fatto parte "i cinque libri di Mosè ed una storia dei Giudei, fino all'inizio del regno di Sedechia, re di Giuda, e le "profezie dei santi profeti" (1 Nefi 5:11-13). Molte parti di queste tavole, che citano Isaia e altri profeti, biblici e non biblici, compaiono nel Libro di Mormon.
Sommario dei libri del Libro di Mormon
Primo libro di Nefi . Il suo regno e ministero
Il libro, suddiviso in 22 capitoli, sarebbe stato scritto da Nefi, figlio di Lehi. Questi per ordine divino avrebbe lasciato Gerusalemme intorno al 600 a.C. con la moglie Saria e i suoi quattro figli (Laman, Lemuele, Sam e Nefi), portando con sé gli "Annali dei Giudei" presi a Laban. Ismaele (da non confondersi con Ismaele figlio di Abrahamo) si unì a Lehi nel suo viaggio e i figli di Lehi sposarono le figlie di Ismaele. Lehi e Nefi ebbero una visione degli avvenimenti futuri e della venuta di Gesù Cristo. Giunti alle "grandi acque", nel luogo chiamato "Abbondanza", Nefi costrui una nave con la quale raggiunsero la terra promessa nel continente americano, intorno al 588 a.C.. Qui Nefi ricevette l'ordine da Dio di scrivere le piccole e le grandi tavole.
Secondo libro di Nefi
Il libro, suddiviso in 33 capitoli, è ancora scritto da Nefi. Inizia con gli insegnamenti impartiti da Lehi a ciascuno dei figli. Viene inoltre riportata la profezia del rinvenimento degli annali da parte di un "Joseph figlio di Joseph", ossia lo stesso Joseph Smith. Viene quindi narrata la morte di Lehi, a cui segue il "salmo di Nefi". Dopo la morte del padre i fratelli di Nefi tentano di nuovo di ucciderlo ed egli fonda un nuovo insediamento insieme ai fratelli minori Giacobbe e Giuseppe. Dai suoi discendenti si è originato il popolo dei Nefiti, mentre dai discendenti del fratello Laman Lamaniti. Per punizione dei loro peccati Dio avrebbe maledetto i Lamaniti la cui pelle si sarebbe quindi scurita.
Libro di Giacobbe
Il libro, suddiviso in 7 capitoli, sarebbe stato scritto da Giacobbe, fratello minore di Nefi, e narra delle predicazioni di Giuseppe e Giacobbe e della morte di Nefi (intorno al 544 a.C.. Nel libro sono profetizzate le future sofferenze del popolo di Nefi e la guerra con i Lamaniti.
Libro di Enos
Il libro, di un solo capitolo, sarebbe stato scritto da Enos, figlio di Giacobbe. Nel libro sono raccolte diverse profezie di Enos sulla futura salvezza dei Lamaniti.
Libro Giarom
Il libro, di un solo capitolo, sarebbe stato scritto da Giarom, figlio di Enos. Vi viene narrata della prospera vita dei Nefiti, osservanti dei comandamenti divini e vi vengono riportati gli insegnamenti di numerosi profeti.
Libro di Omni
Il libro, di un solo capitolo, riportae brevi annotazioni attribuite ad Omni, figlio di Enos, che avrebbe quindi trasmesso le tavole ai figli Amaron prima e poi Chemish. Quest'ultimo le trasmise a sua volta al figlio Abinadom e questi a suo figlio Amalechi. Vengono citati gli avvenimenti tra circa il 361 a.C. e il 130 a.C.. Mosia, per ordine del Signore si sposta nella "terra di Zarahemla, dove scopre il popolo degli Amucheliti, che sarebbe emigrato a sua volta da Israele ai tempi della cattività babilonese, pochi anni dopo il viaggio di Lehi. Mosia sarebbe stato proclamato loro re. Gli sarebbe quindi succeduto il figlio Beniamino, che ottenne successi contro i Lameniti, intorno al 385 a.C. e a cui gli Amalechi avrebbero consegnato le tavole dei Giarediti.
Parole di Mormon
Libro di un solo capitolo, scritto molti anni dopo gli avvenimenti narrati nelle tavole precedenti. Il suo scopo è di collegare le "piccole tavole di Nefi" con i libri successivi, riassunti da Mormon.
Libro di Mosia
Il libro, di 29 capitoli, inizia con gli insegnamenti del re Beniamino e tratta le vicende del suo successore Mosia. Sotto il suo regno sarebbe stato riscoperto il regno di Lehmi, nella terra di Lehi-Nefi, di cui si narra la storia sotto i re Zeniff e Noha, con i profeti Abinadi e Alma, e la sconfitta subita dai Lamaniti. Il popolo di Lehmi si sarebbe riunito agli Amucheliti sotto il re Mosia, intorno al 121 a.C., portando con se le tavole nascoste dei Giarediti, scoperte durante una spedizione e che sarebbero state tradotte dallo stesso re Mosia. Il re avrebbe inoltre concesso al profeta Alma di riorganizzare la Chiesa. Dopo la morte di Mosia e di Alma, intorno al 92 a.C., il figlio di quest'ultimo, Alma il giovane, sarebbe divenuto Giudice e Sommo sacerdote.
Libro di Alma: il figlio di Alma
Il libro, composto di 63 capitoli e vi si narrano le vicende del popolo dei Nefiti-Amulechiti, le sue contese interne ed esterne. Amlici avrebbe tentato di farsi re e con i suoi seguaci si sarebbe unito ai Lamaniti, che tuttavia sarebbero stati sconfitti. Il potere di giudice sarebbe quindi passato a Nefihah e Alma si sarebbe dedicato alla predicazione nelle terre di Gideone, di Melek, di Ammonihah, e di Sidom, insieme ad Amulek. Ammon avrebbe convertito il re Lamoni e quindi molti altri Lamaniti. Alma avrebbe quindi combattutto il falso profeta Korihor e gli apostati Zoramiti, che si sarebbero uniti ai Lamaniti. La guerra contro i Lamaniti sarebbe stata guidata prima da Zoram (intorno all'81 a.C.) e quindi da Moroni (intorno al 74 a.C.). A Nefihah sarebbe succeduto nella carica di giudice il figlio Pahoran.
Libro di Helaman
Il libro è suddiviso in 16 capitoli. Vi si narra dei giudici che durante la guerra si sarebbero succeduti al potere (Pahoran II, Pacomeni, Helaman). Intorno al 30 a.C. Nefi avrebbe iniziato una nuova predicazione ai Nefiti, ma il governo sarebbe stato in mano ai giudici corrotti e la fede dei Nefiti si sarebbe indebolita, tanto che i Lamaniti convertiti sarebbero stati migliori di loro.
Terzo libro di Nefi, il figlio di Nefi che fu il figlio di Helaman
Il libro è suddiviso in 30 capitoli e sarebbe stato scritto dal Nefi del titolo. Vi si narra dei segni che sarebbero apparsi in occasione della nascita di Cristo. Nel frattempo il popolo dei Nefiti era caduto in potere dei predoni Glandianton, che in seguito furono sconfitti, mentre i Lamaniti convertiti avrebbero riacquistato il colore chiaro della pelle. I Nefiti avrebbero attraversato periodi di prosperità e di disordini. Nel 34 d.C. terremoti e oscurità di tre giorni avrebbero annunciato la Crocifissione. Poco tempo dopo Cristo risorto sarebbe apparso ai Nefiti e avrebbe istituito dodici apostoli, e predicato in modo analogo a quello del Vangelo (discorso della montagna, discorso delle Beatitudini, ecc.), istituendo i sacramenti del battesimo e della comunione e insegnando a recitare il Padre Nostro. A tre dei dodici che l'avrebbero richiesto sarebbe stato donata l'immortalità ed essi avrebbero continuato a predicare in eterno nel mondo. Cristo avrebbe inoltre predetto che sarebbe giunta, in prossimità della sua seconda venuta, una seconda rivelazione, rivolta ai gentili che avrebbero abitato la terra americana.
Quarto libro di Nefi, che è il figlio di Nefi , uno dei discepoli di Gesù Cristo
Il libro si compone di un solo capitolo e tratta della conversione di Nefiti e Lamaniti, che per duecento anni avrebbero goduto di grande prosperità e pace seguendo i precetti di Cristo, ma in seguito sorsero nuovamente divisioni e contese, in conseguenza delle quali, intorno al 321, Ammaron avrebbe nascosto le tavole sacre.
Libro di Mormon
Il libro si compone di 9 capitoli. Ammaron avrebbe trasmesso la custodia delle tavole a Mormon. e sarebbe sorta una nuova guerra tra Nefiti e Lamaniti che sarebbe perdurata per oltre mezzo secolo mentre i Nefiti sarebbero piombati in piena decadenza morale e religiosa. Nel 385 i Nefiti si sarebbero radunati a Cumorah per l'ultima battaglia, mentre Mormon avrebbe nascosto le tavole sulla collina. I Nefiti sarebbero stati annientati e distrutti dai Lamaniti.
Libro di Ether
Il libro, suddiviso in 15 capitoli, sarebbe un riassunto parziale di Moroni, figlio di Mormon, delle 24 tavole dei Gerarditi, che sarebbero state rinvenute ai tempi del re Limhi, come si racconta nel libro di Mosia. Il resoconto originale sarebbe stato redatto da Ether, di cui viene data la genealogia. Il libro narra la storia dei Giarediti, guidati da Jared e dal fratello, la cui lingua non venne confusa alla torre di Babele e che per ordine del Signore si spostarono nel continente americano.
Libro di Moroni
Il libro in 47 capitoli riporta una serie di precetti sull'ordinamento della Chiesa e di questioni dottrinarie, come il rapporto tra bene e male, i miracoli, le tre virtù teologali e precetti Vi sarebbero contenute anche due lettere di Mormon al figlio Moroni, in cui sarebbero descritte le misere condizioni della chiesa e le apostasie.
Nella versione ufficiale della Chiesa mormone i quindici libri sono preceduti da un testo introduttivo, dalle testimonianze dei "Tre testimoni" e degli "Otto testimoni", la "Testimonianza del profeta Joseph Smith" e "Una breve spiegazione sul Libro di Mormon".
La questione della vericidità del libro
Cosa dicono le critiche del libro
I critici ritengono che libro sia stato scritto dallo stesso Joseph Smith, probabilmente ispirandosi al libro di Ethan Smith, "View of the Hebrews: or the Tribes of Israel in America", edito nel 1823 e con una seconda edizione nel 1825.
La storia degli Indiani di America narrata nel Libro di Mormon è inoltre in contrasto con i dati ricavabili dall'archeologia: secondo il libro una civiltà dotata di scrittura sarebbe esistita per oltre mille anni, tra il VI secolo a.C. e il V secolo d.C. nell'America settentrionale e una tale civiltà avrebbe dovuto lasciare delle tracce archeologiche rilevanti, nessuna delle quali tuttavia sembra essere ancora venuta alla luce. La "Brigham Young University", l'università privata mormone, ha finanziato diversi scavi archeologici alla ricerca di queste tracce, non ottenendo prove decisive.
La stessa localizzazione geografica degli avvenimenti narrati è incerta. Le popolazioni ebraiche sarebbero sbarcate nell'ovest del continente americano dopo aver attraversato l'oceano Pacifico, mentre le tavole sarebbero state invece seppellite nellattuale stato di New York, verso la parte orientale del paese e dunque le vicende narrate nel libro riguarderebbero l'intera estensione degli attuali Stati Uniti e i Lamaniti sarebbero gli antenati di tutti gli Indiani d'America. Le vicende narrate, tuttavia, sembrerebbero essersi svolte su un'estensione massima di circa 300 miglia, che è stata identificata da alcuni studiosi mormoni con la zona dell'odierno Guatemala e degli stati meridionali del Messico.
Secondo gli studiosi mormoni i Giarediti sarebbero da identificare con gli Olmechi e i Lamaniti con i Maya, mentre non è chiaro con quale popolazione dovrebbero essere identificati i Nefiti, che avrebbero costituito una cultura cristiana separata nel quadro della cultura maya. In quest'ambito la leggenda di Quetzalcoatl sarebbe stata interpretata da alcuni come un ricordo della venuta di Cristo in America, narrata nel libro di Mormon, sebbene il quadro cronologico della leggenda non concordi con il racconto del libro.
Le caratteristiche della civiltà descritte nel libro comprenderebbero la conoscenza di lingue e scritture del Medio Oriente, la conoscenza del ferro e di una lega di rame e zinco, l'addomesticamento del cavallo (che invece fu importato in America dagli Europei dopo la scoperta di Cristoforo Colombo. Tutti questi dati sono contraddetti dal quadro offerto dalle evidenze archeologiche per l'America precolombiana.
Le analisi del DNA hanno infine dimostrato che non esiste alcuna relazione genetica tra le popolazioni israelitiche e gli Indiani d'America, che secondo il libro di Mormon discenderebbero invece da un gruppo di Ebrei.
Un'analisi linguistica del Libro di Mormon condotta dall'università mormone di Brigham Young University con il metodo della stilometria, avrebbe dimostrato le diversità stilistiche esistenti tra il libro di Mormon e i suoi possibili autori del XIX secolo. Tuttavia l'analisi non sembra essere stata condotta sul testo originale, stampato nel 1830, ma sulle versioni successive ed è stata contestata da altri studi.
I nomi propri (circa 300) citati nel Libro di Mormon, dovrebbero essere legati ai linguaggio parlato dai Nefiti (forse ebraico con influssi dell'antico egiziano) e per la maggior parte sono infatti nomi che si ritrovano anche nella Bibbia. I nomi riportati nel libro di Ether, che narrerebbe la storia dei Giarediti, dovrebbero essere invece diversi, legati all'antichissima lingua di questo popolo che secondo il libro di Mormon sarebbe l'adamitico, il linguaggio parlato dall'umanità prima dell'episodio biblico della confusione delle lingue presso la torre di Babele. Invece anche nel libro di Ether si riportano nomi biblici. Diversi di questi nomi sembrano comunque ripresi da località dello stato di New York, da cui si sostiene che Joseph Smith avrebbe potuto trarre ispirazione. Altri nomi propri che si ritrovano nel Libro di Mormon sono invece nomi egiziani o nomi grecizzati: questi ultimi si ritrovano nel Nuovo Testamento, ma avrebbero dovuto essere sconosciuti ai Nefiti. emigrati prima che gli Ebrei venissero a contatto con la civiltà ellenistica.
Alcune delle citazioni bibliche presenti nel Libro di Mormon sono riprese da testi biblici che avrebbero dovuto essere sconosciuti ai Nefiti, in quanto scritti dopo la loro partenza da Israele. Inoltre diverse citazioni bibliche riportano fedelmente la traduzione della Bibbia della revisione di re Giacomo (pubblicata nel 1611), compresi gli errori e le sviste.
Cosa dicono i Mormoni
Secondo i mormoni il libro di Mormon riporta una fedele traduzione delle tavole d'oro, compiuta da Joseph Smith per ispirazione divina. Sul libro sono riportare le testimonianze di coloro che hanno visto le tavole d'oro. Queste testimonianze sono rese più credibili dal fatto che anche quando alcuni di questi testimoni abbandonarono la chiesa non ritrattarono mai la loro testimonianza.
I mormoni ritengono che la vera prova dell'autenticità debba essere piuttosto ottenuta tramite la rivelazione personale, ricevuta per opera dello Spirito Santo, un'esperienza spirituale che non può essere confutata. Nel gergo mormone, una persona che ha ricevuto tale rivelazione personale ha "una testimoniaza della veridicità del Libro di Mormon". Ogni membro per mantenersi davvero attivo nella chiesa ha bisogno di tale testimonianza da parte dello Spirito Santo. Una scrittura recita: "Ma ecco, io ti dico che devi studiarlo nella tua mente; poi devi chiedermi se sia giusto, e se è giusto farò sì che il tuo petto arda dentro di te; perciò sentirai che è giusto." Durante la riunione sacramentale della prima domenica del mese i membri della Chiesa si recano al pulpito e portano questa testimoninza alle persone presenti.
Il libro stesso ne parla nei versetti in Moroni 10:3-5 "Ecco, vorrei esortarvi, quando leggerete queste cose, se sarà nella saggezza di Dio che le leggiate, che vi ricordiate quanto misericordioso sia stato il Signore verso i figlioli degli uomini, dalla creazione di Adamo fino al tempo in cui riceverete queste cose, e che le meditiate nel vostro cuore. E quando riceverete queste cose, vorrei esortarvi a domandare a Dio, Padre Eterno, nel nome di Cristo, se queste cose non sono vere; e se lo chiederete con cuore sincero, con intento reale, avendo fede in Cristo, egli ve ne manifesterà la verità mediante il potere dello Spirito Santo. E mediante il potere dello Spirito Santo voi potrete conoscere la verità di ogni cosa."
In accordo con i versetti le precondizioni per ricevere la testimonianza della veridicità del libro di Mormon sono:
Aver letto il libro o parte di esso. Consigliano di partire con la lettura del Cap 32 di Alma, il Cap 11 di 3Nefi e i versetti sovrastanti in Moroni 10:3-5.
Credere che Gesù Cristo sia il salvatore di ogni essere umano.
Il desiderio senza secondi fini di sapere da Dio se davvero il libro è vero
L'intenzione di agire in accordo alla rivelazione una volta saputo che è vero
Chiedere a Dio in preghiera se il libro viene da Lui
I maggiori studiosi della questione della storicità del Libro di Mormono si trovano negli Stati Uniti e in America Latina. Alcuni nomi di studiosi mormoni di riferimento in questo campo sono John Welch, professore di legge alla J.R. Clark Law School di Brigham Young University, il deceduto Hugh Nibley.
Edizioni del libro
Il Libro di Mormon è stato tradotto in 72 lingue e stampato in circa 120 milioni di esemplari. La prima edizione italiana fu del 1852, con traduzione dall'inglese di Lorenzo Snow.


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