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sabato 25 aprile 2009

DERIVAZIONI DAL CRISTIANESIMO ANTICO

Anglicanesimo
L'Anglicanesimo è una forma di cristianesimo che ebbe origine nel XVI secolo con la separazione della Chiesa Anglicana (o Chiesa d'Inghilterra) dalla Chiesa cattolica durante il regno di Enrico VIII (sinistra).
L'abolizione del ricorso al papa dal punto di vista cronologico è stato l'inizio dell'anglicanesimo in quanto scisma da Roma. Dopo sono seguite riforme disciplinari e dottrinali che hanno dato all'anglicanesimo l'assetto attuale cattolico ma non romano, riformato ma non protestante .
Da un punto di vista del diritto canonico cattolico Enrico VIII non fu mai scomunicato, pena che venne comminata ad Elisabetta I quando ci si rese conto che la frattura era insanabile. Dal punto di vista cattolico l'anglicanesimo come eresia si è originato quando sono state cambiate alcune dottrine e si sono ordinati i nuovi vescovi che non avevano più l'autentica successione apostolica, anche se la dichiarazione ufficiale dell'invalidità delle ordinazioni anglicane è del XIX secolo, con la bolla Apostolicae Curae Di Leone XIII.
Per gli anglicani invece la riforma non ha modificato la sostanza di una chiesa che si era originata nell'alto medioevo e che già prima di Enrico VIII godeva di una larga autonomia da Roma.
Nei secoli successivi, in diverse parti del mondo ma prevalentemente nel Commonwealth inglese, sono sorte altre chiese che hanno aderito all'anglicanesimo e che formano la Comunione anglicana. Queste chiese sono denominate "Anglicane" o, in alcune nazioni come gli USA e la Scozia, "Episcopali". Le varie province ecclesiastiche sono suddivise in Diocesi
Struttura
L'Anglicanesimo mantiene una posizione particolare fra le Chiese sorte al tempo della Riforma protestante e la Chiesa cattolica (talvolta chiamata Via Media), poiché ha mantenuto la struttura ecclesiastica del cattolicesimo con la successione apostolica dei vescovi (posta in dubbio dai cattolici per via delle riforme nel rito dell'ordinazione avvenute sotto Edoardo VI) e anche una liturgia tradizionale. Il clero è composto dai tre ordini di vescovi, preti e diaconi, e il celibato ecclesiastico non è obbligatorio. In quasi tutte le province le donne possono essere ordinate diacono, in molte prete e in alcune anche vescovo. Gli ordini religiosi vennero soppressi da Enrico VIII, ma nel XIX secolo sono stati ristabiliti. Le Chiese che sono "in comunione" con la sede di Canterbury compongono la "Comunione Anglicana".
Dottrina
Per l'anglicanesimo, secondo la formulazione del teologo Richard Hooker, l'autorità religiosa è presente nella Bibbia, nella Tradizione della chiesa e nella Ragione.
Grande importanza ha il Book of Common Prayer, il libro della preghiera comune, adottato da tutte le Chiese Anglicane, che hanno nella liturgia più che nelle confessioni di fede il loro denominatore comune. Esistono anche i 39 articoli di religione, composti nel XVI secolo per garantire l'uniformità religiosa in Inghilterra che utilizzano talvolta espressioni teologiche vicine al calvinismo. Questi articoli non sono generalmente più considerati strettamente vincolanti.
L'anglicanesimo ha conosciuto nel XIX secolo, parallelamente al diffondersi del romanticismo in Europa, una reviviscenza della tradizione cattolica al suo interno. Tale corrente è chiamata anglocattolicesimo il cui massimo esponente è stato John Henry Newman, poi convertitosi al cattolicesimo e divenuto cardinale. Di recente la Chiesa Anglicana e quella cattolica hanno sottoscritto una dichiarazione circa il comune credo sulla figura di Maria, madre di Gesù. In tal modo la Chiesa anglicana ha ribadito il suo credo originario su Maria Madre di Dio e su Maria modello ed esempio per la Chiesa, ammettendone, a differenza dei calvinisti, la venerazione, riavvicinandosi così ai cattolici, da quali, però, la dividono ancora i dogmi dell'Immacolata Concezione di Maria e la sua Assunzione in Cielo anima e corpo, che però sono accettati in alcune parrocchie anglocattoliche. Nonostante tutt'ora anche le Chiese Ortodosse non li considerino dogmi validi poiché non Cristocentrici.
Nell'ultimo decennio si sono inaspriti i rapporti tra chiese anglicane "africane" (soprattutto nigeriana ed ugandese) da un lato ed episcopale statunitense dall'altra. I principali motivi di divisione sono state l'ordinazione a vescovi di una donna e di un gay dichiarato. Del resto, la scelta di ordinare sacerdoti anche le donne aveva già spinto alcuni vescovi anglicani, inglesi e statunitensi, a passare al cattolicesimo.

Anabattismo
L'anabattismo (in greco ανα (di nuovo) +βαπτιζω (battesimo), ovvero battezzati di nuovo, in tedesco Wiedertäufer) è un movimento religioso di matrice cristiana nato in Europa nel XVI secolo, in seguito alla Riforma protestante ed in opposizione al cattolicesimo.
Anabattisti: chi sono e da dove vengono
Il nome Anabattisti viene dal greco ana+baptizo, cioè ri-battezzo. Gli Anabattisti sono una chiesa di stampo protestante originatasi in Europa nel 1500, nell'ambito della Riforma Protestante. Il nucleo originario degli Anabattisti va probabilmente fatto risalire alla Sassonia, in Germania.
La denominazione fu coniata dai critici che contestavano la pratica, tipica del movimento, di disconoscere la validità del battesimo dei bambini e di battezzarli (nuovamente) da adulti. Tuttavia il battesimo in età adulta è considerato il solo vero: il termine ribattezzatore è, dal punto di vista anabattista, del tutto fuori luogo.
La reazione nei loro confronti fu, ancora fino ai primi anni del 1900, di violenza e repressione unanimemente condivisa. Luterani, Calvinisti e Cattolici si impegnarono a cancellare il credo Anabattista dalle radici con una impressionante serie di violenze. Questo è uno dei principali motivi della cronica scarsità di fonti certe sulla storia del movimento.
Il credo anabattista
Gli anabattisti tendono a chiamarsi tra loro Fratelli, Credenti o Cristiani. Teologicamente parlando, le differenze tra loro e i Protestanti sono scarse. Tuttavia, pur essendosi originati dalla Riforma protestante, i suoi tre maggiori teorici li apostrofarono con scarsa benevolenza (Lutero li chiamava i Fanatici) e trattarono con grande durezza. Premesso questo, e premessa la già citata scarsità di fonti sulle origini del movimento, possiamo tratteggiare alcune caratteristiche portanti delle chiese Anabattiste:
la vera chiesa è fondata sul dettato evangelico, sull'esempio delle prime comunità cristiane cui deve uniformarsi il più possibile e su una morale stretta e coerente.
Cristo è l'unico capo della chiesa, che quindi non può avere gerarchia, teologia, liturgia e quant'altro, ma deve essere formata dal gruppo dei credenti e dalla loro umile e quotidiana imitazione dell'esempio di Cristo.
La Bibbia, e in particolare il Vangelo, è tutto ciò che un cristiano necessita in quanto a credo: non ha senso, quindi la presenza di autorità che interpretino il dogma e lo propongano ai fedeli. Dell'applicazione quotidiana dei precetti evangelici si occupa l'esperienza della comunità, cui i credenti devono partecipare con la loro umile ricerca di salvezza.
La salvezza è possibile solo a fronte della consapevole ricerca e imitazione di Cristo: un neonato non può avere tale consapevolezza e il battesimo, su di lui, è un'imposizione inutile. Il battesimo viene dato in età adulta a chi manifesta il chiaro proposito di abbandonare il male del mondo e seguire ogni giorno l'esempio di Cristo, come un discepolo.
La salvezza non avviene per sola fede, come nel Luteranesimo: il battesimo giustifica il credente e lo rigenera, superando l'intrinseca corruzione della condizione umana. Dal battesimo in poi l'esempio di Cristo modifica la vita del credente nel profondo e nel profondo questi è chiamato a servirlo.
Lo Spirito Santo illumina il credente nell'intimo dell'anima e la sua influenza è fondamentale.
Il mondo è corrotto e sotto la costante influenza di Satana.
Non si può essere fedeli a Dio e vivere nel mondo, come non si può servire a Dio e a Mammona.
Poiché un credente è di Cristo e non del mondo non giura, non oppone violenza alla violenza quindi non combatte e non presta servizio militare. Non ricopre cariche pubbliche o politiche.
Ne consegue la struttura religiosa dinamica di comunità che tendono a separarsi dal resto del mondo, percepito come corrotto e corruttore, al punto da non voler ricoprire cariche pubbliche e non votare. Va detto, tuttavia, che l'eredità dei Fratelli si è declinata in chiese e contesti diversi (Amish, Mennoniti, Battisti), che diversamente interpretano la necessità e totalità di questa separazione, rispetto al dettato evangelico di apertura verso il prossimo e ricerca di chi si sia smarrito o non conosca il messaggio di Cristo.
Cenni Storici: le origini
I dati storici non sono moltissimi poiché il movimento, esplicitamente rivoluzionario, incontrò feroci resistenze e persecuzioni violente in tutta Europa. Il tramandarsi delle fonti fu dunque estremamente difficoltoso.
Possiamo tuttavia ricostruire quanto segue. Nel dicembre del 1521 giunsero a Wittenberg, provenienti da Zwichau, tre esponenti di un gruppo protestante: Nikolaus Storch, Thomas Drechsel e Markus Stübner. Questi vollero parlare con Lutero per dibattere della necessità di impartire il battesimo solo agli adulti e non ai bambini.
Possiamo desumere, a posteriori, che dall'incontro non fosse emersa possibilità di intesa, poiché quattro anni dopo sappiamo che si formò un gruppo separato di anabattisti a Zurigo.
Il gruppo che si formò a Zurigo sotto la guida di Konrad Grebel, Simon Stumpf, Felix Manz, Wilhelm Reublin e Hans Brötli proveniva dalle file di Ulrico Zwingli e ne criticava la decisione di affidare allo Stato la riforma della Chiesa. Inoltre le posizioni del gruppo erano di riforma radicale su molte questioni di credo e di costume, mentre Zwingli appoggiava una riforma graduale.
Il gruppo iniziò a predicare una forma di chiesa che verrà chiamata, successivamente, "chiesa libera": priva di clero, costituita da pochi eletti, votata al martirio, strettamente aderente alle Scritture e con una forte concezione non-violenta. Grebel, in particolare, voleva riportare il battesimo alla pratica originaria, ovvero a quella di conversione maturata in età adulta che legava strettamente l'uomo ad una comunità differente dal resto del mondo.
La reazione delle autorità fu immediatamente di ostilità all'idea e Zurigò emanò due diritti che impedivano la pratica del battesimo da adulti. Il gruppo di Grebel li ignorò e cominciò la predicazione nella città e nei suoi immediati dintorni.
La risposta di Zwingli fu chiara e durissima: iniziarono le prime persecuzioni di una lunga serie, che non risparmiarono nemmeno le donne, i vecchi e i bambini. Nel 1525 il gruppo si unì alla rivolta contadina di Frankenhausen, soffocata nel sangue dall'esercito regolare dei Principi tedeschi. Si delineava sempre con maggior evidenza la natura rivoluzionaria del movimento, che subiva sempre maggior persecuzioni: sfuggiti dalla galera, Blaurock fu bruciato vivo e Manz affogato nel fiume Limmat nel 1529.
Le comunità, tuttavia, si diffusero in tutta la Germania grazie alla predicazione di Wilhelm Reublin, Michael Sattler e Bathasar Hubmaier, che venivano dal gruppo di Zurigo. I tratti del credo trovarono una loro fisionomia più definita nel 1527 quando Sattler stilò la Confessione di Schleitheim, che ne sintetizzava i principi. Nello stesso anno si tenne nella città di Augusta il primo sinodo Anabattista: i leader convenuti furono quasi tutti trucidati, che tributò all'evento il nome di Sinodo dei Martiri.
La rivolta di Münster
Perseguitato altrove, il movimento anabattista prese il controllo della città di Münster con la forza nel rigido inverno del 1534. Gli individui che presero parte all'evento non portarono gloria al movimento né ai suoi principi e si macchiarono di crimini sinistri in una chiesa che predicava la non violenza e un grande rigore morale e che non mancò di condannarli e sconfessarli in seguito.
Ai cittadini di Münster fu chiesto di ricevere il nuovo battesimo. Molti rifiutarono, vennero spogliati di ogni avere ed espulsi dalla città nella campagna innevata, dove molti morirono. Le loro case vennero occupate e depredate.
L'esperienza degenerò ulteriormente quando altri anabattisti provenienti da varie città si unirono al gruppo, mentre l'esercito del principe-vescovo della regione, Franz von Waldeck, giungeva alle porte della città ponendola sotto assedio. Il principe era cattolico, ma trovò ampi consensi tra i Protestanti: in breve Münster fu presa in trappola da un esercito di circa 2.500 uomini e soldati, i temuti Lanzichenecchi.
I capi della rivolta, Jan Matthys, Johan Bokelson e Bernhard Knipperdolling, istituirono un vero regno di terrore millenaristico nella città, che chiamarono nuova Sion e di cui si dichiararono i re. Imposero la totale comunione dei beni, al punto di proibire la chiusura delle porte delle case perché chi era nel bisogno potesse prendere ciò che gli serviva quando lo desiderava. Fu abolito il denaro ed ogni bene prezioso fu avocato alla causa. Ogni libro, ad eccezione della Bibbia venne bruciato, mentre chi si oppose veniva eliminato.
La comunione dei beni si estese, per motivi non del tutto chiari, anche alle donne e venne imposta una poligamia forzata: nessuna aveva diritto di restare nubile ed era moglie comune di qualunque uomo la volesse. La situazione portò ad un'inevitabile serie di stupri, di suicidi e violenze, dal momento che il rifiuto della donna o il tentativo di proteggerla da parte di un uomo equivaleva alla morte sulla pubblica piazza, spesso per mano della folla inferocita. Bokelson stesso, che si era proclamato re alla maniera di Davide, ebbe 16 mogli. Una di esse rifiutò l'unione e venne da lui stesso decapitata nella piazza della città.
La rivolta di Münster durò poco più di un anno e mezzo, e terminò con pari violenza: la città era alla fame e circondata dall'esercito dei Lanzichenecchi quando (nel 1535) un cittadino aprì le porte all'esercito, che entrò massacrando quasi tutta la popolazione, inclusi coloro che si erano arresi. I capi del movimento vennero presi, torturati per ottenere l'abiura e, constatata l'inutilità della cosa, giustiziati. I loro corpi vennero appesi in 3 gabbie al campanile della chiesa di San Lamberto sotto gli occhi di tutti. Le gabbie sono ancora lì oggi, anche se le spoglie vennero rimosse.
La rivolta di Münster segnò un punto di non ritorno per il movimento, che non ebbe mai più la possibilità di assumere alcun tipo di potere politico: tutte le autorità di qualsiasi orientamento, infatti, si impegnarono a reprimere il movimento con grande violenza e con il dichiarato intento di cancellarlo dalla terra. Il nome stesso di Anabattisti venne cancellato dalle cronache e i membri subirono persecuzioni e torture tanto dai Protestanti quanto dai Cattolici. Il movimento sopravvisse comunque e generò altre chiese, quali i Mennoniti e, da questi, successivamente gli Amish. Tutti gli aderenti ripudiarono i crimini, gli eccessi e le dottrine dell'esperienza di Münster, rifiutando ogni forma e occasione di rivoluzione violenta e sostenendo la netta distinzione tra stato e chiesa-credenti.
L'evoluzione della chiesa anabattista
Dopo la tragedia di Münster, il movimento isolò la frangia violenta ed estremista di Jan van Batenburg (1495-1538). Il credo Anabattista non si fermò di fronte alle persecuzioni violente di cui venne fatto oggetto negli anni successivi, che furono caratterizzati dalla pressoché assoluta intolleranza al dialogo religioso da parte di tutte le diverse chiese d'Europa. Gli anni del XVII secolo, in particolare, furono tormentati da violenze, guerre e persecuzioni incrociate degli uni sugli altri.
La predicazione continuò in modo sotterraneo, ad opera di pastori, spesso itineranti, che sceglievano una vita di pericoli e di stenti.
Attraverso al mediazione e riflessione di David Joris e dei Familisti di Hendrik Niclaes, il movimento giunse alla predicazione dell'ex sacerdote olandese Menno Simons, che compattò il movimento: la corrente principale prese da lui il nome e divenne la chiesa Mennonita.
I Mennoniti si propagarono in Olanda, Prussia, Ucraina. Altri, come già gli Hutteriti e i Quaccheri, emigrarono negli Stati Uniti, in Pennsylvania, sulla scia del "santo esperimento" di William Penn.
Alla fine del XVII secolo, dai Mennoniti si staccarono gli Amish, ad opera di Jakob Amman. Oggi scomparsi in Europa, hanno comunità numerose in diversi stati degli USA.
In Inghilterra, l'Anabattismo influenzò tutti i movimenti congregazionalisti. Di essi fece parte il movimento Battista, fondato da John Smyth nel XVI secolo, da cui derivano le odierne chiese Battiste, diffuse soprattutto negli Stati Uniti. Si dibatte sul fatto che abbia o meno influenzato anche i Brownisti di Robert Browne. Anche in Italia sorsero nel Cinquecento, soprattutto nel Veneto, fiorenti comunità anabattiste (nel 1550 ebbe addirittura luogo, a Venezia, un Sinodo anabattista con sessanta delegati), ma ben presto furono cancellate dalla repressione inquisitoriale. In Alto Adige l'anabattismo fu portato da Jakob Hutter, poi condanato a morte e arso sul rogo nel 1536 per ordine dell'arciduca d'Austria Ferdinando I che due anni dopo divenne imperatore (imperatore 1558-1564). I seguaci di Hutter furono espulsi dall'Alto Adige e trovarono rifugio in Moravia, dove rimasero spezzettati in gruppetti poco appariscenti fino alla guerra dei Trent'anni (1618-1648). Di nuovo perseguitati, iniziarono una serie di migrazioni: dapprima in Transilvania, poi nell'Ucraina allora polacca, poi in Russia, ed infine in Canada e negli Stati Uniti (Sud Dakota), come altri Tedeschi di Russia dove tuttora vivono. Diversi storici contemporanei indicano l'anabattismo,con l'applicazione di forme sociali di tipo comunista ovvero comunanza dei beni,(nello specifico Hutteriti,nome tratto dal fondatore Jakob_Hutter ad es.)un'anticipazione e/o una matrice storica di contenuti di movimenti di sinistra extra-parlamentare, specialmente per quanto riguarda l'ala anarchica.

Monofisismo
Il monofisismo è una dottrina religiosa cristiana in cui si afferma che nella persona storica di Gesù Cristo esista una sola natura, la natura divina del Figlio di Dio. L'umanità di Gesù, dunque, fu solo apparente, o per lo meno totalmente "dissolta" nella sua divinità.
Il V secolo [modifica]
La teoria monofisita è stata sviluppata da Eutiche (378 - 454), archimandrìta di un monastero con più di trecento monaci a Costantinopoli. Nel 448, Eutiche scese in campo nella disputa teologica con Nestorio, che affermava la presenza di due persone distinte (l'una divina e l'altra umana) in Cristo. Eutiche, invece, affermò che, prima dell'incarnazione, c'erano due nature, ma dopo una sola, quella divina, derivata dall'unione delle due nature stesse. Secondo alcuni autori, però, il vero fondatore del monofisismo fu San Cirillo di Alessandria (376-444), Vescovo e Padre della Chiesa), altri, invece, considerano fondatore Apollinare di Laodicea.
Il cosiddetto Secondo Concilio di Efeso
La chiave di volta per la diffusione del monofisismo fu il Secondo Concilio di Efeso del 449, presieduto da Flaviano (Patriarca di Costantinopoli dal 446 al 449): l'insegnamento di Eutiche venne dichiarato ortodosso. Le decisioni, però, erano falsate dal clima di terrore instaurato da Dioscoro, infatti furono destituiti i più importanti teologi antiocheni, con l'accusa di nestorianesimo e perfino Flaviano venne aggredito da sostenitori di Eutiche che ne causarono la morte. Il concilio si concluse con l'assoluzione di Eutiche e la scomunica di Flaviano e di Papa Leone Magno (Papa dal 440 al 461, lo stesso che partecipò alla missione inviata da Ezio presso Attila, sul Mincio nel 452).
In preparazione del Concilio, Papa Leone Magno aveva inviato due rappresentanti, latori di una lunga lettera, nota come Tomus ad Flavianum, in cui sottolineava la propria posizione contraria al monofisismo. Di fronte all'insuccesso, egli dichiarò nullo il concilio, definendolo un latrocinium, ma l'imperatore Teodosio II (imperatore d'oriente dal 408 al 450, lo stesso che aveva fatto edificare la grande cinta muraria di Costantinopoli, nipote di Teodosio il Grande) lo ritenne valido.
Il Concilio di Calcedonia
Le cose cambiarono con la morte di Teodosio, quando il trono passò al cognato di lui Marciano, che aveva sposato la sorella del defunto, Pulcheria. L'Imperatrice rifiutò le conclusioni del Secondo Concilio di Efeso in tanto quanto esse avevano sostenuto le tesi di Eutiche (mentre certamente non rifiutava la confutazione delle tesi di Nestorio).
Venne convocato un nuovo Concilio a Calcedonia, nel 451, convocato dall'imperatrice Pulcheria, cattolica ortodossa, il monofisismo venne condannato, Dioscoro ed Eutiche esiliati, Flaviano proclamato martire della fede e la scomunica a Papa Leone Magno dichiarata nulla.
Pulcheria era cattolica ortodossa ma, certamente, essa ebbe anche a cuore la preservazione dell'unità dell'impero, già messa sufficientemente a dura prova dai popoli barbari (basti pensare che la vittoria di Ezio su Attila ai Campi Catalaunici è del 451, seguita dalla invasione unna dell'Italia nel 452).
Certamente al successo del Concilio contribuirono le pressioni del cugino di Pulcheria, Valentiniano III, imperatore d'occidente. Certamente quest'ultimo agì in accordo con Papa Leone Magno che, nel 450, inviò una nuova missione, capeggiata questa volta da Sant'Abbondio, vescovo di Como: egli ottenne che il successore di Flaviano, Anatolio (Patriarca di Costantinopoli dal 449 al 458) sottoscrivesse, finalmente, la famosa Tomus ad Flavianum, inviata già due anni prima.
Le chiese monofisite moderne
Il monofisismo si sviluppò in molte parti dell'Impero Romano d'Oriente, ma particolarmente in Egitto, Etiopia, Siria e Armenia. Oggi queste chiese, ancora esistenti, si autodefiniscono apostoliche, ortodosse o ortodosse copte, creando confusione con le chiese ortodosse calcedonesi, generalmente conosciute come Ortodosse o Cattoliche.
Egitto
Dopo che Dioscoro fu bandito, l'imperatore Marciano (450-457) fece eleggere, al seggio di Alessandria, Proterio. Ma questi fu semplicemente ignorato dai fedeli ed assassinato nel 457. Fu, invece, eletto a Patriarca d'Alessandria, nel 457, Timoteo Eluro. Questa elezione però diede luogo alla creazione di due fazioni contrapposte: i cattolici ortodossi, chiamati Melkiti, fedeli all'imperatore, e i monofisiti.
Aeluro, con l'aiuto dei monaci cristiani egiziani, detti Copti, fu il fondatore della Chiesa Egizia monofisita, detta appunto Chiesa Copta; il monachesimo copto, particolarmente legato al Patriarcato di Alessandria sin dall'epoca di Atanasio, ne seguì la scelta di fede.
Il tipo di monofisismo adottato dai Copti rifiutò però il concetto espresso da Eutiche di fusione tra le due nature, divina e umana, di Gesù, per favorire un'unione come tra corpo e anima.
Nel periodo 484-519, durante lo scisma provocato dal patriarca di Costantinopoli, Acacio di Berea, il monofisismo si rinforzò in Egitto, grazie soprattutto a Pietro Mongo, vescovo di Alessandria e successore di Aeluro, che accettò lo Henoticon, il documento di compromesso (poi fallito) tra cattolici e monofisiti, voluto dall'imperatore Zenone (474-475 e 476-491).
I contrasti col potere centrale bizantino furono quidi esacerbati dalla questione religiosa, tanto che i copti accolsero favorevolmente il dominio degli arabi quando questi conquistarono l'Egitto nel 642.
Etiopia
L'Etiopia venne cristianizzata, nel IV secolo, da san Frumenzio, diventato vescovo di Axum nel 356. Le resistenze nei confronti della nuova religione furono elevate e solo nel VI secolo il Cristianesimo riprese vigore con l'arrivo dei c.d. "Nove Santi", monaci monofisiti giunti in Etiopia, forse per sfuggire alle persecuzioni dei cattolici. La Chiesa di Etiopia è stata dal V al XX secolo, sotto la diretta influenza della Chiesa Copta d'Egitto.
Siria
Il monofisismo in Siria fu fondato dal patriarca Severo di Antiochia, intorno al 515, ma nel 518, un sinodo, convocato dall'imperatore Giustino I, depose Severo ed iniziò una campagna di persecuzione nei confronti dei monofisiti. Giovanni Bar Qursos, vescovo di Tella, però, si mise ad ordinare quanti più preti monofisiti possibili su un vasto territorio corrispondente agli odierni Siria, Turchia, Libano, Iraq e Armenia. Simile azione fu compiuta da Giacomo Baradeo, nominato vescovo di Edessa nel 542 con la protezione dell'imperatrice Teodora, moglie di Giustiniano. Baradeo fu il vero fondatore della Chiesa Siriana Occidentale, chiamata in suo onore Giacobita.
La Chiesa Siriana poté svilupparsi sotto le dinastie arabe almeno fino al XII secolo. L'invasione di Tamerlano, però, nel 1380, le continue lotte interne, le persecuzioni da parte dei Turchi (durante la Prima Guerra Mondiale) portarono ad un rapido declino della Chiesa, che fu, solo parzialmente, compensata dall'unione con la Chiesa siro-malabita, di origine nestoriana, riunitasi con i (ex nemici) giacobiti siriani nel 1603 pur di sopravvivere al tentativo portoghese di farla riassorbire dal Cattolicesimo: artefice di tale decisione fu il patriarca Thomas Parampil.
Armenia
Il Cristianesimo in Armenia fu introdotto da San Gregorio l'Illuminatore nel 314, anche se la data ufficialmente accettata è il 306, mentre un altro santo, Meshrob Mashdotz diede alla nazione l'alfabeto armeno. La Chiesa Armena rimase fino al V secolo sotto l'influenza bizantina, ma durante il Concilio di Calcedonia del 451 gli armeni ruppero le relazioni, in quanto non condividevano la dottrina della doppia natura di Cristo. Essi si accostarono al monofisismo, se pur con varianti locali, anche perché i persiani, nemici di sempre, avevano aderito al nestorianesimo. I bizantini cercarono più volte di riportare l'Armenia al cattolicesimo e nel 591, l'imperatore Maurizio, provocò una scissione interna, facendo nominare un patriarca fedele alla dottrina di Calcedonia. Questa scissione non durò a lungo e, nel 645, al sinodo di Tvin, furono condannate le decisioni di Calcedonia. In quegli anni, l'Armenia fu occupata dagli arabi, che garantirono una certa libertà religiosa.
Oggi si contano circa 3.000.000 di fedeli armeni sparsi per il mondo (Armenia, Medio Oriente, Europa e Americhe, solo in USA, i fedeli sono oltre 400.000).

Nestorianesimo
Il Nestorianesimo è una forma di cristianesimo che prende il nome da Nestorio (sinistra), patriarca di Costantinopoli. Dal punto di vista dottrinale il nestorianesimo si distingue per la cristologia differente da quella ortodossa, poiché non riconosce le definizioni del Concilio di Efeso ma solo quelle dei primi due concili ecumenici, Nicea I e Costantinopoli. I nestoriani, infatti, sostenevano la presenza in Cristo non di due nature ma piuttosto di due persone (il dio e l'uomo), per cui negavano a Maria di Nazaret l'appellativo di "madre di Dio" perché genitrice del solo Cristo-uomo. Le chiese nestoriane ebbero una grandissima diffusione in Asia, dall'Impero Persiano fino alla Cina, ma ora sopravvivono comunità molto ridotte.
La diffusione del nestorianesimo in oriente si inserì in una complessa lotta sia con l' "ortodossia" (cattolici ed ortodossi), che con il monofisismo. Nel 451, anno della morte di Nestorio, si tenne il Concilio di Calcedonia, che condannò sia il nestorianesimo, che il Monofisismo. Ciò nonostante dalla zona più orientale dell'impero continuò la propagazione del nestorianesimo.
In Asia
Già nel 431, la Chiesa nestoriana di Seleucia-Ctesifonte, nel regno sassanide della Persia, fondata nel 410, si era isolata dagli "ortodossi". Barsumas di Nisibis fu il più grande diffusore del nestorianesimo in Persia. Infatti, nel 489, fece aprire una scuola di teologia nella sua città, accogliendo gli insegnanti espulsi dall'arcivescovo Ciro dopo la chiusura della scuola teologica di Edessa.
Nel 486, al sinodo di Seleucia, la Chiesa persiana accettò il credo dei nestoriani e, nel 498, il patriarca di Seleucia divenne il patriarca nestoriano di Persia, Siria, Cina e India e gli "ortodossi" furono espulsi dal territorio. Oltre a convertire molti zoroastristi in Persia, furono portati alla fede cristiana dai nestoriani gli Unni Bianchi nel VI secolo, i Keraiti (nell'Asia centrale) e gli Onguti (popolazione tartara) nel XI secolo. La massima diffusione in Cina del nestorianesimo si ebbe con la consacrazione di un vescovo a Pechino.
Due eventi storici segnarono il declino del nestorianesimo in Asia: l'invasione di Tamerlano del 1380 e l'espansione dell'Islam con la conversione della Persia. Fin quando in Persia dominarono gli arabi Omayyadi, i nestoriani poterono continuare a crescere, ma, sotto la dinastia Abbasside, la situazione peggiorò decisamente.
La Chiesa nestoriana di Cipro, nel 1445, si riconciliò con la Chiesa Cattolica. La Chiesa nestoriana di Socotra si è estinta nel XVII secolo.
I siro-malabaresi
La Chiesa siro-malabarese, nata sulla costa del Malabar in India, conosciuti anche come Cristiani di San Tommaso apostolo (Mar Thoma).
La Chiesa siro-malabarese, nel 1599, in seguito al sinodo di Diamper, decise la riunione con il Cattolicesimo. Una cospicua parte dei fedeli, pur di mantenere rito, liturgia e lingua siriaca, abbandonarono però la Chiesa, aderendo nel 1603 al "monofisismo" del patriarca Thomas Parampil.
I caldei
I cristiani assiri, detti caldei, sono eredi dei nestoriani che, in seguito dell'invasione di Tamerlano del 1380, trovarono rifugio sui monti del Kurdistan. Nel XVI secolo, ci fu un tentativo di conciliazione con la Chiesa Cattolica ed il metropolita Abdisho fu invitato ad assistere al Concilio di Trento. Una parte dei fedeli si riunì con la Chiesa Cattolica nel 1551. Questa integrazione, però, portò alla scissione, guidata dal vescovo Denha Simeon, con la costituzione della Chiesa Caldea.
Nel XX secolo i caldei sono passati attraverso numerosi espulsioni e stragi compiuti dai Iracheni, Turchi e Curdi, ciò ha quasi totale estinto questa chiesa, anche perché molti fedeli, per sopravvivere, hanno dovuto emigrare negli anni '40 negli Usa ed in Canada. Attulamente i cristiani caldei sono circa 250.000.


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