Questo BLOG è il risultato di una vasta ricerca sulle maggiori religioni diffuse nel mondo. Qui potrete trovare una spiegazione obbiettiva delle credenze, delle divinità e del pensiero dei vari culti.

domenica 9 dicembre 2012

SOKA GAKKAY



Soka Gakkai (dal giapponese Sōka Gakkai, 創価学会: società per la creazione di valori) è il nome di un nuovo movimento religioso giapponese di matrice buddhista costituitosi nel XX secolo, in origine come una delle associazioni laiche della scuola buddhista giapponese Nichiren Shōshū (日蓮正宗), fondata nel XIII secolo dal discepolo di Nichiren, Nikkō (日興, 1246-1333).

Simbolo internazionale del Soka Gakkay


L'associazione promuove e insegna il buddismo così come definito da Nichiren con alla base la pratica della recitazione del titolo (daimoku) del Sutra del Loto. Tale formula, in giapponese "nam myōhō renge kyō" (南無妙法蓮華経) è la pratica fondamentale anche nella scuole Nichiren-shu e Nichiren Shōshū. La Sōka Gakkai era peraltro legata a quest'ultima scuola buddhista prima di una separazione, verificatasi nel 1991 a seguito della scomunica del presidente Ikeda e di tutti i membri della Soka Gakkai che avevano a suo tempo partecipato ad un “Gojukai” con un monaco della Nichiren Shoshu (la cerimonia di conversione)..

Storia

Il fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, nacque in Giappone nel 1871. Educatore, dedicò la maggior parte della sua vita a sviluppare una pedagogia in grado di riformare il sistema educativo giapponese. Il cuore della sua filosofia fu la 'teoria del valore': scopo dell'educazione nel suo pensiero è rendere le persone capaci di creare valore in ogni circostanza. Nel 1928, insieme a Josei Toda, un giovane insegnante che ammirava profondamente le sue idee, Makiguchi abbracciò il buddhismo di Nichiren. Nel 1930, i due fondarono la Soka Kyoiku Gakkai (società educativa per la creazione di valore), antesignana dell'attuale Soka Gakkai, e Makiguchi ne divenne il presidente.

All’inizio, la Soka Kyoiku Gakkai era una riunione informale di educatori che erano interessati e rispondenti alle idee educative di Makiguchi. Mentre il gruppo professava la fede nel buddhismo di Nichiren come base per le proprie teorie educative, essa era fondata sui concetti ideologici chiave della ricerca, condotta da Makiguchi per tutta la vita, intitolata la “Filosofia del Valore” (Kachi Ron). Pur essendo nata come un piccolo gruppo di educatori, la Soka Kyoiku Gakkai si sviluppò gradualmente fino a diventare un gruppo numeroso e connotato dal punto di vista religioso. Alla fine, l’integrazione delle due si trasformò in un movimento di riforma focalizzato sulla diffusione della “Filosofia del Valore” nella società (giapponese) come principio guida per la vita quotidiana.



Nel 1936 vennero condotti regolarmente incontri informali tra la Nichiren Shoshu e Makiguchi, aventi come oggetto lo studio degli insegnamenti buddhisti e come propagare la Vera Legge insegnata da Nichiren. Nell’Agosto dello stesso anno, il primo Corso estivo di formazione si tenne al Tempio Principale Taisekiji, segnando il deciso spostamento verso un’organizzazione maggiormente attiva sulla religione. Contemporaneamente, cominciarono diverse altre attività per indicare la nuova direzione, una rottura dai semplici confini dell’educazione verso un mezzo più religioso di realizzare le riforme. In linea con la loro nuova politica, la cerimonia formale di fondazione per la Soka Yoiku Gakkai venne condotta ad Azabu, Tokyo, al ristorante giapponese Kikusuitei nel 1937. Dai discorsi e le lezioni del Sigr. Makiguchi stampati sul periodico Kachi Gozo (la Creazione del Valore), è possibile avere una visione approfondita dell’ideologia e degli obiettivi della Soka Kyoiku Gakkai.

“Il guadagno sopra la perdita; il beneficio sopra il danno; il bene sopra il male; la bellezza sopra la bruttezza. È la natura intrinseca dell’uomo, ed anche il suo stato ideale, a ricercare continuamente ciò che è di maggior valore su ciò che è di minor valore in tutti gli aspetti della vita, incessantemente aspirare alla perfezione finché si è raggiunta l’estrema felicità assoluta. Questo è il vero significato di vivere una vita basata sulla filosofia cosiddetta della creazione del valore.

In conformità con questo desiderio di cercare ciò che è fondamentale, (Nichiren Daishonin) rivelò il Dharma Mistico (Myoho), l’essenza del Buddhismo, come la Via di vita con il più alto valore, e così differenziando il Suo insegnamento da quello degli altri. Dobbiamo distinguere tra la vita fondata sulla creazione del maggior valore da quella dei modi di vita inferiori, prevalenti, che esistono nelle nostre società …

Il maggior obiettivo della Soka Kyoiku Gakkai è creare questo altissimo valore nella nostra vita quotidiana, provare e studiare la sua validità tramite le nostre esperienze nella nostra vita quotidiana, ed è verso questo fine che dobbiamo guidare e dirigere tutti gli altri”.

In breve, il primo presidente della Soka Kyoiku Gakkai, Makiguchi, insegnò che l’obiettivo primario dell'associazione era la creazione di valore che definì con tre parametri: “bene, guadagno e bellezza” dove il termine “guadagno” sostituisce quello di “verità” della formulazione kantiana. Nel 1940 si svolse il secondo Incontro Generale al Gunjin Kaikan (Club degli Ufficiali Militari) a Kudan, Tokyo, con la partecipazione di oltre trecento ospiti e membri. L’anno seguente, 1941, sul Kachi Sozo (La Creazione del Valore), il periodico mensile della Soka Kyoiku Gakkai, venne stampato un rapporto sulla crescita dei membri ad oltre tremila credenti.

La nazione giapponese, incapace di uscire dal prolungato conflitto sino-giapponese, era sul punto di entrare in un’altra guerra contro le forze alleate degli Stati Uniti d’America e del Regno Unito. Era un periodo di tensione crescente, dato che nel dicembre di quello stesso anno, sarebbe cominciata la guerra del Pacifico. La società prebellica giapponese sotto il governo militarista esercitò una pressione involontaria ancora maggiore sulle vite di tutti i giapponesi. Venne imposta rigidamente una politica di controllo del pensiero; anche la religione e le ideologie erano sempre più soggette ad uno stretto controllo. I pensieri filosofici della Soka Kyoiku Gakkai non facevano eccezione; anch’essi dovevano rapidamente mutare in quelli di aspetto estremamente militaristico, riflettendo il background sociale di quest’epoca.

Con l'inizio della seconda guerra mondiale, il governo militarista avviò una politica fortemente repressiva. In nome della pace e della sicurezza nazionale tutte le religioni furono costrette a unificarsi sotto l'egida dello Shintoismo. Nel 1943 Makiguchi e Toda con altri leader dell'organizzazione si rifiutarono di accettare questi compromessi e vennero arrestati e incarcerati con l'accusa di blasfemia. Makiguchi morì in carcere il 18 novembre 1944 all'età di 73 anni. Il 3 luglio del 1945 Josei Toda venne rilasciato. Dopo la seconda guerra mondiale e la proclamazione della libertà di culto, il discepolo di Makiguchi e secondo presidente Josei Toda nel 1946 decide di rinominarla Soka Gakkai (Società per la creazione di valori), convinto che la missione dell'organizzazione non debba fermarsi solo all'educazione, ma debba aprire la strada all'applicazione concreta del Buddhismo di Nichiren come modello di vita e di azione per le persone comuni.

Il 3 maggio 1951 Toda diventò il secondo presidente della Soka Gakkai, e si ripromise di convertire 750.000 famiglie alla fede della Nichiren Shōshū. Dedicò il resto della vita al raggiungimento di questo obiettivo. Nel 1957, in piena guerra fredda, pronunciò una storica dichiarazione contro le armi nucleari. Da allora le iniziative per la pace avrebbero costituito una delle attività principali della Soka Gakkai,mentre i critici di questa scuola buddista sostengono pero' che fossero iniziative (anche la dichiarazione di Toda del '57) solo motivate dal fatto che il Giappone,semplicemente,era impossibilitato per ovvie ragioni di armarsi di armi nucleari e persino di un vero esercito efficiente. Il 2 aprile 1958 Toda morì. Il 3 maggio 1960 Daisaku Ikeda divenne il terzo presidente della Soka Gakkai. Nel 1968, Ikeda fondò una serie di istituzioni come la Soka University, l'associazione concertistica “Min-On”, e il Museo Fuji finalizzate a promuovere ideali di pace, cultura ed educazione. Dagli anni Settanta, vennero promosse iniziative per la pace in tutto il mondo.

Oggi la Soka Gakkai Internazionale, fondata nel 1975, è una ONG accreditata presso le Nazioni Unite, presente in 198 paesi del mondo e annovera circa 12 milioni di seguaci.

Sino agli anni Novanta la SGI era un'affiliazione laica della Nichiren Shōshū, scuola buddhista cui faceva riferimento per la dottrina e l'approfondimento religioso. Nel novembre 1991, il 67° Sommo Patriarca della Nichiren Shōshū ufficializzava la rottura con una notifica di scomunica nei riguardi del Presidente Ikeda, che non seguendo la corretta interpretazione degli insegnamenti di Nichiren, veniva espulso dalla Nichiren Shōshū. Il motivo scatenante fu una riunione in cui Ikeda risulterebbe aver parlato impropriamente di termini dottrinali basilari, e avrebbe fatto riferimento all'Inno alla Gioia di Beethoven, in cui si nomina Dio. In realtà, già da tempo i rapporti con la Soka Gakkai erano tesi, in quanto quest'ultima rifiutava tendenzialmente la linea di condotta della Nichiren Shōshū in campo dottrinale, tanto da aver chiesto al governo giapponese di poter vendere oggetti con il marchio "The World Nichiren Sect".

Già negli anni Settanta, Daisaku Ikeda era stato scomunicato, per comportamenti contrari al corretto insegnamento di Nichiren, e aveva successivamente ritrattato, giurando profonda obbedienza alla Nichiren Shoshu. La Soka Gakkai, da parte sua, rispondeva alla notifica con il rifiuto della scomunica.

In Italia, l'Associazione Italiana Nichiren Shoshu (AINS), che sostituì l'originaria Italiana Nichiren Shoshu (INS), fino a diventare nel 1987 ente morale, ha rappresentato la Nichiren Shōshū fino all’avviso di scioglimento (Notice to Disband), che fu mandato dalla Nichiren Shōshū il 7 novembre 1991 alla Soka Gakkai, e al successivo Decreto di Scomunica, del 28 novembre 1991.

Cambiato nome e statuto, la Soka Gakkai cambiava il testo delle preghiere silenziose, il significato del Daimoku, la struttura della liturgia e infine l'oggetto di culto, producendo honzon in proprio, copiandoli da una matrice in legno dedicata ad un prete di un tempio locale. Da quel momento, molti membri smisero di praticare, altri restarono fedeli al Tempio Principale, la maggior parte tuttavia restò legata all'associazione, che ovviamente dovette cambiare nome in Associazione Italiana Soka Gakkai (in seguito diventata Istituto Buddista Soka Gakkai), modificando pian piano la c. d. pratica secondaria (pratica del Gongyo), stampando in seguito il proprio oggetto di culto dalla matrice del patriarca Nichikan e scegliendo di rinunciare alla rigida ortodossia tramandata dalla Nichiren Shōshū per rendere più "attuale" il suo insegnamento. In pratica, fondando un movimento di Buddhismo, basato soprattutto sul Sutra del Loto, sugli scritti di Nichiren Daishonin, e sulle guide dell'attuale presidente ikeda.

Ora, la Sōka Gakkai opera come un gruppo indipendente sia dottrinalmente sia organizzativamente. Molti, pertanto, considerano la Sōka Gakkai attuale come una "nuova" religione.

In Italia la Soka Gakkai ha la sede centrale a Firenze; secondo alcune stime nel 1997 essa contava più di 20.000 membri nella penisola, tra cui alcuni personaggi molto famosi, come Roberto Baggio, che ha aperto una sala di riunione a Thiene, e Sabina Guzzanti, la quale dichiarò in un'occasione: "Io pratico il Buddismo da vent’anni e tutto quello che c’è di bello e di importante nella mia vita è legato al Buddismo. Da vent’anni leggo i discorsi del presidente Ikeda e mi domando se sto mettendo in pratica i suoi insegnamenti. Mi confronto con il suo pensiero, mi commuovo e mi rafforzo grazie al suo esempio e in cuor mio prometto di utilizzare tutto il mio talento, le mie capacità, la mia umanità, il mio tempo per realizzare la pace così come il Buddismo insegna… Il Buddismo nasce… per dire che siamo tutti ugualmente degni di rispetto".

Oggetti di culto "originali" e "contraffatti"

La questione del cambio degli oggetti di culto, divenuta ovviamente uno dei maggiori punti nodali della controversia religiosa, ha determinato la pubblicazione da parte della Nichiren Shōshū del libretto "100 Questions and Answers about the Soka Gakkai Counterfeit Gohonzon"  e della guida "The Grave Crime of the Soka Gakkai's Distributions of Counterfeit Gohonzons", data il 25 settembre 1994 dal Rev. Kotoku Obayashi, allora capo del Tempio Myokoji. Da questi documenti, tra l'altro, si evince che le misure del "nuovo" honzon siano 20 x 39,5 cm, cioè 2,8 x 2,7 cm più grandi dell'originale Okatagi Gohonzon, trascritto dai Sommi Patriarchi e affidato dalla Nichiren Shōshū ai propri fedeli. Inoltre, sembrerebbe che la parte centrale contenente le iscrizioni nei Gohonzon della Soka Gakkai sia un tutt'uno con la cornice decorativa che la circonda, come se fosse stampata su un unico foglio.

Il Gohonzon da cui sono copiati gli oggetti di culto della Soka Gakkai proviene dal Tempio Jo'enji nella Prefettura di Ibaraki. Esso venne trascritto dal 26° Sommo Patriarca Nichikan Shonin il 13 giugno del 1720, e porta l'iscrizione "Affidato a Daigyo Ajari Honsho-bo Nissho dell'Honnyo-zan Jo'enji nel paese di Kogusuri nella provincia di Shimosuke". Questa dedica è stata tuttavia cancellata nelle copie attuali della Soka Gakkai, poiché testimonia l'affidamento ad una singola persona di quel Gohonzon.

Il 59° Sommo Patriarca, Nichiko Shonin spiegò il significato dell'iscrizione di affidamento e l'importanza del principio che la connette alla fede e alla guida della persona a cui viene affidato il Gohonzon: "In questa scuola, se non si è la persona citata nell'iscrizione per l'affidamento di un oggetto di culto, che è la presenza, non si sarà in grado di raggiungere forte fede o raggiungere la Buddhità nella propria forma presente". Lo stesso Daisaku Ikeda aveva detto:"Solo i successivi Sommi Patriarchi, cui è stata conferita la linfa vitale della Legge, iscrivono il Gohonzon che noi riceviamo, basandosi sul principio che siano un'emanazione del Buddha Originale".

La pratica di Gongyo e Daimoku

Il Buddhismo di Nichiren Daishonin fonda la pratica religiosa sulla recitazione di versi scelti del Sutra del Loto, trascritto dal Sanscrito al cinese antico e pronunciato in giapponese secondo la lettura On Yomi) e delle sillabe «Nam myoho renge kyo». Nella liturgia della Soka Gakkai queste due pratiche prendono il nome di Gongyo e Daimoku. La recitazione del Gongyo si fa al mattino ed alla sera di fronte al Gohonzon: per chi non lo conoscesse a memoria (in pratica tutti i principianti) ma anche per chi lo recita da anni, è consigliato leggerlo da un apposito libretto. Vengono recitati due dei ventotto capitoli del Sutra del loto, e precisamente la sezione in prosa del secondo (Hoben) e la sezione in versi del sedicesimo (Juryo), come indicato da Nichiren in una delle sue lettere "Risposta al prete laico Soya”; lo scopo è per i credenti quello di dare il ritmo giusto alla giornata e di stabilire dentro di sé una pratica assidua e corretta.

Il Daimoku, invece, consiste nella recitazione di «Nam myoho renge kyo», a volte anche per più ore consecutive. Il Daimoku ha come funzione principale quella di consentire a chi lo recita di entrare in diretto contatto con il flusso del ritmo fondamentale della vita, e permettere al praticante un graduale sviluppo esistenziale verso una consapevolezza della vita sempre più profonda. Questo processo venne definito da Ikeda rivoluzione umana perché stimolerebbe la parte migliore dell'uomo a uscire allo scoperto, nutrendola giorno per giorno e permettendo dunque di riconoscere e far scaturire da sé stessi le proprie infinite potenzialità.

Con il daimoku, inoltre, è possibile trasformare (o illuminare) l'oscurità fondamentale insita nella vita di ognuno, concentrandosi sullo sviluppo della propria umanità: un'apertura del proprio cuore al mondo, che infine permettendo il cambiamento di sé stessi e degli altri in vite realizzate e felici, arriverebbe a trasformare il destino dell'umanità. Tale cambiamento è chiamato «Kosen Rufu» e sostanzialmente è lo scopo comune di ogni membro della Soka Gakkai.

Attività

La Soka Gakkai è un'organizzazione non governativa che si presenta come tutelatrice dei diritti umani e della pace. Collabora con molte organizzazioni fra cui Green Cross International fondata del premio Nobel Gorbaciov (con cui il presidente Ikeda intrattene una serie di dialoghi pubblicati col titolo Le nostre vie s'incontrano all'orizzonte) che promuove La Carta della Terra. Il presidente della Soka Gakkai Internazionale Daisaku Ikeda si presenta come promotore di questi ideali di pace e di dialogo.

In Italia, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai è stato riconosciuto come Ente di culto dotato di personalità giuridica con decreto del Presidente della Repubblica il 20 novembre 2000. Il governo italiano ha però bloccato, nel 2007, la procedura per l'Intesa (tra fedi religiose e Stato) con la Soka Gakkai, procedendo invece con tutte le altre otto che l'avevano richiesta (tra cui: Chiesa Apostolica in Italia, Unione Buddhista Italiana, Chiesa Greco-Ortodossa, Chiesa Valdese) in seguito alla necessità della SG di operare una modifica di Statuto.

Le sedi nazionali della Soka Gakkai dipendono, per l'elezione delle massime cariche, dal nulla osta della Presidenza della Soka Gakkai Giapponese, mentre il ritiro dello stesso nulla osta determina la decadenza delle cariche medesime. In Italia questo principio è sancito dall'articolo 19 dello Statuto dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (IBISG).

Dal 1958 si tiene ogni 16 marzo la Festa della divisione giovani della Soka Gakkai, in commemorazione della grande riunione tenuta dalla divisione giovani con la presenza del secondo presidente Josei Toda.

La Soka Gakkai partecipa alla Consulta giovanile per il pluralismo culturale e religioso istituita il 15 dicembre 2006 con decreto del Ministro per le Politiche Giovanili e per le Attività Sportive di concerto con il Ministro del'Interno e presentata il 10 gennaio 2007. La consulta è formata da ragazzi dei diversi credi cristiani, ebrei, musulmani e buddisti. L'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai non fa parte dell'Unione Buddhista Italiana (associata all'Unione Buddhista Europea), in cui sono invece rappresentate la maggior parte delle altre tradizioni buddhiste presenti nel Paese.

Come risulta anche dall’Ordine del Giorno del Consiglio direttivo dell’UBI del 24/1/98, nel quale si specifica che "Nessuna richiesta di adesione all’UBI è mai stata avanzata dalla Soka Gakkai e in ogni caso lo Statuto dell’UBI, in quanto riconosce pari validità e dignità a tutte le tradizioni buddhiste, non consente l’adesione di organizzazioni che si dichiarano uniche ed esclusive rappresentanti del Dharma autentico contestando la validità delle altre tradizioni". Questa precisazione è stata confermata da un Comunicato della Soka Gakkai Italiana.
Controversie e critiche

La Soka Gakkai, è stata spesso oggetto di aspre polemiche da parte dei mass media. Molti dei critici sostengono che la Soka Gakkai non rispetti il principio (sancito dall'articolo 20 della Costituzione giapponese) di separazione fra religione e politica per via di legami con il partito politico nipponico Komeito. Si afferma che pur fondata su ideali genuini, la Soka Gakkai, si è, via via, trasformata in un sistema di potere, potendo contare su 12 milioni di adepti (tra i quali gli 8 milioni di elettori del Komeito), amicizie influenti e frequentazioni dei maggiori leader mondiali, anche alcuni tra i più discussi e controversi, come Manuel Noriega, Nicolae Ceauşescu e Fidel Castro.

La Soka Gakkai è stata in Italia inclusa nel rapporto della Direzione centrale polizia di prevenzione "Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia" redatto nel 1997, dove si afferma, in generale, che tratta di "dottrine e pratiche rituali spesso molto distanti dalle confessioni di origine", e aggiungendo in particolare che nel caso del "buddismo della Soka Gakkai, basato sul Sutra del Loto, la massima autorità buddista, il Dalai Lama, non la riconosce". In Francia una commissione parlamentare, nel 1995 e nel 1999 (Rapporto Guyard), e in Belgio un'analoga commissione d'inchiesta della Camera dei Rappresentanti, nel 1997, hanno incluso la Soka Gakkai in una lista di organizzazioni religiose le quali, secondo le commissioni, devono essere ritenute delle «sette» a tutti gli effetti.

Le critiche di "settarismo" sono mosse anche da ex membri che accusano la Soka Gakkai di attività anti-sociali e violazione dei diritti umani. Nello specifico, gli ex membri denunciano:

    l'assenza di democrazia all'interno dei gruppi Soka, con ogni decisione presa dall'alto ed un sistema di poteri interno e responsabilità simile al multilevel-marketing;
    la distanza dall'ortodossia tradizionale del buddhismo e anche dal buddhismo di Nichiren;
    lo sfruttamento del lavoro personale degli adepti e la spinta ad acquistare oggetti commercializzati dalla Soka Gakkai;
    meccanismi di condizionamento mentale analoghi a quelli di altre sette.

Soprattutto in Giappone, critiche vengono mosse da chi sostiene che le posizioni della Soka Gakkai favorevoli alla pace, le raccolte di firme contro la pena di morte (queste però mai effettuate nel paese nipponico, dove la Soka Gakkai mai si è opposta alla condanna capitale che in Giappone si attua per impiccagione), la promozione dell'ambientalismo, non siano che iniziative di facciata per favorire il proselitismo all'estero e che si scontrano con la "pratica" degli attivisti, così, ad esempio, il Komeito ha votato a favore dell'invio di 500 soldati giapponesi in Iraq e del progetto dell’esecutivo di riarmare il paese con due disegni di legge atti alla ristrutturazione dell’apparato militare.Secondo il giornale Peace Reporter, gli esponenti politici del Komeito sono tutti membri della Soka Gakkai, nonostante il partito sia formalmente separato da essa.

L'attuale partito di riferimento della Soka Gakkai è il New Komeito Party nato da una fusione, avvenuta nel 1998, con il Clean Government Party e il New Peace Party i cui membri non appartenevano necessariamente alla Soka Gakkai. Per il Japan Times questo ha portato a delle importanti differenziazioni tra il New Komeito Party e la Soka Gakkai su alcuni argomenti cruciali di politica estera, dovendo il primo rispondere alla coalizione e a diverse posizioni interne. Ad essere criticata è anche la dottrina: secondo la scuola buddhista Nichiren Shoshu, la Soka Gakkai praticherebbe e promuoverebbe un buddhismo Nichiren di tipo "spurio", talvolta assai distante dal Dharma originale del buddhismo e dai suoi principi fondamentali.

martedì 12 maggio 2009

XIANTIANDAO

Lo Xiantiandao (letteralmente: "via del cielo primordiale"), è un gruppo di nuovi movimenti religiosi panteistici, monistici e universalistici emersi in Cina a cavallo tra il XIX e il XX secolo, e basati ostensivamente sulle dottrine di una setta di ispirazione taoista già documentata sin dalla dinastia Yuan, ovvero il Madrismo, meglio conosciuto come religione del Loto Bianco (Bailianjiao in cinese). Lo Xiantiandao — originariamente un'unica corrente — fondata da Huang Dehui (nato nel 1684 e morto nel 1750), sosteneva la ricerca di una verità universale mediante le tre religioni tradizionali cinesi, il Buddhismo, il Taoismo e il Confucianesimo. Come la setta del Loto Bianco, anche la Via del Cielo Primordiale delle origini basava la propria dottrina su una divinità universale femminile, la Madre Innata (in cinese Wushenglaomu). I culti odierni ebbero origine alla fine del XIX secolo a causa di una serie di scismi interni allo Xiantiandao. Le nuove suddivisioni presero percorsi autonomi e spesso discretamente differenti dall'impostazione della religione originaria, pur mantenendo delle basi in comune. Il carattere principale che è possibile individuare nelle dottrine moderne di queste religioni è il sincretismo, dato da elementi e concezioni tratte anche da religioni allogene, quali il Cristianesimo, l'Induismo e l'Islam, oltre che dalle religioni tradizionali cinesi. La figura della Dea Madre è meno rilevante rispetto a quanto lo fosse nelle dottrine dello Xiantiandao unificato e nella precedente religione del Loto Bianco; la divinità femminile è infatti passata in secondo piano, ed è considerata — come tutte le altre divinità — una manifestazione dell'unico Dio, il culto del quale riprende l'antica religione monoteistica cinese del Cielo, il quale rappresentava la Divinità universale e prendeva il nome di Shangdi o Tian, come nelle moderne religioni della Via del Cielo Primordiale. Il numero di aderenti a questi nuovi movimenti nel 1947 — prima dell'inizio delle politiche antireligiose in Cina — si aggirava intorno alle cinque milioni di unità. Le violente repressioni portarono i gruppi quasi alla definitiva scomparsa, tanto che le autorità religiose furono costrette a trasferirsi in Taiwan, dove le pratiche cultiche furono ad un certo punto autorizzate. Le religioni della Via del Cielo Primordiale stanno assistendo oggi ad una ottimistica diffusione in Taiwan, nel Sudest asiatico e anche in Occidente, in particolare in America. Le statistiche odierne non forniscono dati chiari, sebbene si stima che gli aderenti a questi nuovi movimenti religiosi siano qualche milione (ufficialmente tra l'uno e i due milioni), una decina forse, se si prendono in considerazione anche eventuali comunità in Cina continentale che non si rivelano pubblicamente a causa del fatto che tutte le religioni xiantiane siano tutt'oggi illegali e represse.
Storia
Il gruppo dello Xiantiandao affonda le sue origini più ancestrali nel XII e nel XIII secolo, periodo di regno della dinastia Yuan, la quale detenne il trono dell'Impero Celeste dal 1271 al 1368. In quest'epoca nacque la religione del Loto Bianco (Bailianjiao in cinese), chiamata oggi anche Madrismo, per la forte enfasi che il culto dava alla figura della Dea Madre. Il nome Loto Bianco ha oggi un significato negativo in Taiwan, dato che ha assunto connotazioni che esprimono qualcosa di segreto, illegale e scismatico. La prima religione xiantiana unificata fu fondata da Huang Dehui nel Diciassettesimo secolo. Dehui oltre che dalla dottrina del Loto Bianco trasse elementi anche dalla dottrina di Luo Qing. La religione contemplava anche la presenza di un patriarcato, di cui Huang Dehui era considerato l'ottavo successore; il lignaggio dei patriarchi durò sino al 1828, quando, sotto il tredicesimo patriarca, la religione xiantiana entrò in un periodo di scismi interni, che la portarono infine a disgregarsi negli attuali cinque gruppi dell'Ikuantao, del Tiandeshengjiao, del Tungshanshe, del Daoyuan e dello Zuhuitang, oltre che in successive ulteriori ramificazioni, quali il Tiandejiao, il Miledadao e l'Haizidao.
Caratteristiche
Teologia
La teologia del Loto Bianco, assimilata in seguito dalla Via del Cielo Primordiale originale, concepiva la Divinità come un principio femmineo chiamato tradizionalmente Madre Innata o Madre Venerabile (in cinese Wushenglaomu), identificata non poche volte con la Dea dei Cieli, Xiwangmu, venerata dai taoisti. Il concetto di divinità unica e femminile è in realtà molto più antico, risalente forse al Taoismo delle origini e alla filosofia di Laozi. La dottrina madrista afferma che la Dea creò l'universo e la vita, ma l'uomo ben presto, dedicandosi esclusivamente alle mondanità terrene, si dimenticò delle sue origini divine. A causa di questo allontanamento spirituale ebbe inizio il ciclo delle reincarnazioni, poiché l'allontanamento della dimensione fisica dalla dimensione mistica, e dalla Dea, portò ad una crescente difficoltà nell'accedere al paradiso. La Madre Innata decise allora di inviare sulla Terra tre emissari che indicassero all'uomo la retta via per il ritorno al cielo; il primo misso fu il Buddha Dipankara (sinistra), il secondo misso fu il Buddha Sakyamuni — ovvero Siddhartha Gautama, fondatore del Buddhismo —, e il terzo inviato sarà il Buddha Maitreya (destra), non ancora giunto, che condurrà l'intera umanità verso la salvezza. La figura della Dea Madre, con lo scisma dello Xiantiandao nelle attuali religioni, venne sempre più considerata come una manifestazione di Dio (in cinese Shangdi o Tian, letteralmente "il Cielo"), il cui culto rivificato divenne sempre più centrale nella dottrina delle nuove sette evolutesi sino ai nostri giorni. Oggi, il monismo e l'enoteismo caratterizzano fortemente la teologia delle religioni xiantiane. Dio è considerato un principio immanente di cui l'universo è manifestazione; la Divinità si rende accessibile all'essere umano attraverso una molteplicità di aspetti, i quali corrispondono alle varie divinità venerate. L'enoteismo permette ai fedeli di pregare Dio attraverso l'iconografia che più si avvicina alla sensibilità dell'individuo.
Sincretismo e universalismo
Le religioni della Via del Cielo Primordiale sono caratterizzate da una dottrina sincretistica che combina innanzitutto elementi delle tre vie religiose cinesi, il Taoismo, il Buddhismo e il Confucianesimo, e in secondo luogo caratteristiche tratte da religioni esogene quali il Cristianesimo, l'Islam e l'Induismo. Mentre però l'aspetto sincretico è solo superficiale, ovvero una mistura di elementi in particolare ritualistici, terminologici e organizzativi, le nuove religioni dello Xiantiandao presentano strutture teologiche e dottrinarie innovative sotto un grande numero di aspetti. È in questo contesto che emerge il settarismo, ovvero un distacco profondo dalle religioni da cui traggono spunto, pur mentenendo dei legami superficiali con esse. Il nucleo delle religioni xiantiane è ostensivamente influenzato, comunque sia, dalle tre religioni tradizionali cinesi. Questo forte richiamo è dovuto all'elemento neoconfuciano presente nelle dottine delle nuove religioni. Già con il Neoconfucianesimo si era parecchio diffusa l'idea che tutte e tre le principali forme religiose cinesi fossero detentrici di una verità universalistica, tre vie valide e alternative per giungere alla giusta comprensione del divino. Évelyne Micollier fa notare che l'attrazione verso queste nuove forme di religione non interessa solo la popolazione cinese, ma è sempre più rivolta verso un universalismo che le rende religioni adatte a qualsiasi popolo ed etnia. La crescente importanza di questi movimenti a livello internazionale è strettamente correlata a questo aspetto, e si riflette anche in un orgoglio nazionalistico che esalta l'universalità del pensiero cinese.

Millenarismo e settarismo
La dottrina delle religioni nascenti dello Xiantiandao è caratterizzata da un forte millenarismo, già comparso nel passato della storia cinese, diverso sotto molti aspetti dal millenarismo occidentale. Questo elemento millenaristico è basato innanzitutto su una visione ciclica dell'evoluzione dell'universo. Le religioni ereditarie della Via del Cielo Primordiale sostengono che l'universo abbia attualmente attraversato, dalla creazione all'era odierna, due cicli cosmici: l'era dello yang verde e l'era dello yang rosso, durante le quali sono stati condotti alla salvezza numerosi esseri viventi. Il prossimo periodo universale, che per certe religioni come l'Ikuantao è già cominciato, è l'era dello yang bianco, alla fine della quale tutti gli esseri viventi rimasti nel cosmo verranno salvati.
I movimenti della Via del Cielo Primordiale non dimostrano atteggiamenti proselitici; tuttavia, come di solito accade alla maggior parte dei nuovi gruppi religiosi emergenti, sono caratterizzati dalla convinzione di detenere una qualche forma di verità in un mondo corrotto e ignorante, e questo li porta alla chiusura iniziale tipica di tutti i nuovi movimenti, una forma di difesa dal mondo esterno il quale potrebbe, con la sua corruzione, danneggiare l'armonia e la verità conservate all'interno delle nuove comunità religiose. Queste ultime sono sì da una parte settarie, ma quasi contraddittoriamente, desiderose di espansione, visibilità e importanza sociale, come dimostra l'Ikuantao che è attualmente la religione xiantiana più diffusa.
Evoluzione neoconfuciana
Il Confucianesimo è principalmente un sistema etico, sociale e politico, e pertanto non una religione, sebbene abbia assunto in certe circostanze anche atteggiamenti religiosi. La componente neoconfuciana delle nuove religioni dello Xiantiandao si traduce dunque in una riduzione del misticismo e dell'aspetto magico, a profitto di una religiosità più razionale e meno passionale, più incentrata sulla morale piuttosto che sulla credenza superstiziosa. Nonostante ciò le influenze taoiste permettono il mantenimento di un approccio alla mistica, attraverso le scritture spirituali, i talismani, e altri elementi tipicamente taoisti che mantengono sempre un forte potere attrattivo. L'elemento buddhista gioca un grande ruolo, e ciò è attestato dall'usanza di assegnare titoli quali buddha o bodhisattva a maestri spirituali di particolare spicco.
Influenze politiche
Lo sviluppo dei nuovi movimenti religiosi xiantiani è fortemente influenzato dal contesto politico dell'attuale mondo cinese. Nella Cina continentale questi movimenti emergenti sono ancora oggi oggetto di repressione, sebbene prima del 1949, l'Ikuantao e il Tungshanshe, avessero aquisito una notabile diffusione e importanza culturale. Sono infatti malvisti per le relazioni politiche che avevano costituito. La religione ikuantaoista instaurò difatti un dialogo con il governo fantoccio dell'epoca dell'occupazione giapponese, un negoziato probabilmente volto a conferire visibilità al gruppo. Questo atto costò la completa proibizione delle pratiche ikuantaoiste sia in Cina sia in Taiwan per anni. Il Tungshanshe fu invece proibito per le alleanze antirepubblicane che si diceva avesse attuato. Successivamente, a Taiwan, l'Ikuantao attrasse sempre più simpatie politiche grazie all'orientamento dei suoi membri, e nel 1987 venne per questo legalizzato. Una religione più recente, il Tiandejiao, sta avendo particolarmente successo per motivazioni molto similari a quelle che portarono all'emersione dell'Ikuantao.

venerdì 8 maggio 2009

WICCA

La Wicca (in italiano pronunciabile [wikka] o [vikka]) è la più diffusa e influente delle religioni appartenenti al movimento neopagano. La religione wiccana venne presentata per la prima volta nel 1954 attraverso gli scritti di un ex funzionario pubblico britannico esperto di esoterismo, Gerald Gardner (sinistra). Questi affermò di essere stato iniziato ad una vecchia tradizione misterica, continuazione dei culti esoterici medievali etichettati come stregoneria a loro volta imperniati sulle religioni pagane dell'Europa antica. La veridicità delle esperienze di Gardner rimane controversa, parecchi studi moderni sostengono ad ogni modo come la teologia wiccana iniziò ad essere compilata non prima degli anni Venti. La Wicca ha subito negli ultimi anni una capillare diffusione nel mondo postcristiano e non. Comunità, associazioni e Chiese sono oggi presenti particolarmente in America settentrionale, in America meridionale, in Europa e in Oceania. Piccoli gruppi sono presenti anche in Africa meridionale, in India, a Hong Kong, a Singapore e in Giappone.
Non esistono attualmente dati stabili sul numero di aderenti della religione wiccana. L'ingente vastità del fenomeno, oltre che le sue conseguenze e impatti culturali lasciano pensare ad ogni modo che la stima più credibile si aggiri intorno ad una cifra che va dai 3 ai 5 milioni di praticanti nella sola America settentrionale. Altre stime limitano il numero globale di aderenti a circa 800.000.
Wicca non è sinonimo di Paganesimo, così come Wiccano non è sinonimo di pagano, è semplicemente una branca del paganesimo come altre, come il Druidismo e l'Odinismo.
Nomenclatura
Il termine Wicca (oggi pronunciato [wikka] e talvolta arricchito del suffisso -ismo riportandolo come Wiccanesimo) è un termine ripreso dall'inglese antico, nel quale wicca — al maschile, pronunciato [wɪʧʌ] — e wicce — al femminile, pronunciato [wɪʧe] — stanno rispettivamente ad indicare quello che oggi si intende per "stregone" e "strega", ovvero praticanti della stregoneria, definizione collettiva di tutta una serie di culti misterici ed esoterici diffusi sotterraneamente nel Medioevo. Effettivamente tali termini sono alla base anche delle definizioni in inglese moderno — apparse nel XVI secolo — di witch, "strega", e witchcraft, "stregoneria", attraverso il passaggio inglese medio di wicche, originariamente sia maschile che femminile in seguito solo femminile per lasciare spazio alla formazione di wizard e warlock, le forme maschili. Risalire all'origine dei lemmi in inglese antico wicca e wicce è arduo. Rosemarie Lühr ne riconnette le radici a wigol, ovvero "profetico", e wīglian, verbo che indica il "divinare" (connessi anche con il basso tedesco medio wichelen, "incantare", e wicker cioè di nuovo "incantare" o in senso sostantivo "incantatore", "indovino") e suggerisce un legame anche con il protogermanico wigon, geminato in *wikkōn. La forma base si pensa fu wicce derivata da *wikkæ, prodotto dal protogermanico wikkon. Un'etimologia alternativa suggerisce tuttavia la derivazione dal verbo wiccian a sua volta mutuato da *wikkija. La radice protoindoeuropea da cui si pensa siano discesi tutti questi lemmi è *wic- o *weik- (letteralmente "separare", "dividere", "piegare" o "dare forma"). L'American Heritage Dictionary suggerisce invece una mutuazione da *weg-, cioè "essere vitali", derivato dall'ancestore protogermanico *wikkjaz. Walter William Skeat ha infine individuato una probabile etimologia nel protoindoeuropeo *weid- e nell'inglese antico wita (letteralmente "uomo saggio") e witan (cioè "conoscere"), considerandoli una corruzione dell'ancestrale *witga. Gran parte degli studi moderni rifiutano quest'ultima proposta e i termini wicca e wicce continuano spesso a rimanere etichettati come di origine oscura. Nella modernità il termine utilizzato per la prima volta dallo stesso Gerald Gardner nei suoi libri fu Wica, in seguito rimpiazzato dal, come precedentemente notato, più antico e corretto Wicca. Gardner non utilizzava in verità il lemma per indicare la religione che stava divulgando, ma ne faceva uso come nome di massa a designo dell'intera comunità dei fedeli (la Wica). La religione in se era infatti chiamata Witchcraft, cioè "Stregoneria" (termine con il quale la Wicca viene ancora nominata in alcune circostanze), con l'iniziale maiuscola per dare un distacco dalla stregoneria medievale, disorganizzata e sotterranea. Gardner chiamava i praticanti singoli witch, ovvero "strega", e wizard o warlock, in italiano "stregone". Con il passare del tempo, dato che le definizioni di Stregoneria e strega o stregone — sebbene ancora in uso — sono spesso causa di fraintendimenti, la nomenclatura più diffusa trovò una stabilità nel termine Wicca per indicare la religione nel suo complesso e nell'aggettivo e sostantivo mutuato wiccano per indicare il fedele alla religione. Wiccano è un'italianizzazione dell'inglese Wiccan, che, sebbene oggi utilizzato come aggettivo e aggettivo sostantivato (ovvero sul modello di Christian, cioè "cristiano", Confucian, cioè "confuciano", Xiantian, cioè "xiantiano", piuttosto che Zoroastrian, cioè "zoroastriano"), deriva direttamente dall'inglese antico nel quale era utilizzato come plurale sia di wicca sia di wicce. Un altro nome attraverso cui viene indicata la Wicca è quello di Vecchia Religione, denominazione ereditata quasi certamente dalla Stregheria e tutt'oggi condivisa sia da questa tradizione sia dalla Wicca. Tale definizione è radicata nella convinzione sull'effettiva veridicità delle teorie di un ipotetico culto ancestrale della Dea Madre — universalmente diffuso nell'Europa preistorica e trasversalmente nelle spiritualità pagane del mondo classico —, da cui la religione wiccana discenderebbe. Idee di questo tipo trovano oggi diversi detrattori. Per questo motivo la sopracitata etichetta per la Wicca non è accettata da molti aderenti.

STORIA
Tutto ciò che si conosce oggi sulla storia della religione wiccana è ricostruito in base alle testimonianze lasciate da Gerald Gardner e da studiosi degli anni successivi alla sua scomparsa. Si deve tenere inoltre conto del fatto che l'interesse per la Wicca è di fioritura piuttosto recente, e dunque sono presenti tratti, in particolare quelli legati all'origine della religione, che rimangono relativamente oscuri. La Wicca fu per la prima volta presentata al grande pubblico nel 1954, quando Gerald Brosseau Gardner pubblicò il libro intitolato Witchcraft Today. Lo scritto descrive come Gardner, un ex funzionario pubblico, avesse avuto l'opportunità di entrare a far parte, dopo un'iniziazione — in un periodo collocato prima della seconda guerra mondiale — di una congrega segreta praticante una religione che definivano come prosecuzione della stregoneria medievale, a sua volta conservante elementi del Paganesimo antico e della religione preistorica della Dea Madre. Il gruppo dal quale Gerald Gardner sarebbe stato iniziato era stanziato nel sud dell'Inghilterra e viene oggi definito come coven di New Forest (dove New Forest sta ad indicare una regione geografica inglese). Dopo la fine del secondo conflitto mondiale Gardner fondò una nuova coven, la quale praticava e diffondeva una religione che iniziò a definirsi come la Wicca. È ancora materia di controversie l'idea che Gardner fosse davvero entrato a far parte di questo gruppo iniziatico segreto; rimane però una questione minore nello studio del vasto movimento cui la Wicca ha dato origine nel corso degli anni.
Origine
Gerald Gardner affermò che la religione da lui fondata è una sopravvivenza delle religioni matriarcali pagane e, risalendo a tempi ancor più antecedenti, del culto della Dea Madre diffuso nell'Europa preistorica, e sostenne gli fosse stata insegnata dalla somma sacerdotessa della coven di New Forest, una donna che utilizzava lo pseudonimo di Vecchia Dorothy. Una delle prime sacerdotesse di Gardner, tale Doreen Valiente, nelle sue ricerche identifica la donna con Dorothy Clutterbuck Fordham, un'ex colona rientrata dall'India, e con Dafo, quella che Gardner definiva la prima sacerdotessa della sua coven. Mentre Valiente opta per questa identificazione, altri studiosi come Philip Heselton teorizzano che Dafo e la Clutterbuck fossero due persone differenti. Altri ancora come Aidan Kelly e Francis King, sostengono che Gardner fu l'inventore di queste figure, e che egli stesso scrisse la dottrina e la liturgia della Wicca sincretizzando elementi tratti dalle più disparate tradizioni religiose. Nella religione wiccana sono individuabili influenze riconducibili alle tesi di Margaret Murray, all'opera intitolata Aradia, o il vangelo delle streghe di Charles Godfrey Leland, alla religione streghica fortemente legata al testo stesso, e alle pratiche della magia cerimoniale. Mentre è certo che Dorothy Clutterbuck esistette realmente, Ronald Hutton concluse come non ci fosse alcuna prova testimoniante il fatto che la donna fosse stata coinvolta nella formazione della Wicca. Parere discordante è quello di Heselton che, citando evidenze più recenti, sostiene che probabilmente la Clutterbuck ebbe a che fare con la religione wiccana. Anche la storia della vita di Gerald Gardner potrebbe aiutare a comprendere meglio alcuni concetti. Innanzitutto è risaputo che l'uomo visse per quasi tutta l'infanzia e l'adolescenza in Asia, precisamente nel Sudest Asiatico, in Borneo e in Malesia. Rientrato in madrepatria (l'Inghilterra) avrebbe incontrato la Vecchia Dorothy e avrebbe vissuto l'esperienza dell'iniziazione al culto misterico nel 1939. In quel periodo la legislatura inglese proibiva forme di religiosità stregonica, le quali furono rese legali solo nel 1954, quando Gardner iniziò a pubblicizzare la Wicca. Gardner pubblicò proprio quell'anno Witchcraft Today e nel 1960 The Meaning of Witchcraft. Mentre il formato rituale manifesta grosse influenze derivate dall'occultismo vittoriano (e la stessa Doreen Valiente ammette di notare forti legami con la Thelema e le altre filosofie di Aleister Crowley), il comparto spirituale e iconografico della Wicca è largamente ispirato alle religioni pagane, ma presenta anche non minimizzabili influenze buddhiste, induiste e in particolare taoiste, probabilmente derivate dall'influenza che l'Oriente ebbe sulla vita di Gardner.
Tornando alla liturgia wiccana è facilmente constatabile come i riti e i concetti di Gerald Gardner siano ripresi dalle dottrine di altri occultisti, e non furono di fatto innovativi per l'ambiente del periodo. Roger Dearnaley, in An Annotated Chronology and Bibliography of the Early Gardnerian Craft, descrive la liturgia wiccana come un patchwork. Heselton, in Wiccan Roots e nel successivo Gerald Gardner and the Cauldron of Inspiration, arguisce che Gerald Gardner non fu l'autore dei rituali, ma che addirittura ne avrebbe commissionato la realizzazione da una figura ignota. Doreen Valiente — e così Margot Adler nel suo Drawing Down the Moon — definisce che Gardner probabilmente si ispirò ad altro per lo scheletro del rituale, aggiungendo dettagli estrapolati dalla sua esperienza. Ancora Heselton constata come tutte le influenze riconducibili a Crowley siano individuabili nel libro intitolato Blue Equinox. Non si sa se Gardner possedesse o meno una copia del libro, sebbene è certo che avesse incontrato Crowley negli ultimi anni della vita di questi. Gardner stesso ammette che i rituali insegnatigli dalla Vecchia Dorothy erano frammentari, e per renderli completi dovette aggiungere supplemanti. Alcuni ricercatori quali Isaac Bonewits individuano anche influenze derivate dal Rosacrocianesimo [16], dalla dottrina dell'Ordine Ermetico dell'Alba Dorata e altre religioni esoteriche del Novecento. L'idea della religione preistorica incentrata sulla figura della Dea Madre era inoltre diffusa negli ambienti accademici del periodo di Gardner (tra gli accademici si ricordi Erich Neumann o Margaret Murray) e ambienti amatoriali nei quali spiccò Robert Graves. Accademici degli anni successivi, come Carl Jung e Marija Gimbutas, continuarono le ricerche riguardanti quest'area che sembrò consolidarsi con gli studi ancora successivi di Joseph Campbell, Ashley Montagu e altri.
Sviluppi
La Wicca si è sviluppata in direzioni varie e differenti da quando venne pubblicizzata da Gerald Gardner. Il Gardnerianesimo è la corrente che più rimane fedele alla dottrina originale del fondatore, conservando anche l'aspetto iniziatico e misterico. Il Libro delle Ombre, un testo religioso contenente gli insegnamenti della tradizione gardneriana, fu mantenuto segretamente e scrupolosamente dalle prima coven per poi diffondersi e subire differenti adattamenti in base alle differenti tradizioni che andarono a costituirsi. Direttamente derivata dal Gardnerianesimo è la confessione dello Xandrianesimo fondato da Alex Sanders (sinistra), che introduce elementi estrapolati dall'Ermetismo alla dottrina originale. Raymond Buckland fu il primo a divulgare la Wicca in America, spostandosi a Long Island. Buckland fu scrupoloso nel mantenersi fedele alla versione del libro delle ombre consegnatagli da Gardner; tuttavia le coven che fondò iniziarono ad adattarlo alle proprie esigenze, creandone di fatto innumerevoli versioni. Da quel momento esplose la frammentazione della Wicca in disparate confessioni, alcune ancora legate alla dottrina di Gerald Gardner altre combinanti questa con la Cabala, il Paganesimo celtico (che ha influenzato fortemente l'intero sistema wiccano), la religione nativa americana, l'Ermetismo e la Massoneria (quest'ultimo il caso del Lycianesimo), le religioni orientali (come nel caso dell'Indowicca) e le filosofie dei vari fondatori. Tra le correnti oggi più rilevanti si ricordano la Wicca della Valle Centrale, il Giorgismo, l'Amitistianesimo, la Cristowicca, l'Odisseanesimo, il Correllianesimo, l'Algardismo, l'Avalonismo, l'Aglaianesimo e il Mohsianesimo. Dallo scontro con l'Etenismo e le tradizioni nordiche sono nate la Wica (riprendente il nome originale della religione; fondata da Buckland dopo aver rotto con il Gardnerianesimo), il Nehallenismo e lo Wiccatrù. Altre tradizioni includono il Dianismo, la Witta, la Wicca della Stella Blu e varie altre branche minoritarie. Di influenza fortemente druidista si ricordino la Wicca celtica, il Feismo e il Cymrismo. Coloro che non seguono alcuna delle correnti definite sono detti wiccani eclettici, e tendono a praticare una versione personalizzata e libera della religione e di tutto ciò che comporta. Il primo matrimonio ufficialmente riconosciuto dallo Stato e celebrato con rituale wiccano risale al 2004 ed ebbe luogo nel Regno Unito. Nel 2007 il simbolo della Wicca è stato riconosciuto come lecito dal Dipartimento degli Affari dei Veterani degli Stati Uniti, il quale ne ha permesso l'utilizzo sulle placche memoriali dei militari wiccani sepolti nei cimiteri statali. Il riconoscimento è stato possibile solo dopo una controversia di due anni seguita alla morte del soldato wiccano Patrick Stewart. In luglio dello stesso anno la religione è stata riconosciuta ufficialmente in India, con la registrazione della Brigata Wiccana, fondazione umanitaria della sacerdotessa Ipsita Roy Chakraverti.
Dottrina
La Wicca non ha alcuna istituzione centralizzata, e non esiste per questo alcuna ortodossia regnante. Questa situazione ha portato nel corso degli anni all'emersione di numerose branche della religione distaccatesi dalle forme più tradizionali quali il Gardnerianesimo e lo Xandrianesimo (oggi classificati insieme alla Wicca della Valle Centrale sotto il termine ombrella di Wicca britannica tradizionale). Parallelamente a queste scissioni anche il comparto dottrinale della religione — che passa dalla teologia, alla cosmologia, all'etica — ha subito variazioni, interpretazioni e arricchimenti. Proprio l'assenza di una via considerata unica fa sì che i conflitti tra le varie confessioni siano minimi se non nulli.
Tendenzialmente tutti i possibili sentieri wiccani mantengono un'impostazione teologica di fondo invariata. Cambia spesso l'aspetto rituale, quello iconografico e, in certi casi, alcune impostazioni teologiche. La Cristowicca si distingue da questa attitudine in quanto dottrinalmente è molto diversa da tutte le altre forme della Wicca. Nucleo della dottrina wiccana è il Libro delle Ombre, testo religioso contenente i precetti fondamentali insegnati da Gerald Gardner. Di versioni del libro ne esistono molte, dato che ogni tradizione tende a revisionarlo, enfatizzarne alcuni contenuti o modificarli totalmente. Il Libro delle Ombre è, nella branca gardneriana e in quella xandriana, ad appannaggio solo degli iniziati, e dunque dei membri delle coven. Il libro ha tuttavia potuto essere divulgato con la comparsa di altre correnti che non mantengono strutture misteriche. Punto caratterizzante della dottrina wiccana, che la distingue da gran parte della altre religioni neopagane, è il forte universalismo.
Teologia
La teologia wiccana ha una struttura complessa, che tende a mantenersi tale per la maggior parte delle correnti. Il concetto fondante dell'intero sistema teologico wiccano è l'opposizione tra i due principi cosmici rappresentati dal Dio e dalla Dea (il Dio è rappresentato come il Dio cornuto, abbinato al Cernunnos celtico). Per questo motivo molti considerano la Wicca una religione dualistica, ed effettivamente il dualismo è la concezione dominante nelle correnti più legate alla filosofia di Gerald Gardner, vale a dire il Gardnerianesimo e lo Xandrianesimo. Tendenza che è andata a manifestarsi con la comparsa delle nuove tradizioni è quella del monismo, che vede i due principi cosmici del Dio e della Dea come le due forze manifestative di un unico principio universale, ovvero l'Uno o Dryghten, come nominato da Patricia Crowther. La Divinità (intendendo l'Uno) è la sorgente dalla quale viene emanata l'energia primordiale che costituisce tutte le cose che esistono, e che va ad organizzarsi in processi armonici concretizzandosi come materia, ovvero ciò che i cinque sensi umani riescono a percepire, che è un'infinitsimamente piccola parte del tutto, dell'Uno, che è inifinito. Anche le tradizioni dalla visione monistica riconoscono ad ogni modo, al secondo livello della teologia, il fatto che l'Uno dispieghi la propria essenza creativa che dà origine ai cicli del mondo principalmente scindendosi in una polarità di forze, che sono apunto il Dio e la Dea. Il sistema monistico della teologia wiccana è estremamente simile a quello del Taoismo. Il Dio e la Dea sono le forze che permettono la costituzione armonica e l'equlibio del mondo. Ogni cosa è costituita dall'eterno incontro e rapporto di complementarità che sussiste tra le due Divinità. Fondamentalmente il Dio e la Dea sono anche una rappresentazione del dualismo del mondo materiale, per il quale ogni cosa esiste ed ha un proprio contrario, ma soprattutto esiste — ed è definibile — solo perché esiste anche la sua controparte speculare. Il dualismo che sta alla base delle cose del mondo è dunque un fattore intrinseco e fecondo.
È fonte di vita, dato che la vita, o comunque il cambiamento, l'evoluzione, il progresso, sono sempre i prodotti dell'incontro (o dello scontro) tra due controparti che si fondono insieme, si confrontano e diventano un unicuum o danno inizio ad un nuovo ordine. Importante nella teologia wiccana è anche il concetto della Dea triplice e del dualismo monistico. La triplicità della Dea consiste nella visione della Divinità femminile come manifesta in tre forme, quella della vergine, quella della madre e quella della vecchia. Le tre forme di manifestazione della Dea hanno significati cosmologici e escatologici. Sono innanzitutto una rappresentazione della ciclicità che caratterizza il cosmo, e sono per questo abbinati alle tre fasi della Luna, la luna crescente, la luna piena e la luna calante, costituenti oltretutto il simbolo principale della Wicca, cioè la Tripla Luna. La ciclicità è applicata alla visione dell'esistenza come procedente in cerchio, come un progressivo ritorno all'origine, alla nascita dalla morte. Ogni cosa attraversa una vita circolare, e la triplicità della Dea è per questo abbinata anche alle tre fasi principali della vita umana: la nascita, la crescita e la morte. Tutti attraversano questi tre eventi fondamentali, ed è in questa circostanza che si innesta la visione escatologica della Wicca. La reincarnazione è una conseguenza della ciclicità del mondo; dopo la morte avrà inizio una nuova vita, così come dopo la luna calante ha sempre inizio un nuovo giro lunare.
Il dualismo monistico è conseguente sia alla visione totalmente dualistica sia a quella monistica, dato che si applica alla dualità polare del Dio e della Dea. La frase che megli esprime questo concetto è quella che afferma che tutti gli dèi sono un Dio e tutte le dee sono una Dea. La Wicca, come antecedentemente spiegato, concepisce il Dio e la Dea come le forze primordiali del cosmo. La religione wiccana accetta tuttavia la venerazione di immagini o rappreserntazioni molteplici e varie delle due Divinità, rappresentazioni che sono una ripresa delle antiche divinità del Paganesimo. Come già in alcune religioni pagane del mondo mediterraneo le varie divinità non sono viste dalla Wicca come esseri antropomorfi, ma come essenze senza aspetto di apparenza e senza dimensione fisica. Le divinità minori sono forze attraverso cui si manifestano il Dio e la Dea, o, in certi casi, semplici rappresentazioni che permettono all'uomo di comprendere le due Divinità primordiali. C'è una tendenza trasversale a tutte le tradizioni wiccane, ma che trova un compimento solo nel Dianismo, a considerare la Dea come principale manifestazione del Dryghten, mentre il Dio come manifestazione di supporto alla Dea, suo consorte e, in determinati miti, assumente anche la forma del figlio. Il Dio è dunque la controparte che permette alla fecondità della Dea, che è Dea Madre e Madre Natura del cosmo, di realizzarsi. Come tuttavia è una madre che cresce nel proprio grembo il figlio, così è la Dea che cresce nel proprio infinito grembo l'universo. Nella corrente dianica la figura del Dio si eclissa totalmente, e viene implementato una sorta di panteismo fondato unicamente sulla visione della Dea come il tutto cosmico. Fondamentale nella visione cosmologica della Wicca è l'idea dei cinque elementi. Secondo gli wiccani i cinque elementi sono le regole fondamentali del mondo fisico, attraverso le quali si può giungere al contatto mistico con le due Divinità o con l'Uno. I cinque elementi sono l'acqua, l'aria, il fuoco e la terra. Oltre a questi vi è lo spirito, chiamato anche aether. Lo spirito è considerato come la regola organizzatrice dell'equilibrio del mondo, il teorema base dal quale si dipanano tutti i teoremi minori su cui si regge l'evoluzione ciclica delle cose. Gli elementi sono abbinati alle cinque punte del pentagramma e del simbolo del pentacolo, essendo quest'ultimo una rappresentazione simbolica del cosmo. Il cerchio nel quale è inscritto il pentagramma simboleggia l'infinito e l'eternità. Ad ogni elemento è poi abbinato un guardiano o Torre di Guardia. I guardiani sono considerati gli spiriti patroni degli elementi, e le entità che catalizzano l'energia del cosmo permettendo l'evocazione del Dio e della Dea. La concezione dei guardiani cambia di tradizione in tradizione; ad esempio nella corrente xandriana sono visti come i sephirot cabalistici, mentre nella tradizione cristowiccana sono concepiti come gli arcangeli biblici.
Escatologia
L'escatologia wiccana, come precedentemente analizzato, è fondata sul concetto della reincarnazione, derivato dalla visione del mondo ciclica e strettamente legato al concetto della Dea triplice. Le tre forme di manifestazione della Dea sono considerate rappresentazioni allegoriche delle tre fasi della vita, ovvero la nascita, la crescita e la morte. La concezione ciclica dell'esistenza porta ad un annullamento del concetto di morte, la quale per gli wiccani non esiste, essendo un semplice pasaggio ad un'altra vita, o, per alcune confezzioni della religione come l'Amitistianesimo, ad uno stadio di esistenza più elevata, eterea, che culmina con la fusione e identificazione mistica con il tutto. Nelle principali tradizioni wiccane l'unione con l'essenza finale del Dryghten è possibile soltanto attraverso la liberazione dai debiti del karma, liberazione che è possibile mediante il rispetto della regola del rede e dell'etica wiccana. Una volta purificata, l'essenza dell'essere umano può tornare a far parte dell'energia cosmica che sta al dilà dello spazio e del tempo. La ciclicità di tutte le cose è espressa anche dal concetto e dalla mitologia che gira intorno alla Ruota dell'Anno.
Si tratta di un concetto molto simile a quello dell'Illuminazione taoista o di altre religioni orientali. In alcune circostanze questo status di unione con il Dryghten è rappresentato in forma di metafora attraverso l'idea della Terra dell'Estate, la quale non corrisponderebbe appunto ad un reale mondo dell'aldilà, ma ad una simbologia dello stato di coscienza eterea. La reincarnazione è ad ogni modo la versione dell'escatologia wiccana più diffusa e che più si raccorda con la visione ciclica del mondo, la Dea triplice e il legato concetto della Tripla Luna.
Etica
L'etica wiccana è fortemente basata sul Rede (termine ripreso dalla lingua germanica e significante letteralmente "consiglio" o "proverbio"), la cui regola principale è quella del fare ciò che si vuole senza fare del male a nessuno. Questa regola è nella maggior parte dei casi intepretata come un'esortazione al fare ciò che più renda felici se stessi senza urtare gli altri, ovvero mantenendo la propria espressività in certi limiti dettati dalla semplice idea del non fare male. La massima del Rede non è dunque un esortazione all'anarchia, ma al contrario è una regola universalitica che assume un ruolo portante e fondamentale in qualsiasi contesto culturale e sociopsicologico la si inserisca. Il non fare del male implica infatti un rispetto dell'altro, rispetto dell'altro che si trasforma in un limite totalmente naturale per le proprie azioni. Ciò che enfatizza il Rede è dunque anche la naturalezza e la spontaneità che deve caratterizzare l'essere umano che vuole costruire una società basata sull'armonia della natura. Altro elemento fondante dell'etica wiccana è la Legge del Tre, la quale si basa sull'idea del ritorno triplicato delle conseguenze di qualsiasi azione si compia. La Legge del Tre è un'esortazione al bene; la metafora del ritorno triplicato corrisponde all'idea secondo cui seminare il bene possa produrre altro bene, mentre seminare il male non farà altro che produrre altro male. Tale precetto compare in una delle pubblicazioni di Gerald Gardner e non se ne fa menzione in altre tradizioni esoteriche. Si pensa che per elaborarlo, Gardner si sia ispirato alla Regola Dorata e al concetto del karma delle religioni orientali. Parecchi wiccani coltivano anche i valori propagati dal Carico della Dea di Doreen Valiente, nel quale sono riportate virtù quali la reverenza, l'amore, l'umiltà la forza d'animo e la compassione. Nel poema della Valiente questi valori sono appaiati in copie speculari, a rimandare al dualismo della teologia wiccana, ovvero al concetto dell'opposizione complementare del Dio e della Dea. Alcune tradizioni adottano infine il sistema delle Ardane o Leggi Wiccane, scritte dallo stesso Gerald Gardner. Si tratta di una serie di centosessantuno precetti che non sono universalmente riconosciuti nella Wicca a causa della loro origine controversa. Sarebbero stati infatti scritti da Gardner nel periodo della divisione della sua coven da quella di Doreen Valiente. Di grande importanza è infine la questione dell'ambientalismo, considerato da molte branche della religione e da molte coven un elemento insegnabile quale dottrina etica. I gruppi wiccani — come quelli neopagani in generale — pongono molta enfasi sulla visione della natura come sacra in quanto l'universo emanazione e dispiegazione del divino e in quanto la natura stessa, nella sua fecondità, identificabile con la Dea. Rispettare la natura significa dunque, per gli wiccani, rispettare la madre dell'universo, la fecondità e la fertilità della Terra, che è divina in quanto parte dell'esistenza infinita.
Liturgia
La liturgia wiccana si è andata, nel corso del tempo, a sistematizzare progressivamente tanto che oggi è strutturata in modo abbastanza ben definito. Comprende vari tipi di rituali, i quali possono essere anche personalizzati in base alla tradizione nella quale se ne fa uso, piuttosto che in base alle preferenze delle coven o di ogni piccolo gruppo. La liturgia classica comprende il rito di evocazione dei guardiani dei cinque elementi e dei punti cardinali, la cui essenza è considerata in grado di catalizzare il fluire dell'energia universale delle Divinità; il Piccolo Rito e il Grande Rito, oltre che una serie di rituali minori, dedicati spesso alle specifiche divinità.
I rituali si svolgono all'interno di un cerchio disegnato o inciso a terra, simbolo dell'eternità e dell'infinitezza dell'esistenza. Il cerchio può essere tracciato sia all'interno di un tempio sia nell'area di un covenstead, sebbene questi stiano progressivamente lasciando spazio ai templi. All'interno del cerchio si svolgono i rituali e si raduna il gruppo comunitario. Nell'area delimitata si trova nella maggior parte dei casi un altare sul quale i sacerdoti svolgono il Piccolo Rito e i rituali minori. Le funzioni liturgiche possono prendere atto in qualsiasi momento, ma le occasioni più importanti sono quelle in cui cadono ricorrenze significative quali i Sabbat e gli Esbat, o eventi eccezionali quali matrimoni o wiccanazioni.
Caratteristiche
Prima dell'accesso al cerchio possono essere richiesti dei rituali di abluzione che, nelle coven più iniziatiche, sono spesso dei veri e propri lavaggi dell'intero corpo. Caratteristica fondamentale del rito nel Gardnerianesimo è lo skyclad, ovvero la pratica involvente la nudità. Oltre che nella tradizione gardneriana questa usanza viene mantenuta anche dalle coven più vicine agli scritti di Gerald Gardner e dagli xandriani, anche se solo in determinate circostanze. Sembra che la pratica dello skyclad sia una derivazione estrapolata dalla tradizione dell'Aradia. Le correnti meno inclini all'attitudine misterica limitano lo skyclad a situazioni particolari o lo abbandonano totalmente; in questi casi i fedeli possono, durante i riti, vestire come preferiscono. Nella maggior parte delle situazioni i rituali vengono svolti mediante l'utilizzo di oggetti liturgici quali l'incensiere, il calice e le lame (un athame e un boline), una verga e un flagello, delle campane, un aspersorio, una corda e altri elementi come candele e icone sacre, le quali possono essere specchi o simulacri delle divinità più legate alla tradizione o alla persona. Per la celebrazione dei riti i sacerdoti usano spesso il Libro delle Ombre, dal quale traggono le formule liturgiche. Cristalli possono trovare uso per l'evocazione dei guardiani elementali, abbinandone uno per ogni punta del pentacolo rituale. Quest'ultimo oggetto è solitamente in legno o metallo e viene usato come simbolo dell'universo. Le cinque punte del pentagramma sono infatti ciascuna associata ad un elemento e ad suo guardiano. La raffigurazione delle divinità è libera, in quanto il dualismo monistico involve una visione di tutti gli dèi come emanazione o rappresentazione simbolica dei due poli divini del Dio e della Dea. Come precedentemente affermato, è comune l'utilizzo di specchi in alternativa alle tradizionali rappresentazioni iconografiche. Gli specchi sono infatti considerati esprimere il concetto teologico del panteismo, ovvero della ricerca del divino nel mondo e in se stessi. Ogni cosa riflessa dagli oggetti è considerata espressione e manifestazione della divinità, e quindi essa stessa identificabile con la divinità ed essa stessa divina.
Rituali
Il sistema liturgico della religione wiccana comprende la presenza di innumerevoli rituali minori e di due riti fondamentali, ovvero il Piccolo Rito e il Grande Rito, legati tra loro da un medesimo significato ma divisi da una differente metodologia di applicazione. Il Piccolo Rito è sostanzialmente la versione più frequente e più simbolica; viene infatti praticato in ogni celebrazione liturgica dai sacerdoti. Questi sono solitamente un uomo e una donna ma non mancano situazioni in cui i sacerdoti siano dello stesso sesso. Il piccolo rito coinvolge l'utilizzo in particolare di due degli oggetti liturgici wiccani, ovvero l'athame e il calice. Questi due utensili, la lama e il calice, sono importanti in quanto costituenti l'allegoria degli organi genitali degli esseri umani. La Wicca è una religione della fertilità, celebrante la fecondità e la nascita della vita; proprio per questo l'attività sessuale è considerata sacra, poiché riproducente quello che è il mistero dell'unione e completamento cosmico e vicendevole del Dio e della Dea. Nell'occasione di ogni Piccolo Rito i sacerdoti simulano, mediante l'utilizzo degli oggetti, un rapporto sessuale di penetrazione. Il pugnale, simbolo del fallo, viene immerso nella coppa, spesso riempita con del vino e rappresentante la vulva. Il Grande Rito ha lo stesso significato simbolico del Piccolo Rito, ma questo viene espresso in modo più concreto mediante la ierogamia. Si tratta di un vero e proprio rapporto sessuale completo tra i celebranti, che possono essere sia i sacerdoti sia i fedeli nella propria intimità. Il Grande Rito viene celebrato con frequenza nel Gardnerianesimo, mentre solo in occasioni particolari — quali le festività di Beltane e Samhain — secondo la dottrina della maggioranza delle altre tradizioni. L'importanza della pratica è fortemente enfatizzata, in quanto rappresentazione effettiva dell'unione divina tra l'uomo e la donna, unione che è contemporaneamente e progressivamente fisica, chimica, psicologica e astrale, riproducente l'amore eterno che scaturisce dalle due Divinità, ovvero il loro perenne unirsi e scontrarsi che dà inizio alla manifestazione dell'esistenza.
I metodi di riproduzione del Grande Rito variano di tradizione in tradizione ma anche di gruppo in gruppo. C'è chi — consideratane l'importanza — preferisce che lo si metta in pratica pubblicamente e anche tra le comunità. Altre coven preferiscono limitarlo invece alla sfera privata sia per le coppie sacerdotali sia per le comunità dei fedeli. Tra i riti di minore importanza si possono trovare il Disegno della Luna, il Bacio Quintuplice e il Pasto del Silenzio. Liturgie particolari sono invece quelle legate ai matrimoni, nei quali i sacerdoti uniscono gli sposi attraverso il rito del legame delle mani o handfasting, o quelle correlate alla wiccanazione, vale a dire la pratica di accogliere un nuovo nato nella comunità, benedendolo e conferendogli un nome wiccano.
Organizzazione
L'organizzazione interna all'intero fenomeno wiccano è scindibile in due tipologie, ovvero quella adottata dai rami confessionali che conservano un'impostazione misterica e iniziatica e quella emersa per tutte le altre branche, le quali oggi superano grandemente nel numero le tradizioni di lignaggio gardneriano (che sono appunto quelle più sotterranee, tra cui spiccano lo Xandrianesimo e la Wica). Tradizionalmente il sistema di organizzazione delle comunità wiccane è la coven, ovvero una serie di membri (solitamente una dozzina) che si istituiscono come gruppo cultuale. Le coven non godono di alcun privilegio legale, e sono pertanto associazioni non riconosciute, o almeno questo avviene per la maggior parte dei casi. Il sistema delle coven ha portato alla formazione di una rete di luoghi di culto casalinghi, solitamente ricavati in stanze delle abitazioni dei fedeli. Il desiderio di emersione e di un riconoscimento ufficiale da parte delle autorità di Stato ha portato, in particolare negli ultimi anni, ad un'evoluzione nel campo della struttura territoriale e amministrativa della Wicca, con l'istituzione di organizzazioni nazionali o limitate a certe aree che potessero essere riconosciute come vere e proprie Chiese e dunque legalizzate. Le Chiese wiccane sono oggi molto diffuse in particolare nell'America settentrionale, e il loro ruolo è quello di organizzare al meglio le attività legate alla religione wiccana su determinati territori, o sistematizzare le attività di una determinata quantità di coven. Le Chiese nascono solitamente con l'unione di più coven in un'unica istituzione, o emergono come associazioni ombrella sotto le quali progressivamente si uniscono coven che desiderano godere dei privilegi di una legalizzazione statale. Il passaggio dalla coven alla Chiesa ha comportato anche un progresso in quello che è l'ambito della formazione di un clero organizzato e di una rete di templi wiccani. Le Chiese wiccane contemporanee possono essere facilmente distinte in due categorie, ovvero quelle denominazionali e quelle non denominazionali. Le Chiese denominazionali sono quelle istituzioni che promuovono una sola delle tante denominazioni wiccane; al contrario le Chiese non denominazionali sono quelle che non si rifanno ad alcuna specifica tradizione ma promuovono e organizzano l'intero fenomeno wiccano. Di questa seconda tipologia sono ad esempio la Congregazione della Dea o la Chiesa wiccana unita, importante istituzione internazionale attiva anche nella formazione e la sistematizzazione di un sacerdozio unificato attraverso l'Associazione Clero Wiccano e il relativo Seminario Teologico WCA. Con il sistema covenale, non centralizzato e dislocato, non esisteva un clero comune, ma ogni piccolo gruppo veniva — e viene, dato che la struttura delle coven non si è totalmente spenta ma rimane centrale nella Wicca britannica tradizionale e in quella eclettica — portato avanti da un gruppo di sacerdoti eletti dai membri del gruppo cultuale stesso. Ogni coven wiccana aveva dunque il proprio piccolo clero, il quale operava in specifico per la comunità di cui faceva parte e dalla quale era scelto. Classicamente i sacerdoti delle coven sono un alto sacerdote e un'alta sacerdotessa, e salgono in carica con il raggiungimento del terzo livello di iniziazione. Il sistema iniziatico delle correnti più vicine all'ortodossia di Gerald Gardner — che sono in fin dei conti le branche che conservano la struttura covenale — prevede infatti tre livelli di progresso. Il primo livello è il semplice ingresso nel gruppo e prevede la partecipazione alle funzioni liturgiche.
Il secondo livello e il terzo permettono invece di divenire autorità sacerdotali e fondare nuove coven. Con il passaggio al sistema ecclesiastico si è andata ad affermare l'idea di un clero comune, organizzato dalla Chiesa stessa e disponibile per le attività di qualsiasi gruppo. Le coven perdono in questo modo di autonomia organizzativa, devolvendo tutti gli incarichi di questo tipo alla Chiesa madre, ma possono godere di varie tipologie di benefici e concentrarsi maggiormente sulle questioni spirituale e sull'insegnamento. Anche il concetto dei luoghi di culto ha subito recentemente un progresso, passando dalle case di preghiera, segrete e chiuse, all'idea di veri e propri templi. Un livello intermedio tra la casa di culto e il tempio è il covenstead, che di fatto non è né un'abitazione privata né un edificio templare, ma è un'area naturale dedicata alla celebrazione delle funzioni religiose. I covenstead possono essere ricavati in spazi aperti, caverne o boschi.
Prodotti culturali
La religione wiccana ha subito, dal 1990 al 1999, anno al quale risale l'ultima statistica ufficiale sebbene non scientifica, una crescita e una diffusione impressionante. Le prime statistiche in assoluto risalgono al 1972 quando John Godwin nel suo Occult America stimava la presenza di 20.000 membri organizzati nel settentrione. Nel 1980 Gordon Melton dell'Istituto per lo Studio sulle Religioni Americane (Institute for Study of American Religion) speculò un tra un 30.000 e 40.000 appartenenti alla comunità wiccana. Questa stima fu costruita in base a dati collezionati in occasione di un festival pagano del 1979. Nell'Ottantasei Margot Adler, autrice di Drawing Down the Moon fissava tra i 50.000 e i 100.000 pagani negli Stati Uniti, la maggior parte dei quali aderenti alla Wicca. Tra il 1990 e il 1992 con la crescita dell'interesse accademico per la religione wiccana, le stile si impostarono su cifre tra i 50.000 e i 113.000 membri. Questi dati sono supportati da fonti quali Religious Requirements and Practices of Certain Selected Groups: A Handbook for Chaplains, scritto dalla United States Army per istruire i cappellani cristiani dei militari sul come gestire i rapporti con soldati aderenti ad altre religioni; dalle ricerche di Craig Hawkins e dal censimento ufficiale del Canada. Eric Raymond, autore di Frequently Asked Questions about Neopaganism avallava la cifra dei 200.000 wiccani e definiva il movimento come in esplosione. Nel 1996 Vernieda Vergara stimava un numero di 360.000 wiccani, ma fu nel 1999 che si registrarono le statistiche più ottimistiche anche se spesso fantasiose. Loren Wilkinson, scrivendo un articolo per Christianity Today, definiva il Neopaganesimo e in particolare la Wicca come la forma di religiosità più velocemente in crescita negli Stati Uniti. Lo stesso anno Catherine Edwards stimava la presenza di 3 o 5 milioni di wiccani in America settentrionale, mentre Witches' Voice — uno dei più popolari siti web wiccani — smorzava la cifra riducendola a un raggio variante tra l'1 e i 3 milioni. Il numero in assoluto più elevato venne azzardato da Phyllis Curott nel suo Book of Shadows, e corrispondeva a un 10 milioni. Statistiche così elevate erano probabilmente esageratamente entusiastiche, e la quantità di aderenti alla Wicca nel Novantanove si aggirava con probabilità intorno all'1 milione di aderenti, come ipotizzato da Witches' Voice e come confermato da un sondaggio condotto nel 2000 dalla Congregazione della Dea. Il numero odierno degli wiccani si pensa possa essere contenuto tra un 3 e un 5 milioni di fedeli. Da notare è inoltre la capacità di diffusione della stessa religione wiccana, spintasi sino in Africa o in India, all'insegna di un universalismo spesso sfavorito dai rami più vicini al Gardnerianesimo. L'universalismo wiccano non è esclusivistico in quanto la Wicca non si considera l'unica vera religione, ma una delle tante vie attraverso cui approcciarsi al divino; consiste piuttosto in un'apertura alle conversioni, apertura accompagnata a un generale rifiuto dell'attitudine proselitica.
Effetti
Questa rapida diffusione del movimento wiccano ha avuto un forte impatto sull'ambiente religioso negli ultimi decenni. Innanzitutto va analizzato il grande contributo che la religione wiccana ha esercitato nell'emersione dell'intero fenomeno del Neopaganesimo. La Wicca è infatti antecedente a quasi tutte le religioni neopagane, essendo comparsa negli anni 1950, e va dunque considerata il pioniere che ha dato il via o comunque alimentato l'attività del fenomeno neopagano. Non è difficile riscontrare contaminazioni o interi complessi religiosi neopagani ispirati alla dottrina wiccana. L'esempio principale è il Druidismo, ma caratteristiche rimandanti alla Wicca sono riscontrabili anche nelle religioni del movimento eteno, nel Dodecateismo e nel Kemetismo. Affermare che la Wicca abbia posto le basi per l'emersione del Neopaganesimo è di certo azzardato, in quanto il Celtismo e l'Etenismo affondano le proprie radici a prima degli anni Cinquanta, e in quanto in generale il fenomeno del ricostruzionismo pagano ha avuto una storia relativamente distaccata rispetto a quella della tendenza eclettica, di cui la Wicca è la religione più influente. Ciò che comunque è certo è il fatto che la religione wiccana — anche in quanto la più diffusa — abbia avuto e continui ad avere un'autorità dominante sull'intera struttura del Neopaganesimo. La stessa Wicca adotta a piene mani tendenze culturali tipiche di tutte le religioni neopagane, come per esempio il tecnopaganesimo e l'ecopaganesimo, entrambi perfettamente compatibili con la religiosità wiccana.
Anche la cultura popolare americana, nonché letteraria e televisiva, ha sperimentato il diffondersi degli ideali wiccani. Esempi di opere ispirate alla Wicca sono gli scritti di Cate Tiernan, il film The Craft del 1996, piuttosto che le serie televisive di Buffy l'ammazzavampiri, Angel e in particolare Streghe, nel quale compaiono numerosi riferimenti alla Wicca tra cui il Libro delle Ombre. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, gli elementi ispirati alla Wicca sono decontestualizzati e banalizzati.
Persecuzione
In accordo con la storia tradizionale della Wicca trasmessa da Gerald Gardner molti aderenti considerano la stregoneria medievale come un sistema religioso ancestore della religione wiccana moderna. Gli wiccani di oggi tendono dunque a vedere il movimento della caccia alle streghe — che chiamano con connotazioni cronologiche il Tempo del Fuoco, richiamando quindi la pratica delle condanne al rogo — voluta dalle Chiese cristiane come una effettiva persecuzione religiosa contro i propri predecessori, ovvero coloro che praticavano i culti sotterranei delle divinità antiche e venivano bollati dai cristiani come streghe e stregoni. In epoca contemporanea la Wicca è spesso stata associata erroneamente o volontariamente — con intento di scredito — al Satanismo e in particolare in connessione con l'isteria popolare sull'abuso rituale satanista. A causa anche delle connotazioni negative ancora diffuse tra la popolazione riguardanti la stregoneria antica, gli wiccani si trovano spesso in situazioni di disagio e discriminazione che li portano a praticare la propria religione in segreto e in privato. Nel 1985 con l'emanazione della legge giurisprudenziale intitolata Dettmer v. Landon, la Corte Distrettuale della Virginia riconobbe la Wicca come religione e le sue associazioni come soggette a tutti i tipi di privilegi riservati alle organizzazioni religiose. La legge fu avallata un anno dopo dal giudice John Butzner della Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Quarto Circuito. Nonostante questi primi riconoscimenti la Wicca ha continuò ad essere soggetto di marginalizzazioni e penalizzazioni. Nello stesso 1985 alcuni legislatori conservatori introdussero delle leggi volte ad annullare i privilegi concessi agli wiccani, leggi che non ebbero successo e furono soppresse con il Novantanovesimo Congresso degli Stati Uniti tenutosi nel dicembre del 1986. Nel 1999 un gruppo di cristiani conservatori fu istituito su iniziativa di Bob Barr in risposta al crescente fenomeno degli incontri per celebrare riti wiccani nelle basi militari. Il gruppo invitò i cittadini americani a una revisione dei diritti di libertà religiosa alla luce della morale cristiana. Barr sosteneva che il Neopaganesimo fosse un prodotto di eccessiva libertà e che per sopprimerlo bisognasse irrigidire e limitare tale concetto. Episodi di discriminazione si sono verificati anche in senso più specifico. parecchie persone hanno perso il proprio posto di lavoro per essersi convertite alla Wicca; da insegnanti a sacerdoti del Corpo dei Cappellani della United States Army, tra cui Don Larsen, dimesso dal suo incarico tra gli eserciti stanziati in Iraq dopo avere convertito la sua affiliazione religiosa divenendo wiccano e abbandonando il Pentecostalismo. Don Larsen è solo uno dei tanti preti ex cristiani che scelgono di convertirsi al Neopaganesimo. Altro esempio di situazione legata all'accettazione della religione wiccana e del suo emergere sulla scena statunitense e internazionale è il caso del soldato Patrick Stewart, morto in Iraq nel 2005. Stewart era wiccano e la sua scomparsa diede inizio ad un susseguirsi di controversie riguardanti l'applicazione del simbolo del pentacolo alla placca commemorativa lui dedicata in un cimitero statale del Nevada. Nel 2005 il Dipartimento degli Affari dei Veterani degli Stati Uniti ancora non includeva il simbolo della Wicca nel catalogo degli emblemi religiosi legalizzati e utilizzabili per esprimere e rendere memoria della fede dei militari morti. Dopo circa due anni di pressioni da parte della moglie e delle comunità wiccane e neopagane nevadesi, nell'aprile del 2007 una serie di leggi contro l'opinione del Dipartimento degli Affari dei Veterani ufficializzò la possibilità di installare il simbolo sulle placche, e permise il riconoscimento della Wicca come religione riconosciuta dal catalogo.