Questo BLOG è il risultato di una vasta ricerca sulle maggiori religioni diffuse nel mondo. Qui potrete trovare una spiegazione obbiettiva delle credenze, delle divinità e del pensiero dei vari culti.

martedì 28 aprile 2009

DODECATEISMO

Il Dodecateismo (dal greco dodekatheon, letteralmente "i dodici dèi") o Ellenismo è un movimento religioso neopagano che si vuole proporre come continuazione diretta dell'antica religione greca, abolita per legge dall'imperatore Teodosio I (sinistra) nel 393. La rinascita del Paganesimo greco può essere fissata senza una data precisa nel corso del XX secolo, durante il quale sono sorti i primi gruppi revivalistici anche nel contesto delle altre religioni appartenenti al Neopaganesimo. Il revival continua ai nostri giorni, e sempre più gruppi stanno nascendo, in particolare in Grecia e negli Stati Uniti. Il Dodecateismo è considerabile una delle religioni neopagane più assestate, sebbene esistano ancora delle differenze tra le organizzazioni istituzionali che amministrano i culti e le comunità. Le associazioni più importanti hanno sede in Grecia, e contano un numero limitato ma crescente di nuovi aderenti (fonti interne al movimento indicano 400.000 dodecateici, mentre altre stime indicano circa 2000 aderenti). Tra le tante spicca il Consiglio Supremo degli Ellenici Gentili, fondato nel 1997 ad Atene.
Storia
La religione greca era una volta praticata nelle aree bagnate dal Mar Egeo, e nacque approssimativamente quattromila anni fa, nel 2700 a.C., all'epoca della civiltà minoica. Si diffuse ampiamente in tutto il bacino del Mar Mediterraneo durante l'epoca ellenistica, tra il IV e il II secolo a.C.. I culti greci presero piede dalla Turchia, all'Egitto, all'Italia meridionale dove influenzarono profondamente la religiosità autoctona. La fine del culto greco fu sancita nel 393 con la proibizione di tutte le religioni pagane. In quell'anno l'imperatore Teodosio I impose il Cristianesimo in tutto l'impero, e così fecero tutti i suoi successori. Il Paganesimo fu progressivamente spazzato via dalla religione cristiana, e fu considerato culto estinto per secoli, sino almeno alla rinascita contemporanea. Il Dodecateismo moderno è la ricostruzione ispirata al Paganesimo greco, sebbene alcuni aderenti dodecateici odierni, come Panagiotis Marinisin — un membro del gruppo denominato Dodekatheon, sostengono che la pratica della religione greca sia stata mantenuta attiva segretamente nel corso dei secoli.
Che si consideri o meno un'interruzione tra la fase antica e quella moderna della religione dodecateica, è evidente che i convertiti vedono questa rinascita come un'espressione del proprio patrimonio culturale, in opposizione alla Chiesa ortodossa greca, istituzione religiosa dominante, la quale ha spesso (ed anche di recente) proibito manifestazioni di libertà religiosa, e si oppone fermamente in particolare alla rinascita del Paganesimo. Esiste una certa diversità di opinioni tra i gruppi dodecateici. Vi sono associazioni come l'YSEE e il Dodekatheon che utilizzano parole come "tradizionale" o "etnico" per riferirsi al Dodecateismo — e bisogna notare come l'YSEE sia anche un membro fondatore del Congresso mondiale delle religioni etniche —, alternati a gruppi come la Chiesa ellenica, la quale tende spesso ad affermare la necessità di liberare il mondo dalla minaccia cristiana, e a gruppi molto più moderati come l'Ellinais, che sostengono la pace nel mondo e la fratellanza tra gli esseri umani. Esternamente alla Grecia, parecchie organizzazioni e comunità dodecateiche sono state fondate in particolare negli Stati Uniti. Un autore statunitense, dodecateico, tale Drew Campbell, nel suo libro intitolato Old Stones, New Temples rintraccia nel ricostruzionismo una tendenza dovuta all'insoddisfazione data dalla Wicca e dovuta ad una mancanza di basi storiche e culturali in tale religione.
Nomenclatura
La religione dodecateica è oggi praticata e diffusa da diversi gruppi, concentrati soprattutto in Grecia e negli Stati Uniti, ma anche nel Regno Unito, in Francia, in Belgio e in Austria. Da questa dislocazione organizzativa consegue una discreta diversità nelle pratiche e nella denominazione stessa della religione. L'istituzione greca chiamata YSEE (Υπατο Συμβουλιο των Ελληνων Εθνικων, o per esteso Consiglio Supremo degli Ellenici Gentili) e l'Hellenion statunitense per indicare la religione utilizzano la denominazione di Ellenismo (in greco Ἑλληνισμος, Hellenismos) o tradizione ellenica etnica politeistica, e si riferisce agli aderenti con il termine ellenici o ellenici gentili (in lingua greca ethnikoi hellenes; dove gentili sta per pagani ed era un termine utilizzato per indicare in particolare i pagani classici). L'utilizzo del lemma Ellenismo per indicare la religione greca nacque con l'imperatore Giuliano e il suo tentativo di riformare e sistematizzare il Paganesimo. Fu reso popolare dallo scrittore Andrew Campbell attraverso la pubblicazione del suo Old Stones, New Temples. Un'altra organizzazione sempre istituita in Grecia, il Dodekatheon (in alfabeto greco Δωδεκαθεων), utilizza l'espressione religione greca (in greco elliniki threskia). L'associazione Societas Hellenica Antiquariorum o Helliniki Hetaireia Archaiophilon utilizza la frase religione tradizionale ellenica del Dodekatheon, mentre l'organizzazione statunitense chiamata Elaion utilizza il nome di Dodecateismo (dal greco Dodekatheismos; δωδεκα, dodeka ovvero "dodici" e θεοισμος, theismos ovvero "credenza negli dèi"; il termine significa dunque letteralmente "insegnamento dei dodici dèi"), e fornisce delle relativamente organizzate impostazioni di nomenclatura.
Il nome di Paganesimo ellenico è utilizzato frequentemente nella mailing list HellenicPagan, anche se l'uso del termine pagani è contestato dal Consiglio Supremo degli Ellenici Gentili in quanto utilizzato per la prima volta dai cristiani come insulto. I termini Paganesimo grecoromano, Paganesimo classico o Olimpianesimo sono invece utilizzati per indicare quei gruppi che operano un sincretismo di elementi traendoli sia dal Dodecateismo sia dal Romanismo.
Dottrina
I dodecateici venerano le divinità del pantheon greco, ovvero i dodici Olimpi, le divinità della natura e della protezione. I dodici dèi sono chiamati Olimpi in quanto secondo la mitologia vivrebbero sul Monte Olimpo (sinistra); ovviamente i dodecateici moderni, e molto probabilmente anche quelli antichi, operano una netta distinzione tra la mitologia e la teologia. La mitologia è ovviamente concepita come un insieme di racconti volti a far comprendere concetti sublimi attraverso espressioni semplici, la teologia spiega invece la vera natura delle divinità, viste quali forze senza una forma, senza un carattere umano e senza un aspetto, ma concepite al contrario come le forze cosmiche che governano la natura. Le divinità sono pertanto ovunque e permeano il cosmo. Anche i defunti vengono onorati, in modo non dissimile da come si onorano le divinità. Il Dodecateismo è una religione innanzitutto votiva e devozionale, il cui culto si basa essenzialmente sull'offerta alle divinità per ottenerne la tutela e la benedizione. La devozione nei confronti dei propri dèi è strettamente correlata al precetto etico dell'eusebeia. Il culto non è gestito da una Chiesa centrale ma tende ad essere abbastanza unificato nelle sue varie espressioni, gestite dalle altrettanto varie organizzazioni dodecateiche diffuse oggi in Grecia e in altri Paesi. Questa suddivisione organizzativa fa sì che non esista un clero centrale, ma che ogni organizzazione attualmente gestisca i propri seminari per l'istituzione di un proprio apparato sacerdotale attraverso cui amministrare i rituali e le cerimonie tenute per le comunità dei fedeli. Esistono anche persone che, come accade anche nelle altre religioni del movimento neopagano — sia esso ricostruzionista o meno —, praticano in solitaria senza entrare a far parte di alcuna associazione ufficiale. L'esperienza del culto personale è generalmente accettata dalle comunità dodecateiche e prende il nome di gnosi personale non verificata, termine in uso anche presso altre organizzazioni neopagane, etene in particolare.

I rituali delle maggiori organizzazioni sono molto simili, se non gli stessi, la maggior parte dei dodecateici è infatti ricostruzionista, ovvero tende a dare un'enfasi alla pratica religiosa che la renda il più simile possibile a come era nell'antichità. Sempre in ambito dottrinale è possibile includere il concetto di testo sacro della moderna religione dodecateica. Questa di fatto non possiede scritture che possano essere considerate di ispirazione divina, e questo aspetto è strettamente correlato all'assenza di una struttura religiosa dogmatica. Al contrario il Dodecateismo considera degni di riverenza molti testi estrapolati dalla tradizione classica. Queste opere sono ritenute in grado di esprimere sublimemente il mistero del divino, e vengono considerate particolarmente mistiche.
Tra i testi importanti della religione dodecateica è possibile annoverare la Teogonia esiodea, così come l'Odissea e l'Iliade di Omero, sebbene siano comprendibili nel gruppo anche numerosi altri testi dei grandi autori classici e in particolare anche gli inni religiosi. Si può dire che questi testi vengano considerati delle scritture teologiche; sono presenti infatti anche gruppi che operano delle ricerche nel campo, e spesso vengono accettate nei sistemi dottrinali anche composizioni personali degli aderenti, inclusi i praticanti della gnosi singolare. Non mancano associazioni che manifestano un atteggiamento più eclettico, e che condividono elementi con altre religioni del Neopaganesimo. Questi gruppi tendono tuttavia maggiormente ad essere classificati come olimpiani, quando operano commistioni con le dottrine romaniste, o wiccani di tendenza ellenica quando accettano nella propria concezione idee strettamente legate alla teologia wiccana. L'assimilazione di elementi dodecateici nella Wicca ha provocato spesso tensioni tra gli aderenti dell'una e dell'altra religione, in particolare negli Stati Uniti.
Teologia
La religione greca antica era una religione spiccatamente politeistica, in cui le divinità venivano interpretate come incarnanti i principi della natura, che di fatto veniva venerata come sacra e mistica. Opere considerabili teologicamente, come la Teogonia di Esiodo, confermano tutti questi aspetti; tuttavia non mancarono pensatori e filosofi che diedero un'interpretazione panteistica e monistica alle divinità, percependole come i diversi aspetti di un principio universale unitario ed emanatore dell'universo. Esempio di questa tendenza diffusa sono le filosofie del platonismo, del neoplatonismo e del plotinismo, sistemi della variegata filosofia greca. La religione non presentava tuttavia un sistema teologico sistematizzato: le credenze erano infatti variabili; spiriti, eroi e divinità venerate variavano in base all'epoca e alla zona geografica. Un carattere che percontro accomunava tutti gli aderenti alla religione greca era la fede nei confronti degli Olimpi, i dodici dèi principali del pantheon. La sistematizzazione teologica e istituzionale della religione greca, sotto il nome di Ellenismo, fu tentata senza esiti dall'imperatore Giuliano, prendendo come esempio la forma di organizzazione che il Cristianesimo aveva già sviluppato. Il moderno Dodecateismo, essendo innanzitutto ricostruzionistico, si basa ostensivamente sulla concezione antica. È in primo luogo infatti una religione politeistica, e le divinità sono concepite come forze cosmiche che governano le espressioni della natura ai suoi livelli più elementali, le espressioni della vita e le essenze universali. Questa è la tendenza maggioritaria, sebbene esistano gruppi che enfatizzano maggiormente una direzione monistica, vedendo le divinità come i tanti aspetti o rappresentazioni umane di un principio divino unitario ancestrale. Un filo conduttore che lega invece quasi tutte le concezioni teologiche dei nuovi gruppi dodecateici è la cosmoteasi (dal greco cosmotheasis, letteralmente "visione dell'universo").
Questa concezione percepisce l'universo come un qualcosa di unico e armonioso.
Il cosmo è un'entità esso stesso, ed è l'Uno, l'ente universale eterno e mistico al difuori del quale non vi è nulla dato che è esso stesso il tutto. Anche gli dèi — a differenza delle concezioni monistiche — non sono letti come aspetti dell'Assoluto, ma come entità garanti dell'ordine cosmico e dell'equilibrio universale, ed entità poste in un piano intermedio tra il mondo fisico e la realtà assoluta dell'Uno. Le divinità, come nella religione greca antica, devono poter essere rappresentate per essere accessibili alla comprensione umana; le divinità vanno tuttavia al dilà della rappresentazione iconografica, sono infatti enti spirituali, senza una forma, senza un corpo fisico, senza un genere sessuale e senza un carattere inteso nel senso umano del termine. Gli dèi sono delle forze, delle intelligenze numistiche e impersonali che agiscono attraverso le regole della natura, dettate dalla logica sulla quale è organizzato l'universo, ovvero la regola dell'Uno chiamata anangke. Gli dèi si può dire che partecipino dunque all'eterna creazione. A differenza di quanto avviene nelle teologie abramiche, nella teologia dodecateica la creazione non è un evento concluso, ma è eterno in quanto consiste nel perenne susseguirsi dei processi ciclici della vita e della morte, gli stessi processi che provocano costantemente e circolarmente la sintesi e la desintesi della materia. L'universo è eterno, e al suo interno la vita è in continuo rinnovvo e in continuo mutamento. Il mutamento, la nascita e la rinascita seguono dei processi stabiliti dalla della legge cosmica dell'anangke, la sacra causa che fa sì che la natura sia un'energia ritmica, in grado di organizzarsi secondo la logica dell'armonia.
Cosmologia
Come precedentemente accennato, il Dodecatesimo fonda la propria cosmologia sulla concezione della cosmoteasi, secondo la quale l'universo è un'entità viva e coincide con l'Uno universale, il principio primordiale dal quale viene emanata e si manifesta l'esistenza. Il piano fisico che l'uomo percepisce è solamente il suo mondo, un'illusione dettata dalla limitatezza delle capacità dei sensi umani. I cinque sensi fanno sì che l'uomo riesca a percepire solo un'infinitesimamente piccola parte dell'esistenza, la quale è nella sua totalità infinita, indefinita e multiforme. L'infinitezza della realtà equivale al cosmo, e volendo a Dio, l'Assoluto. La cosmologia dodecateica non è millenaristica, in quanto non implica una creazione iniziale. Il cosmo è una verità eterna autocreatasi e la creazione non è un evento limitato, che prima o poi giungerà ad una fine, ma è al contrario essa stessa eterna, come l'Unità. La creazione è il continuo disgregarsi e ricomporsi della materia energetica dell'universo, il continuo mutamento regolato secondo il ciclo dell'esistenza. Ogni cosa ha una definita esistenza personale, la quale una volta conclusasi fa sì che l'essere torni a far parte del ciclo della vita, disgregandosi e rinascendo in nuova esistenza e sotto una nuova forma. Le regole dell'esistenza e del cosmo sono governate dalle essenze della natura, dagli dèi, i numi cosmici che agiscono secondo la logica universale dell'anangke. Le divinità sono energie, molteplici espressioni dell'Unità, come dopotutto lo è l'essere umano, e come lui qualsiasi altro essere animato o inanimato che abiti le infinite dimensioni esistenizali del cosmo. Le divinità sono le forze garanti dell'ordine, del giusto rigenerarsi dell'esistenza, la quale cresce secondo la logica unitaria anangkica, affinché il cosmo mantenga il proprio equilibrio.
Etica
L'insegnamento etico del Dodecateismo non si differenzia molto da quello della ltre religioni neopagane per quanto riguarda l'approccio con il mondo naturale. La religione dodecateica non possiede dei dogmi, ovvero delle presunte verità assolute rivelate, ma al contrario favorisce l'idea che l'uomo debba giungere egli stesso al contatto con il mondo divino attraverso il rispetto per la vita, per la natura e per l'intera esistenza. Il mondo che circonda gli esseri umani — e del quale gli esseri umani sono una componente — è la manifestazione dell'Uno.


La natura risulta pertanto il mezzo mistico attraverso cui l'essere umano può riuscire a giungere alla comprensione dei misteri della Divinità, vivendo esperienze estatiche e oltrepassando il velo di Maia generato dai sensi fisici. La ritualistica e la pratica religiosa servono all'uomo per mantenere il proprio equilibrio di contatto con il mondo naturale, e quindi con il mondo delle divinità. La natura è, per tutto questo, sacra, e come tale va grandemente riverita e rispettata. I dodecateici, come altri neopagani, sono spesso impegnati in cause ambientalistiche. Il rispetto della natura si manifesta anche come rispetto per la natura personale delle cose, e passa dunque attraverso il rifiuto di qualsiasi forma di emarginazione, xenofobia e razzismo. I precetti principali che fanno propriamente parte della dottrina dodecateica sono quelli contenuti nelle massime delfiche, che essenzializzati vengono espressi come la reciprocità, l'ospitalità e il rispetto, accompagnati dall'autocontrollo e dalla conoscenza di se stessi. Questi valori aiutano l'essere umano a condurre una vita serena e basata sul rispetto nei confronti del prossimo.
La vita di ogni dodecateico si fonda sulla condivisione dei beni, delle ricchezze e delle qualità; condivisione che porta l'essere umano a comprendere davvero quale sia il valore delle cose, e quali cose siano più importanti per la vita rispetto ad altre. Un altro precetto importante della dottrina etica del Dodecateismo è l'eusebeia, ovvero la devozione nei confronti delle divinità. Questo concetto si ricollega fortemente al rispetto per la natura in quanto le divinità stesse vengono identificate con essa. L'uomo deve essere devoto alle divinità in qaunto sono esse che garantiscono il mantenimento degli equilibri cosmici che permettono anche all'uomo di vivere felice. La felicità dell'uomo dipende dal suo ruolo nel mondo e dal suo approccio con il mondo stesso. Le divinità aiutano l'uomo a mantenere anche l'equilibrio nella vita personale, insegnando a vivere in un mondo e in una società basate sulla logica, sul razionalismo e sulla fede nei confronti della cultura e dell'intelligenza. La logica su cui è basato l'organizzarsi dell'eterna creazione concepita dal Dodecateismo è uno dei tanti equilibri del mondo, attraverso il quale e per il quale le forze della natura, le divinità, esistono e si esprimono.
Controversie
I moderni aderenti al Dodecateismo sono stati spesso vittima di discriminazioni, in particolare da parte della Chiesa ortodossa greca, ma anche da parte di autorità apparentemente laiche. Nel 2004, in Grecia sono sorte delle dispute che hanno mobilitato alcune comunità dodecateiche. Il professor Giorgos Dontas, presidente della Società Archeologica di Atene ha espresso pubblicamente indignazione per i danni inferti a siti nei pressi del Partenone e dell'Acropoli a causa della preparazione delle Olimpiadi. Poco tempo prima dell'inizio dei giochi la giornalista Rhema Ellis preparò un servizio riguardante il revivalismo che stava interessando l'antica religione greca. Nel documentario discusse dei contemporanei avvenimenti di violenza che avevano interessato le comunità neopagane, tra cui un incendio ad una libreria di Atene che rilasciava pubblicazioni per promuovere il restauro del Dodecateismo. Sempre nel periodo dei giochi olimpici un'associazione contestò l'utilizzo commerciale di Atena e Febo come mascotte ufficiali delle Olimpiadi del 2004 svoltesi proprio ad Atene. L'organizzazione riteneva che la rappresentazione caricaturale delle divinità potesse recare offesa alle comunità dodecateiche e fosse irrispettosa nei confronti della cultura. Avvenimenti più recenti stanno invece interessando l'associazione Ellinais, la quale sta promuovendo iniziative per combattere la discriminazione e riuscire a legalizzare il culto dodecateico. Nel 2006 le comunità ateniesi dell'Ellinais vinsero una battaglia legale per l'utilizzo degli antichi siti sacri — oggi patrimoni archeologici — e degli uffici centrali dell'associazione come luoghi di culto dove praticare i rituali. Dopo aver ottenuto il permesso da parte del giudice il gruppo dell'Ellinais ha continuato a praticare, nonostante le ostilità manifestate anche da parte di altre autorità. Il 22 gennaio 2007 è stato tenuto un rituale presso il tempio di Zeus Olimpio ad Atene; negli stessi giorni Efstathios Kollas, presidente dell'associazione dei sacerdoti cristiani ortodossi greci ha definito i dodecateici un pugno di miserabili, riesumatori di una religione morta e degenerata che desiderano ritornare alle mostruose e oscure delusioni del passato, mentre Doreta Peppa, alta sacerdotessa dell'Ellinais, ribatté anche in questa circostanza la legittimità della religione dodecateica, spazzata via dalla violenza del Cristianesimo e oggi, in nome della libertà religiosa, praticabile nuovamente.


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